Uno.

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Salve!

Premesse-di-una-persona-ansiosa:

1: La storia che state leggendo è la versione ri-editata di Grainfield. La prima versione della fic non mi convinceva, me la sono tracciata dietro fino al penultimo capitolo, ma di fronte allo schifo di conclusione che stavo scrivendo ho preferito darci un taglio netto e riscriverla a partire dal punto in cui la storia ha cominciato a non convincermi più. La storia è comunque revisionata tutta, per evitare piccole incongruenze che potrebbero essermi sfuggite considerato il cambio drastico, che avverrà dal capitolo 20 in poi.

2: Grainfiels è la mia prima AU in assoluto, essendo particolarmente legata alla scrittura di storie Real. Lo stacco mi spaventava molto quando ho cominciato questa fan fiction e mi spaventa ancora adesso. Consideratela come un esperimento, siate spietati a demolirla se ne sentite il bisogno, perchè nonostante questa storia sia in giro da un bel pò di anni ormai, resta comunque il mio primo esperimento in AU.

3: un grazie enorme a Desy che mi ha aiutato a plottare la versione revisionata (e migliore) della storia, e a Chiara che non esita mai a fornirmi il suo preziosissimo parere. Questa storia non esisterebbe senza di voi. 

4: la copertina l'ha fatta la mia amica Gemma, che ringrazio tantissimo, perchè la trovo splendida (anche se ha voluto usare a tutti i costi il font dei biscotti della Grancereale, nonostante le mie opposizioni :D)

Buona lettura.

Ire


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I tramonti, in quella parte dell'Inghilterra, Harry deve ammetterlo, sono davvero splendidi.

Osserva il cielo e i colori del sole che comincia a scomparire, attraverso il vetro un po' sporco del fuoristrada.

Quella campagna, nonostante tutto, è veramente bella, i suoi colori tipicamente estivi, i campi di grano e i prati, enormi macchie di giallo e verde che si alternano.

Non avrebbe mai pensato che da tutta la sua situazione potesse addirittura venire fuori un qualche lato positivo, e invece, la bellezza di quei luoghi lo è davvero. Di certo non sarà così difficile svegliarsi ogni mattina e trovarsi quel paesaggio attorno.

Anche sua madre glielo aveva detto, qualche ora prima, mentre Harry stava controllando di avere infilato tutto il necessario nel suo borsone.

"Vedrai, tesoro, ti troverai benissimo."

Harry aveva annuito, con gli occhi bassi, ma non lo pensava veramente. Ama Londra, le strade affollate, la gente pressata per salire sulla metro, le strade della città, la sua città di notte. Non avrebbe mai pensato di doverci rinunciare, così all'improvviso, poi, e per andare a vivere in un posto che non ha mai visto e in cui non conosce nessuno.

"Non hai mai avuto problemi a fare amicizia, e sono sicura che troverai delle persone simpatiche." Gli aveva detto la madre, guardandolo con uno sguardo un po' apprensivo, mentre il figlio continuava ad annuire, meccanicamente.

"Chi lo sa. Magari anche qualche ragazza carina..." aveva aggiunto la donna, con una veloce occhiata ammiccante.

"Mamma!" aveva protestato Harry con uno sguardo pieno di finto disappunto.

Si era ritrovato stretto fra le braccia di sua madre in meno di un istante.

"Mi mancherai da morire, Harry."

Anche lei gli sarebbe mancata. Harry se ne rende conto con chiarezza mentre ripensa a quell'abbraccio che lui e sua mamma si erano scambiati appena una manciata di minuti prima che Bobby arrivasse a prenderlo.

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