Sedici.

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Louis si è svegliato spesso con la luce dell'alba. Sono cose che in campagna succedono spesso, e negli ultimi tempi ha smesso addirittura di darci peso. L'alba era un momento della giornata come un altro, anche a causa delle notti insonni che ogni tanto trascorre.

Ma quando si sveglia, ancora in mezzo al prato vicino agli orti, dietro le case, e incrocia lo sguardo assonnato di Harry, si rende conto in un istante che Harry non ha mai visto l'alba prima d'ora.

Fissa l'orizzonte con gli occhi spalancati e un mezzo sorriso vago dipinto sulle labbra. Tutta l'apprensione della notte prima sembra scomparsa completamente e la luce aranciata lo rende ancora più bello.

Louis non dice niente, si muove lentamente e gli posa un bacio leggerissimo dietro all'orecchio, in quel punto sensibile, nascosto dai ricci.

Harry sobbalza e volta il viso, sfiorando una guancia di Louis con la punta del naso.

"Buongiorno." Sussurra Louis, vicino all'orecchio di Harry.

"Buongiorno." Risponde lui, ritornando a guardare il cielo. "Sta sorgendo il sole." Dice, mentre Louis annuisce: "Lo vedo. Non avevi mai visto l'alba prima, vero?"

Harry scuote la testa. "No. Non all'aria aperta...mi sono svegliato che era buio, e poi in pochi secondi..."

Louis sorride. E' quasi commosso dalla meraviglia genuina di Harry mentre osserva il cielo, è così rapito dalla sua immagine che nemmeno la gola che gli brucia, ricordo dei conati della notte prima, riesce a far scomparire quel senso di benessere.

Ma il lieve schiarirsi della gola di Louis probabilmente è sufficiente per far tornare quei pensieri al centro della mente di Harry.

"Come ti senti?" chiede, con una punta di apprensione che torna a far capolino nella sua voce.

"Bene." risponde Louis, cercando di infondergli convinzione in quello che sta dicendo. "Davvero...quello che è successo ieri notte non è niente. Perché non ce ne dimentichiamo e basta?"

Harry lascia andare un sospiro: "E' che mi hai spaventato."

"Te l'ho detto, non è stato niente, ho soltanto vomitato un po'."

"Mi hanno spaventato di più le cose che hai detto dopo, veramente..."

Louis aggrotta le sopracciglia. E' confuso, non si aspettava questa risposta da parte di Harry, e non riesce a capire che cosa abbia detto di così strano.

Dopo qualche secondo di pausa in cui Louis rimugina su mille pensieri che gli attraversano la testa, Harry riprende a parlare: "Non riesco a capire come sia possibile che tu pensi davvero di meritarti una cosa del genere."

Louis abbassa lo sguardo, smarrito. Non ne vuole palare. Preferisce continuare a fingere che la loro relazione sia normale, ma se Harry continua a tirare fuori l'argomento, Louis finirà per sentirsi ancora più sbagliato, ancora più fuori posto.

"Harry, lo sai, per me non è facile...per te magari è una cosa normale, ma..."
"Perché per te dovrebbe essere diverso?" insiste Harry.

Louis sospira: "Non ci riesco. Non riesco a considerarla una cosa normale."

Sente Harry avvicinarglisi ancora, e avverte il peso della sua testa appoggiarglisi su una spalla.

"Tu sei molto di più di 'normale'."

Louis sorride, e riprende a guardare l'alba, con una mano di Harry fra le sue dita.

"Torniamo a casa? Se i miei si svegliano e non mi trovano a letto è la fine."

Harry annuisce, i riccioli che sfiorano le spalle di Louis.

"Grazie per avermi fatto vedere l'alba."

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