Cinque.

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"Siediti dove ti pare." Dice Louis, indicandogli sbrigativo un tavolo di legno, con tre sedie attorno e una panca.

Harry segue Louis con lo sguardo mentre scompare dietro una porticina, che porta ad un altro vano della cantina.

Ne emerge dopo qualche secondo, con una bottiglia d'acqua da due litri tra le mani. La apre e ne beve metà in un solo sorso. La chiude, la appoggia sopra un mobile e si aggrappa ai bordi, respirando profondamente, dando le spalle ad Harry.

Il riccio si sente un po' cretino seduto lì su una sedia, senza sapere cosa fare, mentre Louis sta chiaramente tentando di calmarsi, stringendo il bordo del mobile così forte da imbiancarsi le nocche.

Dopo almeno un paio di minuti occupati soltanto dai respiri profondi di Louis, Harry si decide a chiamarlo.

"Louis? Tutto a posto?"

Louis dà un piccolo colpo di tosse: "Sì." Dice, con un tono che sembra doloroso.

"C'è una bottiglia di limoncello di là." Aggiunge indicando la porticina da cui era appena tornato. "E' distillato in casa. Ne vuoi un po'?"

Harry gli sorride, cercando di alleggerire un po' l'atmosfera: "Lo sai, ero serio quando ho detto che non ho bisogno di ubriacarmi per divertirmi con te."

Louis sbuffa fuori una microscopica risatina dal sapore amaro: "Forse stasera ne ho bisogno io."

Prende il limoncello dallo stanzino e lo lascia sul tavolo, con due bicchieri.

Si siede a fianco ad Harry, si riempie il bicchiere e lo butta giù in un sorso solo, mentre Harry non ha ancora nemmeno finito di versarsi il suo.

"E' molto buono." Dice, quando assaggia il primo sorso, Louis non sembra considerarlo, si sta già versando il secondo bicchiere, scolandoselo senza reticenze.

Sta esagerando, è fuori di sé, sconvolto per chissà quale motivo, e Harry deve fare qualcosa per calmarlo, o per lo meno per farlo smettere di bere con quella foga.

"Hey." Gli mette una mano sopra il bicchiere appena Louis lo mette di nuovo giù. "Rallenta, finirai per sentirti male così."

Lo sguardo che Louis gli rivolge, da sopra l'orlo del bicchiere, è così serio, intenso, e completamente penetrante che Harry sente un brivido lungo tutte le vertebre.

"Mi hai chiesto di spiegarti perché ho pianto. Ho bisogno di bere un po' per dirtelo." Gli dice, spostando la mano di Harry e riempendosi il terzo bicchiere.

A quel punto, Harry lo lascia fare, limitandosi a sorseggiare il suo primo e probabilmente unico bicchiere di limoncello, senza togliere gli occhi di dosso a Louis. Forse non può impedire che si ubriachi, dato che sembra sia una condizione necessaria perché riesca finalmente ad aprirsi del tutto con lui, ma di certo ha intenzione di tenerlo d'occhio e di stargli dietro finché la sbronza non gli sarà del tutto passata.

La bottiglia è già arrivata a metà, e ad Harry sembra che sia passata una vita quando Louis smette di bere, allontana il bicchiere dandogli un piccolo colpetto che lo fa scivolare di qualche centimetro sopra il tavolo, appoggia i gomiti sul tavolo e si prende il viso fra le mani, sorreggendosi la testa.

E poi inizia a parlare.

"Liam ha detto delle cose su di me, di fronte alla chiesa, prima di entrare ai vespri, io non c'ero ma le ha dette apposta perché mia madre le sentisse e lei è tornata a casa e mi ha chiesto spiegazioni-" Louis prende fiato. Aveva smesso perfino di respirare mentre parlava e ora si è ritrovato completamente senz'aria.

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