Ventidue.

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Johanna Tomlinson aveva sempre lasciato che fosse suo marito ad occuparsi delle decisioni familiari. Riteneva che il suo compito in quanto moglie e madre di cinque figli fosse quello di nutrire i suoi ragazzi nel modo giusto, vestirli con indumenti sempre puliti, e insegnare alle sue quattro femmine a fare i lavori di casa. A tutto il resto aveva sempre pensato Mark, anche agli insegnamenti dati a Louis riguardo il valore del lavoro, della famiglia, del rispetto degli altri.

Ma a questo punto Johanna non può fare a meno di pensare di essere stata una totale stupida.

Suo marito aveva sempre pensato che nel loro primogenito Louis ci fosse qualcosa di strano, di poco maschile, di diverso, ma Johanna non ci aveva mai dato troppo peso. Suo marito era sempre insoddisfatto riguardo ad ogni aspetto della sua vita, aveva semplicemente pensato che fosse così anche per quanto riguarda il figlio, ma alla luce dei recenti fatti è chiaro che in Mark Tomlinson ci sia qualcosa che non funziona.

Louis, è vero, è sempre stato di carattere debole, troppo influenzato dai pareri degli altri e si è sempre fatto manipolare troppo facilmente. Prima dal suo stesso padre, a volte addirittura da Lottie, poi da figlio dei Malik e adesso da quel ragazzetto riccioluto che sta dagli Horan. Johanna si accorge di non conoscere neppure il suo cognome.

La donna non è mai stata così confusa nella sua intera vita. Ogni cosa, da quando è nata, è sempre stata chiara e semplice, a cominciare dal suo matrimonio. Non si è mai fatta domande stupide come se fosse o meno innamorata di suo marito. Non era importante, suo marito aveva un lavoro, avevano una casa, cinque figli e un cane. Era senza dubbio un buon matrimonio.

Ma in questo momento non riesce a scacciare dalla sua mente la sensazione di essere stata cieca e di avere deliberatamente ignorato tutti quei segnali che Mark Tomlinson aveva lasciato continuamente trasparire fino a quel momento.

Segnali di cosa, non lo sa, ma di certo quello che ha fatto a Louis non ha proprio nulla di normale. Fino ad adesso era sempre stata d'accordo con suo marito su ogni cosa, ma ora non riesce più a cancellare dalla sua mente lo sguardo snaturato che Mark Tomlinson aveva negli occhi mentre se la prendeva con il suo stesso figlio. Johanna è completamente e totalmente terrorizzata da suo marito, e si rende conto che in fondo, fino a quel momento, ne ha sempre avuto un po' paura.

Tutto sommato la notizia che Louis è gay l'ha scioccata fino ad un certo punto: semplicemente non ha avuto tempo neppure di prenderla in considerazione. È del tutto irrilevante rispetto al fatto che ora, Louis, è disperso in giro da qualche parte e lei non ha idea di dove sia, ed è irrilevante anche rispetto al fatto che le sue convinzioni di un'intera vita sono andate in pezzi.

Non sa cosa fare per riportare le cose a come erano prima, e non riesce neppure a pensarci: adesso, l'unica cosa importante è ritrovare suo figlio e sapere che sta bene.

Ed è a questo che pensa Johanna mentre bussa freneticamente alla porta degli Horan, quella mattina.

"Maura! Perdonami, scusa se ti disturbo senza preavviso..." Johanna si sente parlare con una voce che non riconosce, come se non le appartenesse.

La signora Horan spalanca gli occhi appena la vede, e anche lei ha uno sguardo diverso negli occhi, come se già sapesse che la scorsa notte è successo qualcosa di enorme.

Forse ha sentito Lottie che gridava? Nonostante la preoccupazione che le divora lo stomaco, Johanna si ritrova a sperare intensamente che non sia così. Quella questione va risolta in famiglia, e nessuno avrebbe dovuto saperne mai niente. Infatti, la donna non si troverebbe neppure lì se quello non fosse l'unico modo per ritrovare suo figlio.

"Johanna! Entra pure, accomodati."

C'è senza dubbio qualcosa di diverso nel modo di fare di Maura Horan, la voce le trema e ha gli occhi cerchiati di rosso, come se avesse pianto.

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