Undici

885 47 15
                                    

"Harry!"

Il riccio neanche si gira.

È troppo occupato a correre verso casa.

"Harry ti vuoi fermare?"

La voce di Niall continua a chiamarlo, imperterrito. Ma Harry è troppo nervoso ed arrabbiato per fermare la sua corsa. Vuole mettere la maggiore distanza possibile fra lui e il campo.

E poi all'improvviso, Harry si sente mancare la terra sotto i piedi.

Ma letteralmente. Finisce dritto con la faccia per terra.

Quando si gira, con uno sguardo incredulo, si trova davanti Niall che gli tende una mano, per aiutarlo ad alzarsi.

Harry la afferra e si tira su, mentre Niall comincia a parlare a raffica: "Scusa, amico, ti ho fatto cadere, ma cazzo, non ti fermavi! Ti sei fatto male?"

Harry si massaggia lievemente una mano, ma scuote la testa: "No, per fortuna no, potevo anche rompermi il collo!"

"Seh vabbeh. Ti ho solo messo un piede davanti, come se quando giochiamo a calcio non succedesse mai. Piuttosto. Mi vuoi dire che cazzo ti è preso?"

"E' che mi sono rotto il cazzo di quelli."

Niall spalanca gli occhi e urla "Shhhhh".

Harry alza le spalle e si guarda intorno. Sono ormai a metà strada fra il campo e il paese, non è possibile che gli altri li sentano. Niall sta diventando un filino paranoico.

"Mi sono rotto il cazzo." Ripete Harry a voce più bassa.

"Ti rendi conto di cosa vuol dire quello che hai fatto?"

"Sì, sono abbastanza consapevole del significato di 'vaffanculo'." Dice Harry, con un tono stracolmo di sarcasmo.

"Ah quindi non te ne frega un cazzo delle cose che diranno di te."

"No." Risponde Harry, tranquillo.

Niall scuote la testa: "Ti isoleranno."

Harry, davvero, non chiede di meglio. Nessuno che sarebbe venuto a rompere le palle a lui e Louis.

"Tu mi parli ancora. E io e Louis abbiamo fatto pace, e per ora siete le uniche due persone di cui mi interessa qualcosa, qui."

Niall aggrotta le sopracciglia e lo fissa con uno sguardo duro: "Dovrai cambiare atteggiamento prima o poi."

"Cosa dovevo fare, Niall? Non ho più intenzione di sentirli parlare di Louis in questo modo, non voglio fare parte di un gruppo che dice cose del genere di una persona che...che per me conta moltissimo." Harry spera con tutto se stesso di non essere arrossito, ma Niall non sembra che ci stia facendo caso.

"Non parlavo solo degli altri. Parlo anche di mamma."

Harry si zittisce e incrocia lo sguardo di Niall per diversi secondi.

"Cosa vi siete detti di preciso prima? Volevo chiedertelo prima, ma non volevo essere troppo indiscreto."

Niall si siede davanti alla porta della casa più vicina, con tutta l'aria di una persona che ha intenzione di cominciare un discorso serio.

"Mamma non ti vuole qui. Ma abbiamo parlato tanto e lei ha ammesso che il motivo non sei tu. Non ha niente contro di te, è la situazione. La cosa più importante per lei è avere una famiglia tradizionale, normale, e con te qui siamo usciti dalla nostra normalità. E mio padre non ha nemmeno chiesto il suo parere. Solo che tu non collabori molto per far andare bene le cose. Te ne stai sempre sulle tue, o fuori, o chiuso in camera..."

GrainfieldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora