Quattro.

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Louis sta andando avanti e indietro per tutto il tendone allestito per la festa, continuando a portare tutti i vari pezzi di barbecue che stava scaricando dalla macchina. Da quando erano arrivati, un paio di ore fa, ha già montato la cucina a gas, collegato le bombole, e messo insieme i nove tavoli per la cena. Harry invece, l'unica cosa che è riuscito a fare è togliere un po' di erbacce da terra, senza sapere bene cosa stesse facendo.

"Togli l'erba di troppo." Aveva detto Louis. Ma che cavolo vuol dire 'di troppo'? E di troppo per cosa?

"Che stai facendo?"

Harry sobbalza, perché la voce di Louis è più vicina di quello che si aspettava. Volta la testa e se lo ritrova a fianco, con il collo sporto verso di lui, che in quel momento si sente un idiota con una zolla d'erba in mano.

"Aehm. Tolgo l'erba..."

"Sì...questo lo vedo...hai sradicato mezza collina." Gli dice Louis.

"Cosa ho fatto si sbagliato?" chiede Harry, grattandosi la nuca con la mano libera.

"Non dovevi togliere proprio tutto...solo quella attorno al tavolo, il resto potevi soltanto tagliarlo."

Harry lascia cadere la zolla d'erba per terra, asciugandosi la fronte con un avambraccio e sbuffando lievemente.

"E non potevi dirlo prima? Accidenti, non sono capace a fare queste cose di campagna!"

Louis scoppia a ridere, chinandosi lievemente in avanti e nascondendosi la bocca con una mano; è una risata bellissima, che sembra venire davvero dal suo cuore e ad Harry scompare improvvisamente il respiro dal petto, e si ritrova a fissarlo come un cretino, con un sorriso che è comparso di riflesso anche sul suo volto.

"Potevi chiedermelo! E poi come sarebbe 'queste cose di campagna'?" Louis continua a ridere ed Harry non sì è ancora ripreso dal suo piccolo trauma.

Louis se ne accorge e aggrotta lievemente le sopracciglia: "Che c'è?"

"E'...la prima volta che sorridi da quando ci conosciamo."

Le guance di Louis diventano rosse. Gli succede spesso, molto più spesso del normale. Harry pensa che sia una cosa carina.

"Beh, ecco, sì, noi qui avremmo...diciamo finito. Per oggi, insomma, e tu..." Louis sta dicendo parole abbastanza slegate fra di loro, Harry fa quasi fatica a seguirlo, soprattutto adesso che gli sta puntando quegli occhi azzurri luminosi addosso. "Tu cosa vuoi fare ora?" chiede.

Harry si gratta la nuca, inclinando la testa e i riccioli che stanno sempre scomposti sul suo viso si spostano tutti da una parte, mentre pensa.

E non deve pensare molto, in verità: "Quello che vuoi."

Louis gli sorride di nuovo, ed Harry si sente il suo stesso sorriso allargarsi ancora un po'.

"Ti porto a vedere quali sono veramente i lati positivi di vivere in questo posto." Gli dice Louis, e senza voltarsi per controllare che Harry lo stesse seguendo, gli volta le spalle e va verso la sua jeep.

"Hai fatto in fretta a prendere la patente. Io non mi sono ancora nemmeno iscritto all'esame." commenta Harry per riempire il silenzio mentre Louis mette in moto la Jeep e si immette sulla carreggiata asfaltata.

Louis gli rivolge uno sguardo confuso: "No, io non ho la patente." Dice, come se fosse naturale.

"Come...come sarebbe non hai la patente?"

"Mio padre mi ha insegnato a guidare quando avevo quattordici anni. La patente serve se devi guidare in città, qui non c'è polizia. E comunque sarei troppo piccolo per avere la patente, devo ancora compiere 18 anni."

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