Capitolo 21 - Surprise

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Venni svegliata da vari rumori provenienti dal piano di sotto e dai numerosi raggi di sole che penetravano dalla finestra.

"Vado a svegliare Melissa" disse qualcuno in lontananza, ma non riuscii a capire chi fosse.

"Aspetta Trent starà ancora dormendo lasciala stare ancora un po', intanto tu vai giù che io vado a prendere una maglietta in camera" affermò Taylor probabilmente dirigendosi qui.

Non mi sentivo in colpa, non mi ero pentita di quello che era successo la mattina. Mi sentivo bene, anche se mi ero comportata peggio di Alesha. Lei scopava e non giocava con i sentimenti delle persone.

La porta alle mie spalle si aprì di colpo facendomi sussultare.

"Per quanto quella maglietta ti doni da morire e ti renda molto, anzi troppo, sexy devi cambiarti dato che il tuo caro fidanzatino ti vuole con lui" disse le ultime parole quasi con disprezzo.

Mi alzai dal letto per poi posizionarmi difronte a lui.

"Non mi sono pentita" ribadii uscendo dalla camera, ma prima che potessi fare un'altro passo e aprire la porta mi ritrovai con le spalle contro essa e le labbra di Taylor sulle mie. Mi chiese l'accesso e senza molte esitazioni lo lascia fare. Le mie mani finirono sui suoi capelli e le mie gambe attorno ai suoi fianchi. Le mie labbra succhiarono un punto definito sul suo collo facendolo rabbrividire e lasciandoli un bel segno violaceo.

"No, Trent non gli fa" lo fermai prima che potesse fare lo stesso.

Lui sorrise facendomi l'occhiolino. "Nah, io ho già fatto il mio dovere" Mi lasciò un veloce bacio a stampo sussurrandomi un "ancora auguri piccola" prima di lasciarmi andare in camera, appena in tempo dato che qualcuno sembrava salire le scale.

Mi feci una veloce doccia e prima che potessi varcare la porta del bagno, qualcuno bussò a quella della camera.

"Mel, piccola" Trent bussò alla porta.

"Aspetta mi vesto e arrivo" risposi afferrando dei vestiti dall'armadio.

Stavo per infilarmi la maglietta, ma un segno violaceo sul seno sinistro attirò l mia attenzione.

Tranquilla ho già fatto il mio dovere

Le parole di Taylor mi rimbombarono nella mente.

"Amore ma ce la fai? Ti stanno aspettando di sotto" si lamentò il ragazzo che avevo tradito la sera prima.

"Ehm, vai giù io arrivo il più presto possibile" risposi mentre mi infilavo la maglietta e insultavo mentalmente Taylor. Lo avrei ammazzato. "Ah, non è che potresti dire a mio fratello di venire un attimo su?" domandai sperando non chiedesse facesse troppe domande.

"Perché?"  Perché ho un fottuto succhiotto sulle tette, maledizione.

"Ehm...mia mamma ha chiamato e sta attendendo in linea dato che voleva parlare anche con lui" mi inventai la peggior scusa del mondo. Mi deludevo da sola.

"Oh okay" ripose. Sentii i suoi passi sempre più lontani e cominciare a dare sfogo alla mia rabbia, insultando Taylor che non era ancora arrivato.

"Cosa vuoi?" Ovviamente spalancò la porta senza bussare.

"No, non bussare, tanto potevo solo essere nuda" ironizzai, ma non ero per niente ironica.

"Niente che io non abbia già visto, comunque cosa vuoi?" Sbruffone.

"Io ti uccido! Se lo vede Trent?" sbotti a voce bassa facendoli vedere il succhiotto. Lui sorrise fiero e mi guardò.

"Non c'è pericolo. Non avete ancora scopato e penso che non succederà in questi giorni" Sbruffone. Stronzo .

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