Sebastian x Ciel

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Dedico questa one-shot a  FedeVargas95 che tanto gentilmente mi ha chiesto di scriverne una su questi personaggi, che, personalmente, amo troppo! :3

****

Era la ventesima fottuta volta che quella cozza abbracciava il SUO bocchan.
Doveva assolutamente smetterla.

Si allontanò per distrarsi e per non vedere Ciel tra delle braccia che non erano le sue.

Il suo piccolo lato umano, quello che provava sentimenti, cominciò a fargli provare intensa gelosia e tutto per colpa di un nano viziato.

Ma quel nano viziato gli aveva letteralmente rubato il "cuore", che aveva sempre creduto fosse di ghiaccio.

Si sentiva proprio uno stupido;
lui era un demone, lui divorava anime, lui uccideva persone.
Come era stato capace di provare un sentimento così forte come l'amore?
Per di più verso un ragazzino di tredici anni.

Ma nell'anima di Ciel aveva trovato solo tristezza, paura e solitudine.
Quell'anima era fragile e non se ne sarebbe mai stancato.
A quell'anima mancava affetto, o meglio, l'affetto c'era stato ma era venuto a mancare dopo la morte dei suoi genitori.

La sua vita girava attorno al lavoro, quel povero ragazzino lavorava come un cane, notte e giorno, sotto i voleri della Regina.

Dio, era poco più di un bambino, doveva ridere, giocare con gli altri, crescere come tutti i tredicenni normali.
Ma lui ormai era cresciuto e lo aveva fatto fin troppo in fretta.

Il rumore di vetro che cade rompendosi al suolo, lo fece distrarre dai suoi pensieri.
Corse verso la sala da pranzo, dove aveva lasciato l'ospite indesiderato e il suo amato padroncino.

Ritrovandosi davanti una scena alquanto surreale;
Ciel stava raccogliendo i pezzi di una tazzina da the sparpagliati sul pavimento, mentre Lizzy era rossissima in viso e continuava a chiedergli scusa.
Lui non aveva mai fatto una cosa del genere, non si era mai permesso di alzare un dito o addirittura di pulire ciò che lui aveva sporcato.

Cominciò a correre verso Ciel che era accovacciato a terra per raccogliere i pezzi.
-Bocchan! Si fermi! Rischia di tagl-

-Ouch!!!- Bofonchiò il ragazzo portandosi il dito alla bocca.

-Bocchan! L'avevo avvertita!-
-Sebastian accompagna Lizzy alla carrozza e portami a disinfettarmi, al posto di blaterare!-
-Subito Bocchan, mi perdoni.-

Prese la 'rompiscatole', che non aveva smesso nemmeno un secondo di chiedere scusa e la portò sulla carrozza, che immediatamente partì.

Subito dopo ritornò dentro per soccorrere Ciel, lo prese in braccio e lo portò nella stanza dove tenevano tutti i medicinali.

-Bocchan, perché non mi ha ascoltato?- Chiese Sebastian prima di andare a tamponare la ferita da cui usciva ancora del sangue.
Ciel strappò dalla sua mano il disinfettante e lo guardò severamente.
Il maggiordomo, sorpreso, lo lasciò fare.
-Lascia Sebastian, faccio io. Non ho bisogno di te.-

Quella frase lo fece crollare, probabilmente un coltello nello stomaco non avrebbe fatto così male.
Perché Ciel si comportava così?
Per quale motivo non si faceva trattare come al solito?

-È ora che io vada a preparare la cena.- Disse con freddezza e uscì lasciando da solo il ragazzino intento a mettersi un cerotto.

***

Era tardi, Ciel aveva appena finito di leggere le nuove lettere della Regina, continuava a sbadigliare e gli si chiudevano gli occhi.
Decise così di andare a dormire, sistemò il suo piano da lavoro e andò alla camera da letto.

Cominciò a togliere la giacchetta, quando, con la coda dell'occhio, vide la maniglia della porta abbassarsi.

Sebastian entrò e subito si diresse dal ragazzo che si stava spogliando.
-Bocchan, ci penso io.- Disse, andando a sbottonare la camicia di velluto.
Ciel schiafeggiò malamente la mano del maggiordomo e prese a sbottonarsi la camicia da solo.

-B-Bocchan!- Disse Sebastian allarmato e sorpreso.
-Sebastian, sono abbastanza grande per spogliarmi da solo.-
Come a dover sottolineare la cavolata che aveva appena detto, si ritrovò ad imprecare contro un bottone che non voleva uscire.

-Faccia fare a me.- Disse gentilmente finendo il lavoro che Ciel aveva cominciato, o meglio che aveva cercato di cominciare.
Ciel, a quel punto, si arrese e si poggiò al materasso coi gomiti, restando a fissare le abili mani del suo maggiordomo.

Quando Sebastian arrivò all'ultimo bottone improvvisamente sentì un singhiozzo, alzò la testa e vide che delle lacrime scendevano dal viso del ragazzo.

Non fece in tempo a formulare una qualsiasi domanda che il ragazzino si fiondò tra le sue braccia.
Sebastian rimase sorpreso e dopo aver formulato ciò che era appena successo, avvolse le braccia attorno al corpicino magro del più piccolo.

Poggiò una mano sulla sua testa stringendolo più forte a sé, mentre Ciel bagnava la sua giacca nera con le lacrime.

-Sono solo un bambino viziato, vero?
Mi sento così solo, così usato e così maledettamente inutile.- Singhiozzò  con un tono triste e stringendosi di più al corpo del maggiordomo, prendendo tra le unghie la seta nera del suo elegante vestito.
Sebastian lo strinse sempre più forte a sé accarezzandolo sulla schiena.

-Bocchan?- Chiese Sebastian quando sentì che il ragazzo aveva smesso di singhiozzare.
Non ottenendo risposta, si staccò dall'abbraccio e lo guardò negli occhi lucidi.

I loro visi erano vicinissimi, i nasi quasi si sfioravano.
Avvenne tutto all'improvviso e troppo velocemente; le labbra del più grande si posarono su quelle del ragazzo.

Fu inizialmente un bacio dolce, di sole labbra, il respiro affannato post pianto di Ciel si calmò lentamente e sulle sue guance apparve un leggero rossore.

Sebastian si sfilò i guanti da lavoro e andò ad accarezzare i capelli blu scuro del piccolo, voleva sentirli davvero non attraverso del tessuto.

Ciel piegò di lato la testa, così da far passare la lingua, che andò subito ad incontrare quella del maggiordomo.

Quando si staccarono, il più piccolo lo guardò negli occhi.
-Sebastian, t-tu sei l'unico che non mi ha mai abbandonato, mi sei sempre rimasto accanto.
Giuramelo Sebastian, g-giurami che sarai con me o-ovunque io vada, fino alla fine dei miei giorni.- Disse tremando e balbettando con le guance ormai di fuoco.

-Yes, my Lord.- Rispose staccandosi ed inchinandosi portando
una mano sul cuore.

Una volta in piedi si avvicinò a Ciel che improvvisamente sbadigliò portandosi una mano alla bocca.

Decise che quello era il momento di andare a dormire.
Lo prese in braccio e lo portò nel letto, sistemò il cuscino e gli rimboccò le coperte, baciandolo sulla fronte.

-S-Sebastian, puoi rimanere qui finché non mi addormento?- Chiese un po incerto il piccolo ottenendo un segno di consenso con la testa da parte del maggiordomo.

Finalmente a letto, il ragazzo gli sorrise un'ultima volta per poi chiudere gli occhi.

Sebastian si alzò dalla sedia su cui si era seduto e avvicinò il viso a quello del ragazzino.
-Ti aspetterò.- Sussurrò, sfiorando le labbra con le sue.

Ciel sentì quelle parole e fece un enorme sforzo per non sorridere.

Sì, avrebbero aspettato insieme.

*****

Ma shalve!
Spero che anche questa vi sia piaciuta! :D

Sebastian è il solito depravato e Ciel l'uke perfetto... ma non potevo scrivere uno yaoi tra questi personaggi, oddio, Ciel è solo un bambino... sarebbe come uno stupro, per questo Sebastian dice "Ti aspetterò." Per indicare che aspetterà che lui cresca e poi beh eheheh...

Che patati! :3

Ok, basta, ho una emorraggia al naso.

 

One-Shots [yaoi] OuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora