Quindici.

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Come era prevedibile, Harry ha attaccato la febbre a Louis, anche se in forma più lieve.

Ma anche per qualche innocua lineetta di febbre, Harry non riesce ad evitare di presentarsi puntuale alla sua porta, pronto a fargli da infermiere.

Ma Louis, irremovibile, lo ha implorato di stare con gli altri mentre lui è malato, perché potrebbero sospettare qualcosa e fare due più due. E Harry voleva rifiutarsi, e dirgli che per nessun motivo al mondo si sarebbe allontanato dalla sua stanza mentre lui era bloccato a letto, ma poi Louis lo aveva fissato negli occhi con quella luce azzurra e implorante, e Harry aveva perso ogni facoltà di scelta. Non era riuscito a dire nient'altro se non 'ok'.

Harry butta fuori uno sbuffo d'aria.

Non riesce a ricordarsi come fosse possibile di avere mai considerato divertente passare il tempo insieme a quel gruppo di boriosi che seguono ogni piccolo capriccio di Zayn come se fosse il papa.

Soprattutto Liam, che sembra pendere dalle labbra del moro in ogni cosa che fa, quasi come se non avesse un'identità propria, come se fosse felice di brillare di luce riflessa.

"Potremmo prendere il pick-up e andare in paese." Propone Liam, distrattamente, mentre se ne stanno tutti buttati in piazza alla ricerca di un'attività interessante per quella sera.

"No. Ci siamo andati ieri." Risponde secco Zayn.

Eleanor, mezza sdraiata sulla panchina, il viso rivolto verso il sole, apre lentamente un occhio e si guarda intorno: "Dov'è finito Niall?" chiede.

"Sua madre l'ha obbligato ad andare nel campo." Risponde Harry.

Vede uno strano guizzo negli occhi di Zayn, un guizzo che non gli piace per niente.

"Harry?" dice.

"Sì?" il riccio si riscuote dal suo torpore di noia.

"Se domani sera facessimo una festa, pensi che Louis potrà esserci?"

Harry alza le spalle, in allarme: "E che ne so?" chiede.

"Beh. Hai avuto la sua stessa febbre qualche giorno fa. A te è passata in due giorni, giusto?"

Harry annuisce lentamente.

"Quindi Louis dovrebbe riuscire ad uscire domani." Prosegue Zayn, seguendo un cammino mentale che comprende solo lui. Harry non è per niente sicuro di voler sapere dove conduce.

"Sì. Ma perché?"

"Avevo un piccolo scherzo in mente..." dice Zayn, malizioso, mentre Liam gli chiede immediatamente informazioni, pimpante ed interessato come un bambino.

Harry sente un brivido scorrergli lungo la schiena, ma non dice niente, lascia proseguire Zayn.

"Ci pensavo stamattina...ti ricordi quando mia sorella ha preso gli antibiotici due volte, e mamma si è spaventata e l'ha fatta vomitare?"

"Sì" risponde Liam, aggrottando le sopracciglia.

"Aveva usato uno sciroppo. Ce l'ho ancora in casa."

Liam fa una risatina, mentre Harry sente tutto il calore del suo corpo scomparirgli da ogni singola cellula.

"Vuoi farlo bere a Louis?"

Zayn annuisce, mentre Harry si sente il suo sguardo addosso, come se lo stesse tenendo d'occhio per osservare la sua reazione.

"Ma a quale scopo?" sbotta Harry. Non riesce più a trattenersi, ha una rabbia incontrollabile che gli pulsa dentro.

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