Promise ~

Capitolo ventiquattro

Jodie Rose May.
South Kensington, Londra.

"... ho saputo la novità..."
Confusa, guardo Lara.
"... la novità di te e James"
"Credimi, non so di quale novità stai parlando"
"Non devi più nasconderti, ormai tutti la sanno, tuo fratello incluso..."
"Lara, di cosa diamine stai parlando? Me e James cosa?"
"... certo, se anziché trovarsi al pub di Archie, si sarebbero trovati in mezzo alla strada, probabilmente Sean lo avrebbe preso a schiaffi"
"Forse non hai capito, o forse stai solamente evitando di rispondere, ma te lo richiedo, te lo richiedo finché non risponderai: di cosa dannazione stai parlando?" incrocio le braccia al petto, mentre Lara spezza in due un krapfen vuoto.
"Capsula di cupido, sera di Natale, tu e James soli e soletti sulla London Eye..."
"... come fai a sapere tutto questo? E non... provare a dare la colpa a James, perché non ci credo"
"Invece l'ha raccontato proprio lui, James dannato Harris, leggermente ubriaco, nel bel mezzo del pub di Archie, ieri sera" sorride Lara, con un sorriso strano, un sorriso quasi falso. "Ha raccontato ogni cosa, baci inclusi"
"Sai, forse, anziché parlare di me e James, dovremmo parlare di te e quel cretino di mio fratello e di come tu, sei riuscita ad incastrarlo" mi avvicino, leggermente a lei con i gomiti appoggiati al bordo del tavolino della caffetteria.
"Io... non ho incastrato nessuno, come puoi pensare ad una cosa simile?"
"Forse perché Sean non è il genere di ragazzo portato ad avere una famiglia? Forse perché nei suoi piani non c'era un bambino, almeno per ora o forse perché lui non è il genere di ragazzo portato ad avere una relazione seria e stabile, soprattutto dopo aver preso la scottatura più grande della sua vita, non molto tempo fa?"
Lara sospira. "So di Isabel, tutti sanno di lei. Tuo fratello tiene ancora una delle loro fotografie nel comodino e quando si sente solo la guarda e ci parla"
"Lo so, di lei era innamorato" mi passo una mano tra i capelli. "Lei è stata l'unica ragazza in grado di cambiare ogni parte del suo carattere, del suo essere"
Annuisce.
"E a te va comunque bene che lui tiene una foto di loro due nel comodino? Ti va bene che Isabel sia ancora un pensiero fisso per lui? A te va bene tutto questo, Lara?"
"Poco importa, ora Sean ha qualcosa di più importante di cui occuparsi: di me e del nostro bambino" si accarezza velocemente quel poco di pancia evidente. "Isabel è il passato, io sono il futuro e poi... James, dannato Harris nelle vicinanze e non è solo"
Lo vedo.
James insieme ad una ragazza mora. Lei bellissima, una di quelle ragazze che potrebbe tranquillamente fare invidia alle super modelle in passerella.
Occhi verdi, capelli rosso fuoco e fisico tremendamente perfetto.
"Cosa... ci fai qui?"
"Non so, forse colazione?" ironizzo, a braccia conserte. "Invece tu, non avresti dovuto essere a Nottingham?"
"Ho... sposato l'appuntamento"
Annuisco.
"Posso... spiegarti ogni cosa, non è come pensi, credimi"
"A dire il vero, non sto pensando a nulla..."
Lui sorride, leggermente.
"... anzi, ora devo andare, ho un paio di impegni e non posso fare tardi"
"Ci vediamo stasera? Ti passo a prendere per l'ora di cena"
"No Harris, non scomodarti, ho altro da fare, soprattutto per cena"
Me ne vado. Seguita da Lara, esco dalla caffetteria.
"Lo so che te lo stai chiedendo, è Lila..."
"Mai sentito parlare di lei"
"... lei e James hanno avuto una pseudo relazione, nulla di serio, solo divertimento" continua Lara, imboccando la Oxford Street, piena zeppa di persone. "Ma adesso è fuori dai giochi, non devi temere..."
Annuisco.
"... se non ricordo male, lei ora è fidanzata, ma con certezza dovresti chiedere a Sean, lui sa tutto di tutti"
"Non... mi... James?"
In piedi, davanti a me, nel mezzo del marciapiede della Oxford Street, vicino Prada.
"... cosa diamine ci fai qui?"
"Ho... bisogno di parlarti"
"Adesso non posso, magari più tardi"
"Ho capito, vi lascio soli e mi raccomando Jodie, occhi aperti" Lara sospira, lasciandomi sola con lui.
"Giuro che per cena ti riporto a casa, ma per... favore, fammi spiegare ogni cosa"
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