"Allora?" domandò picchiettando nervosamente la mano contro il ripiano della cucina, non appena varcai la porta di quella stanza.
"Allora cosa?" domandai non capendo la sua domanda mentre nel frattempo mi versavo un bicchiere d'acqua.
"Come sono andati gli ultimi esami?" riformulò la frase.
"Bene" mi limitai a rispondere mentre bevevo il mio bicchiere d'acqua "Me lo immaginavo un po' più complicato, ma i professori hanno detto che quest'anno ci è andata bene, poteva essere molto difficile" aggiunsi riponendo il bicchiere nel lavandino. Avevo studiato abbastanza da riuscire a passare gli esami, ero solo preoccupata che gli avvenimenti trascorsi in quelle settimane mi avrebbero ostacolato in quelle ore di estrema concentrazione.
"Taylor e Alex?" chiese alludendo a come fossero andati i loro esami.
"Se la sono cavati entrambi, credo che domani il diploma andrà a tutta la classe" riposi posando lo sguardo al di fuori della porta finestra.
Il giorno seguente sarebbe stato l'ultima volta che avrei messo piede alla High School of New York, il diploma e il ballo di fine anno facevano sì che la mia vita fosse per qualche ora quella di una normale adolescente che non era nei guai per essersi difesa e aver difeso il suo migliore amico dal padre alcolizzato, che non era soggetta ad odio da parte della madre perché aveva una relazione nascosta con il figlio di suo marito, quello che io avrei dovuto considerare come un fratello, come sangue del mio stesso sangue, ma d'altronde nessuno sa come la vita va avanti, si sa dove si nasce e non dove si muore.
In ogni caso non ero al corrente di quello che mia madre e John avevano deciso, era passata una settimana da quel accaduto, il padre di Alex non si era ancora risvegliato e nessuno era riuscito ad aprire l'argomento sul mio presunto trasferimento.
"Hai già trovato il vestito per il ballo?" chiese trascinandomi fuori dai miei pensieri. Posai lo sguardo su mia madre, non ero sicura che le interessasse realmente, ma ero sicura che quello che avrei detto avrebbe voluto non sentirlo.
"Non ancora, al pomeriggio Taylor andrà a ritirare il suo smoking e io cercherò qualche vestito" l'informai distogliendo lo sguardo da lei quando pronunciai le ultime parole.
"Quindi andrete insieme al ballo? Come una vera coppia?" esitò prima di dire l'ultima domanda e io la guardai male. Perché non poteva rassegnarsi a quello che eravamo, perché non provava a mettersi nei miei panni? Avrebbe semplificato le cose ad entrambe.
"Si." riposi freddamente "Non ti andrà mai giù questa cosa vero? Non ti rassegnerai mai al fatto che io e Taylor stiamo insieme?" sbottai mettendomi bene diritta in piedi.
"E sentiamo voi cosa sareste?" ridacchiò, diammine avrei voluto prenderla a sberle, avrei voluto prendere mia madre a sberle.
"Una coppia ecco cosa siamo, che ti piaccia o no" ribattei gesticolando. "E poi tu non saresti nemmeno nella posizione adatta per giudicarmi! Se ben ricordo sei stata tu ad avere una figlia a 17 anni, a sposarti pochi mesi dopo la sua nascita e divorziare!" aggiunsi sapendo di aver colpito troppo in basso, ma anche lei lo aveva fatto ed io ero stufa di subire, subire e subire ancora.
"Non ti permettere di....io amavo tuo padre Melissa!"
"E io amo Taylor! Cosa diamine devo fare per fartelo capire?" urlai.
"Sto cercando di proteggerti Melissa, lo vuoi capire o no?! Non voglio tu faccia i miei stessi errori!" disse con lo stesso tono di voce spiazzandomi per qualche secondo.
"Tu mi stai distruggendo la vita mamma, tu non mi stai proteggendo e se permetti ho 19 anni e credo di essere abbastanza adulta da capire cosa è meglio o no per me! E se dovrò sbagliare allora sbaglierò, ma non permetterò che tu mi metta i bastoni tra le ruote, nessuno sa come le cose andranno, ma se quello che c'è fra me e Taylor è durato fino ad adesso, e credimi non immagini nemmeno le cose che abbiamo passato, credo che la nostra relazione abbia abbastanza possibilità di durare e io farò di tutto purché di farla funzionare ed andare avanti, perché io lo amo e non immagino un giorno della mia vita senza di lui." proferì mentre le lacrime rigavano il mio viso "Non mi importa se per stare con lui dovrò andare contro di te, contro il mondo, lo farò purché di avere lui al mio fianco, perché so che lui lotterà insieme a me e non mi lascerà." aggiunsi diminuendo man man il volume della mia voce. "E mi dispiace per quello che è successo tra te e papà, ma non per forza si dovrà ripetere" conclusi.

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Just Brothers
RomanceVive con il suo peggior nemico, ma se l'odio provato da entrambi si trasformasse in un altro sentimento? IN REVISIONE