Aomine x Kise

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Era un semplice pomeriggio, stranamente di sole, e Kise stava camminando per il giardino dell'istituto del Too Gakuen.
Si trovava 'casualmente' lì perché era andato a trovare un amico che viveva da quelle parti, ne aveva così approfittato per farsi un giro, là dove avrebbe sicuramente trovato chi davvero cercava.

Aveva le mani abbandonate nelle tasche e la musica alle orecchie, ogni tanto qualche ragazza con gli ormoni a mille lo guardava lascivamente, mangiando con lo sguardo il modello biondo dagli occhi oro.
Lui puntualmente le salutava con un cenno della testa e un falso sorrisetto sulle labbra.
Quando capiranno che a lui, quelle oche, non interesseranno mai?

Ma ecco che finalmente lo vide.
Era lì, sdraiato sulla panchina vicina alla palestra della scuola, a poltrire come suo solito.
Avrebbe dovuto allenarsi al posto di cazzeggiare e farsi gridare dietro da quella tettona di Momoi, che fortunatamente in quel momento non c'era.

Ha sempre pensato che fosse una vera e propria rompiscatole, gli ronzava intorno tutto il santo giorno, provava gelosia ed invidia nei suoi confronti.
Sapeva che era innamoratissima di Kuroko, ma proprio non la sopportava quando faceva l'appiccicosa con Aomine.
Il suo Aomine.

E, ovviamente, Kise aveva passato le giornate a pensare a lui, soprattutto dall'ultima partita contro il Too Gakuen, in cui lo aveva miserabilmente battuto.

Si era terribilmente impegnato per la sua squadra, voleva vincere ma allo stesso tempo non voleva far perdere Aomine, ritrovandosi così a dover copiare il suo imbattibile stile, lo Street Basket.
E ci era andato veramente molto vicino, ma niente, alla fine l'asso del Too lo aveva sconfitto.

Questo è ciò che ripeteva ogni volta; "nessuno può battermi perché l'unico che può battermi sono io stesso."
Lo aveva sempre trovato molto, ma molto sicuro di sé nel sentirgli dire quelle parole, ed era una cosa che affascinava Kise, più di qualunque altra.

Ed ecco che, rivederlo dopo tanto tempo, gli aveva fatto ripensare a lui e ai suoi occhi scuri.

L'ultima volta che lo aveva visto, anzi più che altro lo aveva spiato dietro una siepe vicina, stava giocando da solo a basket nel solito e vecchio campetto, era così concentrato da sembrare un tutt'uno con la palla.
Ne aveva ammirato l'energia e il movimento di quel corpo perfetto ricoperto di una leggera patina di sudore, rendendolo ancora più sexy.

Si era palesemente innamorato di lui, non poteva negarlo nemmeno a sé stesso. Aveva provato a dimenticarlo, ma senza successo, non che non gli andasse bene il fatto di essersi innamorato di un ragazzo, gli era già capitato in passato, ma diamine non di lui.
Non di quella testa che sembrava avesse dentro solo segatura, non della persona convinta di essere superiore a tutti facendo il gradasso ad ogni occasione.
Ma non poteva farci nulla, al cuore non si comanda.

In passato aveva deciso che si sarebbe confessato, ma ogni volta ci aveva ripensato per paura di un rifiuto.

Ormai pensava a lui in ogni fottuto momento, era arrivato persino a sognarlo di notte.

Qualche volta si erano incontrati per un'amichevole a basket, insieme al resto dei giocatori della Generazione dei Miracoli, oppure ai loro vari campionati e partite.
Erano rimasti tutti in buoni rapporti, beh non proprio tutti, ma alla fine insieme si passavano delle giornate piacevoli.
Era come tornare alle medie e rivivere tutti i bellissimi ricordi.

E adesso lui era lì, solo, decise che era arrivato il momento buono per dirgli tutto, dirgli quanto lo amasse e a quanto avesse pensato a lui negli ultimi mesi.

Si avvicinò di qualche passo, accorgendosi subito che il ragazzo stava beatamente dormendo.
Sul suo viso aleggiava un'espressione rilassata e tranquilla.

Spense l'mp3 e sfilò le cuffie arrotolandole attorno ad esso, riposizionando tutto nella tasca destra.

Si sedette lentamente e silenziosamente vicino al corpo del ragazzo e portò una mano ad accarezzare il suo viso, quel contatto lo riempì di brividi.
Lo fece d'istinto, senza pensarci, come se la sua mano si fosse disconnessa dal volere del cervello e dal resto del corpo.

Prima di potersi accorgere di ciò che aveva appena sbadatamente fatto, il corvino aprì di scatto gli occhi, portandoli direttante in quelli oro del biondo.

Kise, che subito ritrasse la mano, lo guardò colpevole e con le guance lievemente arrossate.

Aomine, che aveva sentito il dolce calore di una mano sul suo viso, improvvisamente capì quanto era appena accaduto e chi ne fosse l'artefice, fece così crescere sulle sue labbra un lieve sorriso.

Forse perché Kise era finalmente lì oppure perché credette di essere ancora nel mondo dei sogni, fatto sta che si alzò e si avvicinò al viso del biondo, che era rimasto immobile e con le guance ormai di un rosso acceso e poggiò le labbra sulle sue.

Quante giornate aveva passato a sognare quel momento, poter assaggiare le labbra carnose di quel bellissimo ragazzo, causa dei suoi più perversi pensieri, lo stesso ragazzo che ora aveva assunto un'espressione sorpresa e che aveva chiuso gli occhi godendosi più intensamente quel bacio.

Portò una mano dietro la nuca del più piccolo, spingendoselo contro, approfondendo il contatto, mentre l'altra la poggiò sul suo fianco.
In poco tempo le loro lingue si toccarono, dando vita ad un bacio, quel bacio che tutti e due aspettavano da tempo.

Quando si sentirono entrambi in debito di ossigeno, si staccarono.
Kise subito si allontanò puntando gli occhi ovunque tranne che in quelli di Aomine, stava letteralmente scoppiando dalla felicità ma allo stesso tempo sarebbe volentieri scomparso per la troppa vergogna, era diventato una nuova varietà di pomodoro.

Silenzio.
Maledetto silenzio.
Nessuno dei due preferì parola per interi minuti.
Non si guardavano nemmeno in faccia, uno aveva il viso rivolto al suolo mentre l'altro guardava dalla parte opposta.

Quando ad un certo punto, Kise prese tutto il coraggio possibile, alzò di scatto la testa attirando l'attenzione dell'altro, che lo guardò spaventato e speranzoso allo stesso tempo.

Puntò gli occhi chiari nei suoi scuri.
-Aomine, tu mi piaci davvero tanto.-
Disse quelle parole tanto attese, tutte d'un fiato.
Portò una mano a grattarsi la nuca, il suo viso di nuovo diventò tutto rosso e si poteva notare quanto tremasse.

Al più grande, era come se avessero tolto un enorme masso dal petto.
Sul suo viso ricreebbe un bellissimo sorriso.
Senza pensarci due volte si fiondò sulle labbra di chi gli aveva letteralmente fatto perdere la testa, creando un dolce e lento bacio.

Il bacio di due persone che si amano, e niente potrà cambiare ciò, all'infuori del sesso, della razza, dell'età e della religione.

E loro avevano finalmente trovato l'amore.

***
Poi andranno a casa, faranno yaoi, ancora yaoi, si sposeranno, yaoi, faranno 37 figli e poi ancora yaoi.
:D
*Fiotti di sangue escono dal suo naso.*

Apparte le cavolate, ho scritto questa Fanfiction scegliendo questa coppia, che shippo tantissimo(*-*), perché qui su wattpad non ne ho trovate molte in italiano.

Che dire? Spero vi sia piaciuta!

Cià. ^-^

One-Shots [yaoi] OuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora