Capitolo 44

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Brighton.

"La stanza di James Harris"
"Lei chi è?"
Appoggio le braccia sul bancone della reception dell'hotel. "La sua ragazza"
"Non ci risulta che lui aspettasse qualcuno perciò, per tutelare la privacy dei nostri clienti, non possiamo dare determinate informazioni"
Alzo gli occhi al cielo. "Non mi crede? Se è così, lo chiami e le dica che sono qui... Le dica che Jodie lo sta aspettando alla reception"
"In questo momento non si trova nella sua stanza"
Corrugo la fronte mentre piego la testa d'un lato. "E dove sarebbe?"
"Non sta a me a darle certe notizie, ma..." si alza in piedi con un paio di fascicoli beige in mano. "All'ora di cena è uscito in compagnia di una ragazza"
"Ragazza? Ne è sicura?"
Solleva lievemente una spalla. "Direi di si, mi dispiace"
"Com'era? Cioè intendo, alta, bassa, magra... Insomma, me la descriva"
"La privacy in questo hotel è alla base di tutto, è fondamentale"
"Anche la mia relazione lo è... Cosa devo fare per avere informazioni estremamente importanti?"
"Prenoti una stanza, semplice"
Punto un dito contro la ragazza. "Questo non significa aiutare, questo significa contrattare"
"Prende o lasciare"
Apro velocemente la borsa a tracolla e picchio letteralmente il portafoglio sul bancone. "Mi raccomando la stanza sul suo stesso piano, altrimenti torno giù e me la faccio cambiare" allungo la carta di credito.
"Vista mare o vista giardino?"
"Balcone attaccato a quello di James Harris, il resto è indifferente"

Sto maledicendo con tutta me stessa quel giorno a Chicago... Forse è vero quando dicono che le cose rotte e poi riaggiustate non saranno mai le stesse e forse, è così anche per noi.

"Primo piano, corridoio di destra e stanza numero centoventi... La colazione sarà servita in quella sala laggiù, dalle sette alle dieci, non un minuto prima e non un minuto dopo. Buon soggiorno"
"Non dirmi che hai veramente preso una stanza qui e per di più, di fianco alla mia"
Incrocio le braccia al petto mentre mi volto. "A quanto pare si... Ciao James"
"La sua chiave"
Senza togliere gli occhi di dosso a James, prendo la chiave elettronica dalla mano della ragazza dietro al bancone.
"Credo che noi due abbiamo bisogno di parlare"
"Non so se sia il caso, magari la tua nuova ragaz... Lexi?"
Sorride venendo verso di noi. "Jodie... Come stai?"
"Scusami un attimo..." alzo l'indice girandomi di nuovo verso la receptionist. "Intendeva lei di ragazza?"
Annuisce infilando una chewingum in bocca.
"Bene... Posso riavere indietro i miei soldi?"
"Le stanze non sono rimborsabili"
"Qualcuno mi può spiegare brevemente cosa sta succedendo?"
"Ho preso una stanza... Credevo e non per colpa mia, che tu avessi già un'altra"
Sorride scuotendo lentamente la testa. "Oltre a te, non c'è nessun'altra ragazza nella mia vita" allunga una mano verso di me. "Andiamo? Lexi... Tornerò, anzi, torneremo più tardi... Tu va in stanza, non ti preoccupare"
"Aspettate... Jodie... Dammi la tua chiave"
"Come? Cosa?"
"Avanti, credo che voi due vogliate stare un po' di tempo da soli" sorride. "Prendo io la tua camera e tu vai con lui"
Mimo un grazie con le labbra mentre James prende la mia mano nella sua e mi trascina letteralmente di fuori.
"Per quale motivo sei qui? Intendo... Sai che tornare da me, vuol dire bruciarsi di nuovo con il fuoco?"
Mi siedo sul muretto poco più in là dall'hotel. "Sai come si dice? Nessuno stupido si avvicinerebbe al fuoco dopo aver capito che scotta... Nessuno, tranne chi ha un motivo valido per bruciarsi. Ed io, preferisco bruciarmi milioni di volte, anziché restare senza di te"
"Hai letto la lettera, vero?"
"Altrimenti non sarei qui"
Si fa spazio tra le mie gambe. "Mi sei dannatamente mancata piccola May" accenna un sorriso. "Promettimi che non te ne andrai più dalla mia vita"
"Non me ne andrò mai James, promesso"
Mi da un bacio sulle labbra. "Ho chiuso con il mio passato nell'esatto momento in cui sei salita su quell'aereo e sei tornata a casa"
"Per sempre?"
Solleva le spalle. "Finché dura"
"D'accordo, perciò, godiamoci questa tregua" sospiro profondamente. "E Lexi..." sorrido. "Cosa ci fa in Inghilterra?"
"Diciamo che mia sorella ha delle difficoltà nel fidarsi di me... Ha preferito venire con me per assicurarsi che non avrei fatto l'ennesima stronzata..." mi accarezza dolcemente la guancia. "Ma come avrei mai potuto fare altre stronzate? La più grande l'avevo già fatta... Avevo perso te"
"James..." gli prendo il viso tra le mani. "Ciò che è successo quel giorno a Chicago, per me non ha più importanza perciò, te lo chiedo per favore... Dimentica anche tu"
"Non sei mai stata una scommessa per me Jodie e mai lo sarai, tu sei e sarai sempre la mia miglior conquista in mezzo a tutta questa merda, ricordi?"
Lo bacio con dolcezza. "Ti amo Harris, non dimenticarlo mai"

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