Appena mette piede in camera sua, due ore più tardi, la prima cosa che Harry fa è spalancare le finestre e precipitarsi sul balcone.
Vuole soltanto vedere se la luce della camera di Louis è accesa, e in quel caso avrebbe cercato di chiamarlo dalla finestra, perché cavolo, deve essere assolutamente sconvolto dopo la sua fuga di qualche ora prima.
Quello che Harry proprio non si aspettava è di trovare Louis in piedi sul suo terrazzo che tamburella nervosamente le dita sulla ringhiera.
"Ehi."
Harry vede il suo sguardo illuminarsi appena lo vede.
Lo stava aspettando.
E anche da quel pochissimo che Harry conosce di Louis, riesce a rendersi conto che per quel ragazzo con gli occhi azzurri spaventato da ogni cosa, quel solo piccolo gesto significa il mondo.
"Ciao." Risponde Harry incerto. E' stranamente agitato, e si rende conto di quanto è fragile quel ragazzo e di quanto sarebbe semplice ferirlo, solo con una frase al posto sbagliato. "Mi stavi aspettando?" chiede.
Louis abbassa di nuovo lo sguardo, cominciando a borbottare qualcosa che assomiglia ad un "No...no, ero qui perché, no, ecco, io..." poi prende un respiro e la sua voce torna salda, e un po' più sicura: "Sì, in effetti ti stavo aspettando, volevo parlarti."
Harry non dice niente, lasciandogli il suo tempo per prendere un respiro ed un po' di coraggio.
Quando riprende a parlare, la voce di Louis è sottile, ma al contempo così piena di sentimenti, di cose nascoste che hanno bisogno di venire fuori: "Io, ecco...Grazie. Davvero. Per avermi difeso in quel modo. Io, mi dispiace se sono andato via, è che..."
"Senti, perché non usciamo? Andiamo a fare due passi, così parliamo un po'."
Gli occhi di Louis si spalancano di stupore.
"Davvero? A...adesso?"
"E' troppo tardi? Facciamo domani mattin-"
"No." Louis lo interrompe, secco. "Andiamo adesso."
Harry annuisce e lo saluta con un sorriso, mentre ritorna nella sua stanza chiudendo la finestra. Di fronte a lui, sul balcone, Louis è ancora fermo, come se stesse prendendo il coraggio necessario per muoversi di lì, fare le scale e raggiungere Harry.
Harry non lascia trascorrere nemmeno due minuti, soltanto i secondi necessari per precipitarsi giù dalle scale e prendere al volo le chiavi appese al chiodo accanto alla porta, ed è immediatamente fuori dalla sua nuova casa, e si è avvicinato al cortile di fronte a casa di Louis, aspettando di vederlo uscire dalla porta.
Louis ci mette almeno una decina di minuti prima di scendere, e quando finalmente compare, con uno sguardo guardingo e diffidente, Harry si accorge immediatamente che non è da solo.
Un cane color caffelatte di taglia grande gli sta zampettando attorno, sovreccitato, scodinzolando come un pazzo.
Il cane corre verso Harry, e lo raggiunge prima di Louis. Appoggia le zampe sui fianchi di Harry, annusandolo curioso, e il ragazzo gli fa qualche carezza dietro alle orecchie, poi alza gli occhi e sorride a Louis, che nel frattempo si è avvicinato.
"Ciao." Lo saluta di nuovo, tirando il cane per il collare per farlo smettere di tormentare Harry. "Scusa, lui non doveva venire, ma mi ha visto mentre uscivo e mi ha seguito." Spiega Louis.
"Come si chiama?" chiede Harry. Ha una curiosità inspiegabile per tutto ciò che riguarda Louis. Gli succedono tante cose inspiegabili quando c'entra quel ragazzo, ultimamente.
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Grainfield
FanfictionLarry AU! FromFriendsToLove! FetusLarry! l.s. Harry, un normale diciottenne cresciuto a Londra, si trasferisce in un piccolo paese della campagna inglese, e conosce Louis, un ragazzo della sua età, ed ogni cosa cambia nella vita di entrambi. Harry è...