Matt x Mello

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-Non ti permetterò di farlo!- Gridò Mello, con le lacrime agli occhi. -Devo! È l'unico modo.- Rispose Matt, con tono duro e deciso. Mello cadde in ginocchio, davanti al corpo in piedi del moro. -Ti ucciderano.- Mormorò, quasi impercettibilmente, mentre le lacrime ormai rigavano velocemente il suo viso. Matt sospirò, abbandonò le braccia sui fianchi, abbassandosi all'altezza del rosso. Avvicinò il viso al suo, prendendolo tra le proprie mani, i nasi si sfioravano, le labbra di Mello non avevano smesso di tremare.
-Tornerò.- Sussurrò sulle sue labbra, catturandole poi in un bacio travolgente e dolce, sembrava proprio un bacio d'addio.
Quando si staccarono, Matt si rialzò, aiutando l'altro a fare lo stesso. Il rosso lo guardò, mentre era diretto verso l'uscita di quella stanza, la stanza in cui la loro passione e il loro amore era stato consumato, forse per l'ultima volta.
-Tornerò, te lo prometto.- Ripeté guardandolo negli occhi, un'altra volta. Ricacciò le lacrime e diede definitivamente le spalle a Mello, rimasto immobile.
Il rosso si ricompose, scuotè la testa scoppiando poi in un pianto ancora più forte. Le gambe cedettero, si accucciò sul pavimento, con la schiena posata sulla parete.
Con un braccio riuscì a raggiungere la maglietta del moro, non ci pensò due volte, se la portò al viso, inebriandosi del profumo che emanava.
Sapeva che dopo quella pericolissima missione, non sarebbe più tornato. Ne era consapevole e, cosa peggiore, a metterlo in mezzo a quel casino era stato proprio lui. Se ne pentiva, se ne sarebbe pentito per tutta la durata della sua misera vita, trascorsa inutilmente dietro un oggetto che aveva reso schiavo chiunque si fosse messo in contatto con esso.
-Lo hai promesso.- Sussurrò, stringendo la maglietta.
C'è sempre un'ultima speranza.

Quando aprì gli occhi, l'unica cosa che riuscì a vedere fu solo bianco, bianco accecante. Sembrava tutto così offuscato.
I ricordi riaffiorano all'improvviso nella mente, uno dopo l'altro. Gli spari, le grida, il fumo, il chiasso. Era forse morto? Insomma, si era preso non poche pallottole, per quanto si ricordasse.
Le orecchie non avevano smesso di fischiare, non sentiva niente, era come se una bomba fosse appena scoppiata accanto a lui.
La testa sembrava dovesse esplodere da un momento all'altro; doleva e pulsava.
Non sapeva dove fosse, se in quel bianco accecante, accanto a lui ci fosse qualcun altro, aveva paura e non riusciva ad emettere un minimo suono. Non riusciva a muoversi, il corpo dolente era come paralizzato, incollato a quello che sembrava un letto.
Che fosse in un ospedale? Probabile, di solito quando ci si ferisce molto gravemente si va all'ospedale, discorso logico, ma chi lo aveva portato in un posto simile, dopo tutto quel casino? Se non stava sognando e se quello non era il paradiso, significava una sola cosa: era vivo. Ma grazie a chi? Il suo primo pensiero, fu dedicato a lui. Forse era stato lui a salvarlo, a guarirlo e a portarlo lì.
Lentamente provò ad alzarsi, anche se il corpo sembrava non voler contribuire, la forza di volontà era tale da permettergli di sollevare di qualche centimetro la schiena.
Anch'essa doleva, sentiva come se il corpo fosse stato interamente fasciato, sentiva qualcosa che lo stringeva nei punti più dolenti. Provò a pronunciare un qualsiasi suono, che però gli morì in gola, quando sentì posare sulle proprie labbra qualcosa di estremamente morbido e invitante.
Vedeva ancora tutto offuscato, ma riuscì comunque a distinguere la forma rotonda di quello che sembrava un viso, ma i tratti somatici e i lineamenti ancora non gli erano pienamente chiari.
Poteva essere solo lui. Proprio lui.
Mentre anche l'udito stava cominciando a riprendersi, sentì come dei lievi gemiti, accompagnati da una voce triste, poco riconoscibile a causa del pianto. Doveva essere lui. Percepì come un qualcosa di umido solleticargli il viso, qualcosa che colava dalle sue guance, come piccole goccioline. Stava cominciando anche a riprendere la vista; intravide due profonde chiazze nere, e riuscì a riconoscere il dolce sfioro di morbidi capelli ai lati del suo viso.
Sentì una distinta carezza sulla guancia, e cominciò a percepire dei lievi sussurri.
-Ti amo, Matt...- Sentì quella voce come fosse molto lontana, ma intese ogni singola parola. Lentamente un leggero sorriso prese il posto di quelle smorfie di dolore che, ormai, lo stavano accompagnando da quando si era risvegliato.
-M...M-Mello...- Con molta fatica riuscì a pronunciare quella parola, il nome della persona che amava. Proprio quest'ultima, cominciò a piangere ancora più forte, trattenendosi dallo stringere fortissimo il corpo del suo amato.
-N-Non sforzarti... mio Dio, sei vivo! Ancora non riesco a crederci!- Esclamò, stringendo forte la mano del moro, baciandola subito dopo.
Ben presto un medico accorse nella stanza, Mello baciò un'altra volta il ragazzo per poi lasciarlo nelle mani del dottore.

Due settimane dopo, Matt venne riabilitato e riportato a casa, guarito ma con davanti mesi di riposo.
Mello aveva lasciato perdere quello stupido e insensato inseguimento a quel pericoloso quaderno. Non voleva più averne a che fare, aveva rischiato la vita della persona che amava e mai più avrebbe messo in pericolo quella di qualunque altra. Voleva una vita normale, senza pericoli o quaderni così potenti quanto pericolosi. Voleva amare, in totale libertà e tranquillità.
Restare accanto alla persona che amava che ora aveva più che mai bisogno della sua presenza.
Era rimasto accanto a Matt tutti i giorni per tutto il giorno, perché lo amava troppo.
Non lo avrebbe mai lasciato, aveva pianto di felicità quando finalmente, dopo tanto tempo, egli riaprì gli occhi, sano e salvo. Okay, forse non proprio sano al cento per cento, ma non importava perché a guarirlo e a stargli accanto ci avrebbe pensato lui. Non lo avrebbe lasciato andare, mai più.

Il rosso si avvicinò all'altro che se ne stava tranquillamente accoccolato sul letto matrimoniale. Aveva fasciature e cerotti ovunque, ma stava bene ed è questo ciò che realmente contava più di tutto.
Posò una mano sul suo viso e lo accarezzò dolcemente, attirandone l'attenzione così che i loro occhi si incontrassero. -Ti va qualcosa da mangiare?- Domandò, mentre i nasi si sfioravano con lentezza e dolcezza. -Mhh un certo tipetto sexy e rosso c'è sul menù stamattina?- Scherzò, facendo ridere di gusto entrambi. -No, oggi il tipetto rosso e sexy può prepararti dei biscotti, se al tipetto moro ancora più sexy fa piacere.- Rispose, aprendosi sempre di più in uno stupendo e solare sorriso.
-Non mi hai ancora convinto. Per quanto ami i tuoi biscotti, continuo a preferire te.- Disse Matt, facendo sciogliere l'altro da tanta dolcezza.
-Viziato.- Borbottò il rosso, per poi baciare con passione sfrenata il più grande.
-E ora portami i biscotti.- Mormorò sulle sue labbra, dopo che si furono staccate dalle proprie. Mello sorrise e annuì, si rialzò e, senza prima avergli detto quanto lo amasse, lo lasciò, dirigendosi in cucina.

*****

NON CI CREDO! HO AGGIORNATOH!
Bè, spero che vi sia piaciuta! :3
Ho voluto cambiare un po' di cose, perché in realtà Mello non fa così poi tante scene quando scopre che Matt è morto... bastardo! Tu lo ami!
Va bè, per il resto, ho fatto finta che Mello lasciasse perdere il Death Note e che finalmente decidesse di andare a vivere col suo sexy seme.
Se vi è piaciuta lasciate una stellina e alla prossima OS! ^3^

One-Shots [yaoi] OuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora