Capitolo 43

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"Te lo chiedo per la terza ed ultima volta... Che cosa diamine ti è passato per la testa di baciare Richard?"
Sbatto la porta d'ingresso continuando a camminare fino alla poltrona. "E tu cosa ci facevi nei paraggi del pub... Non saresti dovuto essere da Lara?"
"Quello che qui fa le domande ora sono io, non tu"
Alzo le mani in segno di resa.
"Non ti è bastato ciò che ti ha fatto in passato? Vuoi ricadere di nuovo nella sua trappola? E se anziché venire io, sarebbe passato James... Cosa avresti fatto?"
"Credo che... Credo che non siano cose che riguardino lui dato che ci siamo lasciati"
Si massaggia le tempie con entrambe le mani prima di riprendere a parlare. "Questa sera io e James ci siamo visti... Sono andato a Brighton e abbiamo bevuto un paio di birre insieme, come ai vecchi tempi..." si avvicina alla finestra dandomi le spalle. "Credo che tu sia la sua ferita aperta più grande di sempre, forse ancora più grande di quella di Lexi e come tu ben sai, le ferite non si rimarginano in fretta" stringe tra le mani la busta bianca di poco fa. "Tieni... Questa è per te"
Corrugo la fronte e titubante la prendo.
"Credo che sia una cosa estremamente importante... James non è il tipo da lettere" accenna un sorriso. "Vuoi che resto qui mentre leggi?"
Annuisco senza togliere lo sguardo dalla busta mentre lentamente e con la mano un tantino tremante la apro.

"Avevo promesso a me stesso che non ti avrei mai fatta soffrire, ma purtroppo così non è stato.
Quel giorno quando te ne sei andata dall'albergo con gli occhi gonfi e pieni di lacrime ho sentito una morsa alla bocca dello stomaco che ancora oggi non da cenno di allentarsi.
Ti avevo promesso cose forse impossibile da mantenere per un ragazzo come me, ma arrivati a questo punto non posso fare altro che riprovarci... Voglio riprovare a mantenere quelle promesse che per prima cosa avevo fatto a me stesso.

Jodie:

- Prometto di lasciarmi il passato alle spalle.
- Prometto che non dovrai più dubitare di me.
- Prometto che d'ora in avanti sarò quel genere di ragazzo che tu meriti di avere al tuo fianco.
- Prometto che metterò la testa a posto e prometto anche che il vecchio James non tornerà più.
- Prometto che non ci saranno più segreti tra di noi.

E infine:

- Ti prometto che ti amerò come nessun altro potrebbe fare perché tu Jodie Rose May, sei la mia promessa."

Stringo il pezzo di carta al petto e tra i singhiozzi e le lacrime guardo Sean seduto esattamente di fronte a me.
"Ehi principessa, cosa succede?"
"Dov'è James?"
"Come dov'è? È a Brighton Jodie"
Asciugo le lacrime con il dorso della mano. "Dammi le chiavi dell'auto"
"Non ci pensare proprio... Dove credi di andare in queste condizioni e per di più a mezzanotte passata?"
Sollevo leggermente le spalle. "A Brighton, da James" chiudo la cerniera del giubbino fin sotto il mento. "Le chiavi Sean, per favore"
"Non andrai fin giù là da sola, mi dispiace"
"Allora vieni anche tu"
Scuote la testa. "Ho promesso a Lara che sarei tornato da lei"
"E così, per un'altra volta, la perfida strega è più importante della felicità di tua sorella" rido lievemente mentre sollevo il coperchio del centrotavola in vetro.
"Non avrai veramente intenzione di andarci?"
Faccio oscillare sull'indice la chiave di scorta. "Era tanto difficile da capire?"
"Jodie ragiona... Tu pensi che le cose tra di voi possano cambiare grazie a una stupida lettera?"
"Perché diamine ogni volta cerchi sempre di impedire la mia felicità?" alzo di poco il tono di voce. "Io nonostante tutto, non ho mai impedito la tua... Mai, nemmeno una volta"
Sospira a lungo sfregando una mano sul viso. "Perché proprio James?"
"Perché se io sono la sua promessa, lui temo proprio che sia il mio per sempre"

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