Venti.

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Attenzione:

In questo capitolo ci sarà un uso smodato della parola 'frocio'. Ci tengo a specificare che mi servo di questa parola per inserirla nei dialoghi e nei pensieri dei miei personaggi ma ovviamente non rispecchia un mio modo di parlare. La ritengo una parola orribile e non mi sognerei mai di rivolgere un epiteto del genere a qualcuno.

Ci tenevo a specificarlo, anche se probabilmente non ce ne era alcun bisogno.

Baci e buona lettura.

Ire

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Zayn tamburella le dita sul davanzale della finestra, mentre fissa sempre lo stesso punto, nell'angolo del suo cortile, quello dove c'è il forno a legna.

Di fronte, sua sorella più piccola sta giocando a qualche gioco elettronico in costume, mentre finge di prendere il sole, in realtà è accartocciata su se stessa, china sullo schermo del Nintendo e finirà per bruciarsi la schiena.

La verità è che Zayn si annoia. Ama Bemersley, è il suo paese, è il luogo in cui è nato, è la terra che lo ha cresciuto e non la abbandonerebbe mai, ma, forse è l'adolescenza, forse è un normale desiderio di evasione, il ragazzo si ritrova sempre più spesso a desiderare di allontanarsi da lì per qualche tempo.

Anche una sola ora sarebbe sufficiente.

Pensa, con la fronte pressata sulla superficie liscia del vetro della finestra.

Almeno negli altri posti succede qualcosa.

Sì, Zayn ama profondamente Bemersley Green, ma il problema è che non succede mai niente.

Almeno finché una figura maschile non attraversa di prepotenza il suo campo visivo, correndo all'impazzata lungo la discesa che porta a casa sua.

Zayn non fa nemmeno in tempo ad aggrottare le sopracciglia, o a stupirsi per non aver nemmeno sentito il solito saluto a sua sorella, non fa in tempo nemmeno a pensare che il campanello comincia a suonare all'impazzata.

Zayn va ad aprire la porta, confuso, e una specie di furia lo travolge, un misto di parole trafelate ed ansimi per la corsa.

"Liam. Che cazzo hai?" chiede Zayn, scrutando l'amico, confuso.

"Louis...e Harry. E' tutto vero."

"Datti una calmata, Liam, siediti da qualche parte e spiegami che cosa è successo."

Il ragazzo si lascia cadere su una sedia, ancora ansimando, e dopo qualche minuto comincia a spiegare: "Ero nel bosco a far legna per il forno, ho visto il pick-up di Louis parcheggiato, e dentro c'erano...insomma c'era Harry chinato con la faccia sul suo..."

Zayn, nonostante la palese agitazione di Liam, non riesce a soffocare un sorrisetto compiaciuto.

"E così alla fine li abbiamo incastrati." Commenta, soddisfatto.

"Ma è tutto vero!" ripete Liam, incredulo.

"Certo che è tutto vero, avevi dei dubbi?"

Liam aggrotta le sopracciglia: "Certo, ma...insomma io pensavo che forse...insomma non avevamo mai avuto prove."

"E adesso le abbiamo. Finalmente." Commenta Zayn, entusiasta.

Finalmente c'è qualcosa di cui occuparsi, qualche novità per rompere la noia.

"Lo andiamo a dire a tutti?" chiede Liam. È agitato, troppo agitato, come se avesse visto un fantasma. Zayn invece è immerso in una calma compiaciuta e serafica.

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