Capitolo undici

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Jodie Rose May.
South Kensington, Londra.

"Per favore, siediti..."
L'aria tesa e lo sguardo duro di Sean, non promettono nulla di buono.
"... frequenti James, adesso?"
"E tu invece, frequenti Lara, adesso?" chiedo, incrociando le braccia al petto.
"Sono due discorsi completamente diversi"
"In ogni caso, non ti permetto di farmi morali su me, James e qualsiasi altra cosa che riguarda l'argomento quando tu, sei il primo stronzo sulla faccia della terra, con qualunque ragazza, con qualunque persona"
"Non mi comporto da stronzo con Lara, con lei è... diverso"
"Non dire stronzate, sappiamo tutti che l'unica persona che ha contato davvero, l'unica persona che hai davvero amato con tutto te stesso è stata Rosie..."
Sean sospira, passandosi una mano tra i capelli.
"... e nessuna ragazza potrà mai prendere il suo posto, neanche Lara"
"Rosie mi ha... tradito" confessa, con un filo di voce. "E sai quando l'ha fatto? Il giorno della mia laurea. Quel maledettissimo giorno, se ricordi bene, non è un venuta a festeggiare con noi, diceva di... stare male, diceva di sentirsi debole e che avrebbe preferito restare a casa a riposare" nervoso, cammina su è giù per il salotto. "Così una volta finiti i festeggiamenti ho preso una fetta di torta e sono andato da lei, ma lei... beh, lei non era a casa... l'ho chiamata, le ho mandato mille messaggi, ma non ho mai ricevuto risposte, così ho lanciato il telefono sul sedile del passeggero e sono andato direttamente al pub di Archie, ma una volta arrivato ho capito di aver preso la decisione sbagliata, la decisione peggiore della mia vita... lei era lì e sai con chi? Con James. Con James Edward Harris, sulle sue ginocchia ed era circondata dalla peggiore compagnia di tutti i tempi..."
Senza fiatare, guardo mio fratello, fermo davanti alla finestra grande del salotto, con le mani chiuse strette a pugno.
"... lui in quel periodo era ancora il mio migliore amico e vederlo insieme a lei è stata una... pugnalata, in pieno petto"
"Ci sarà sicuramente una spiegazione... tu e James siete cresciuti insieme e mai e poi mai ti avrebbe potuto fare una cosa simile, un torto così grande"
"Jodie, tesoro, se ancora non l'hai capito, James è parte di quella compagnia, lui è l'esatto clone di ognuno di loro e l'ultima cosa al mondo che voglio è vedere che mia sorella diventa un'altra Rosie, un'altra Vivienne, un'altra Lila o... un'altra delle mille ragazze che sono passate continuamente dal suo letto"
"Mi dispiace Sean ma il James che descrivi tu o che descrive Lara, non è il James che conosco io"
"Ma certo che non lo è" alza, leggermente il tono della voce. "Lui è un ottimo attore, un ottimo manipolatore e soprattutto, un ottimo incantatore con le parole... d'altronde fa parte di quella maledetta compagnia: o sei come loro o te ne vai e lui, ha scelto di restare con loro" sospira profondamente, mentre torna a sedersi di fronte a me, sul divano. "Adesso capisci perché non voglio che tu veda quel ragazzo?"
"Non lo so, forse sotto un certo punto di vista sì, ma sotto tanti altri punti di vista assolutamente, no"
"Fallo per me, non... frequentarlo, ti prego"
"E Rosie, invece? Che fine ha fatto?" chiedo. "Non ho più sentito parlare di lei, da nessuna parte"
"Vive in Canada... con Aaron, il cugino di James"
"Ah, rimasta comunque in famiglia"
"Jodie..."
"Scusami, ma non ho potuto farne a meno" rido, mentre scarto un paio di cioccolatini fondenti. "E avrei anche un'altra domanda: Lexie... chi sarebbe questa Lexie?"
"Non ti ricordi di lei?"
"Se mi ricordassi di lei, non ti avrei chiesto niente"
Molto vagamente, mi risponde con un: "Chiedi a lui, James, sicuramente ti saprà dire ogni cosa che riguarda Lexie" poi mi dà un bacio tra i capelli e se ne va, al piano di sopra da Lara.
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