CAPITOLO 11

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Lentamente mi alzo e insieme a lui entro in casa, spero non mi faccia la fatidica domanda: 'cosa è successo' perché non sarei in grado di rispondere.
Mi fa sedere sul morbido divano in pelle e scompare in cucina ritornando qualche secondo dopo con un bicchiere d'acqua.
Lentamente lo porto alla bocca e inizio a sorseggiarla mentre lui si siede di fianco a me aspettandosi una spiegazione che però non gli avrei dato.
Con un movimento veloce afferra qualcosa dietro la sua schiena e intravedo una coperta che successivamente mi mette attorno al corpo. Non mi ero accorta che stavo tremando.

Velocemente mi volto e mi alzo sentendomi in imbarazzo, non so per quale assurdo motivo ho deciso di venire proprio qui.
Merda. La stanza comincia a girare dato che mi sono alzata di scatto. Cerco un appoggio che fortunatamente trovo e mi sorreggo al muro sentendo il freddo attraversarmi la mano.
Chiudo gli occhi ancora stordita mentre aspetto che passi.
Sento qualcosa di caldo afferrarmi il polso.

Spalanco gli occhi aggiungendo confusione nella mia testa.
Incontro i suoi occhi verdi che mi
osservano con la testa leggermente piegata.

"Stai bene?"

Si sposta vicino al bordo del divano e si vede preoccupazione nel suo sguardo, da come è seduto sul divano, dai suoi occhi....e da come le sue dita cercano di stabilizzarmi.
Come se dovesse tenersi pronto nel caso fossi svenuta. Ma non sarebbe successo....Credo.

Prendo un respiro mentre sento il suo sguardo su di me.
Mi giro e sorrido debolmente ma lui non sembra ricambiare, è preoccupato.

Mi arrendo e gli faccio segno di farmi spazio mentre mi siedo accanto a lui.
Sospiro e comincio a parlare...

"H-hai presente il tipo che hai picchiato al pub ieri?"

Annuisce confuso.

"B-beh lui è....l'uomo che a 13 anni mi ha..."
Chiudo gli occhi per scacciare il pensiero delle sue mani su di me e continuo ha parlare.

"....stuprata"
La sua espressione passa da sorpresa a scioccata a infuriata.
Stringe i pugni e serra la mascella per cercare di mantenere la calma.
Abbasso lo sguardo dubbiosa se dirgli oppure no la parte peggiore, la goccia che potrebbe far traboccare il vaso....ma alla fine continuo.

"M-ma non è tutto...
P-poco fa lui ha provato a rimettermi le mani addosso ma fortunatamente sono riuscita a scappare..."
Non mi accorgo che sto cominciando a piangere.

Due forti braccia stringono la mia vita e mi accoccolo nell'incavo del suo collo.
Perché mi sento protetta se sto con lui? Quando solo mi guarda o quando i nostri corpi si sfiorano....perché mi sento così con lui? Non dovrei, lui lo fa solo per compassione, e io non voglio la compassione di nessuno.

In tutti questi anni sono riuscita a costruire un muro di ghiaccio sul mio cuore che mi impedisca di provare anche solo un minimo interesse per un ragazzo. Mi ero promessa che non mi sarei mai innamorata. E non lo sono. Ma lui è riuscito almeno un po' a sciogliere questo muro di ghiaccio che gela dentro di me.
E non so spiegare nemmeno io il perché. Perché proprio il ragazza che mai si sognerebbe di stare con una come me? Perché proprio lui? Perché harry styles?

Mi stacco dal suo caldo abbraccio e mi alzo incamminandomi verso la porta. Non sarei mai dovuta venire.

Sto per girare la maniglia ma due mani afferrano il polso bloccandomi.
Giro la testa riluttante e per un momento i nostri sguardi si incontrano prima di riportare lo sguardo sul pavimento.

"S-scusa è che...."

"Kim..."

"M-mi dispiace, i-io non sarei dovuta venire.... s-scusa"
Gesticolo nervosamente.

"Kim!"
Alzo lo sguardo.

Due dita accarezzano dolcemente la mia guancia bagnata a causa delle lacrime che vengono poi raccolte dal suo pollice.
I suoi movimenti sono lenti e delicati sulla mia pelle, come se avesse paura che mi rompessi da un momento all'altro.
Una carezza...
Il suo viso è sempre più vicino al mio.
Posso sentire il suo respiro sfiorare la mia pelle e quel contatto mi fa rabbrividire.

Posso sentire le scariche che come dei fulmini si scagliano sul mio corpo. Ora non posso più controllare l'azione che sto per fare. Il mio autocontrollo è andato a farsi fottere dall'esatto momento in cui la sua mano aveva sfiorato la mia guancia.

L'altra sua mano mi afferra per la vita avvicinandomi a se.
I miei occhi sono fissi nei suoi, come se ci fosse una strana attrazione, non riesco a non guardare quelle bellissime labbra che sembrano così fottutamente baciabili.
Alterno lo sguardo tra i suoi occhi e le sue labbra fino a quando le poggia delicatamente sulle mie.

E un branco di elefanti sembra essere scoppiato nella mia pancia.
Chiudo gli occhi per godere di ogni singolo istante.
Prende il mio labbro inferiore tra i denti e lo tira fino a quando un piccolo gemito esce dalla mia bocca.
Delle piccole rughette si formano ai lati della sua bocca, segno che stava sorridendo.

Decido di staccarmi da quel bacio con lo schiocco finale delle nostre labbra che si assaporano per l'ultima volta.
Sono imbarazzata, ma tremendamente felice di quello che è appena successo.
Restiamo in silenzio, si sente solo il suono dei nostri respiri affannati, ma sempre guardandoci negli occhi, come se con un solo sguardo ci potessimo dire 1000 parole senza parlare.
Come se con un solo sguardo potesse distrarmi da tutti i miei pensieri, come se con una carezza potesse calmare i miei demoni del passato, o come con un solo bacio potesse farmi dimenticare che al mondo ci sono altri sette miliardi di individui.
In quel momento c'eravamo solo io e lui. Nessun'altro.

Mi sorride e ricambio.

Appoggia la sua fronte sulla mia e mi schiocca un bacio tra i capelli abbracciandomi.
Non vorrei essere in nessun'altro posto se non tra le sue braccia.

"Vieni con me"

Mi prende per mano portandomi nella sua camera da letto.
Mi porge una sua maglietta pulita e mi affretto a chiudermi in bagno per cambiarmi.
Esco e lo trovo a petto nudo sdraiato sul letto, e posso dire che se avesse avuto le ali avrei pensato di avere un'angelo davanti agli occhi. Quei muscoli perfetti ricoperti da tante macchie nere sparse su tutto l'addome e sulle braccia....

Mi avvicino accuratamente mentre sento il suo sguardo bruciare sul mio corpo.
Mi stendo di fianco a lui e guardo il soffitto finché non sento un paio di braccia forti stringermi i fianchi delicatamente.
Restiamo abbracciati fino a quando sento lentamente gli occhi chiudersi accompagnati dal dolce suono della sua voce roca sussurrarmi all'orecchio...

"Sono qui ora, dormi piccola"

Poi il buio, quando cado in un sonno profondo accanto al ragazzo che mi aveva fatto provare quelle emozioni in un solo giorno.

/SPAZIO AUTRICE/

Lo so, lo so...in questi giorni sto aggiornando spesso...semplicemente perché mi va di farlo...a mio parere credo che sia uno dei capitoli migliori che abbia scritto, cosa ne pensate voi?
Harry è dolcissimo in questo capitolo!
Fatemi sapere se vi è piaciuto nei commenti e votate se la storia vi piace, commentate in tanteee ;)

Fede.

Don't forget where you belong/ Harry styles/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora