Capitolo 19

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BENJI'S POV

Non so bene che ore siano, ma il tramonto indica la fine della giornata. Sento la testa pesante e la fronte dolorante. Porto una mano sul punto da cui parte il dolore ed entro in contatto con il tessuto ruvido di una garza. Sospiro ricordando la sera prima:

Mi addormentai abbracciandola da dietro. La sensazione di lei che completava la mancanza nel mio letto mi fece sorridere nel sonno. Ad un certo punto iniziò a mugolare in disapprovazione così mi separai ancora assonnato. Continuava con dei mugolii e si agitava nel letto. Mi svegliai completamente e la osservai. Stava sudando, la sua espressione era spaventata e arrabbiata. Le accarezzai un fianco e lei mosse le labbra in una smorfia di disgusto e disappunto.

-Lasciami maiale! Si dimenó ancora. La sovrastai mettendomi a cavalcioni sul suo piccolo corpo e afferrai le mani. La baciai con tutta la dolcezza che mi percorreva e non potei fare a meno di agitarmi quando non reagí. Poco dopo stava afferrando la lampada che si avvicinó pericolosamente alla mia testa e da lì in poi solo buio...

Un brivido percorse la mia schiena nel ricordare. Cosa mai le avessi fatto per meritare tanta barbaria? Aspe che? Sembra che stia parlando uno scrittore del 1800... maleddetto sia "Cime tempestose". Ridacchiai di questo pensiero stupido e mi alzai piano appoggiando i piedi sul fresco pavimento. Tenni per qualche istante la testa fra le mani e ora mi ritrovo in piedi mentre la testa mi gira. Barcollo piano verso la portafinestra e vedo lei percorrere il balcone con una bacinella d'acqua e una scatoletta rossa in mano che solo quando si avvicina capisco che è quella del pronto soccorso.

-Buongiorno mormora con una voce flebile e roca, tiene lo sguardo basso sorpassandomi e lascia tutto sul baule alto. La osservo: triste, imbarazzata e bella come nessuna. Mi avvicino e la abbraccio, ho bisogno del suo calore. Si copre il viso con le mani e si appoggia al mio petto lasciandosi andare in un pianto disperato, è il suono più doloroso che avessi mai sentito. Le accarezzo la schiena e le bacio i capelli. Scusa... mormora ancora e ancora tra un singhiozzo e l'altro. Quando si calma si stacca e mi guarda negli occhi.

-Si può sapere che avevi? Sussurro asciugandole le lacrime lasciando che una, rapidamente asciugata dalla sua mano, mi percorra la guancia. Le accarezzo il viso e lei poggia sulla mia mano i suoi teneri lineamenti.

-Ho sognato che... sospira e chiude gli occhi mentre le palpebre tremano come se tenerle chiuse fosse troppo difficile tu.... mormora e la vedo agitarsi. Le accarezzo le braccia prima di stringerla a me e proteggerla da quei ricordi.

-Non ora piccola, tranquilla sussurro prima di baciarle la fronte ed accarezzarle la schiena. La sento singhiozzare e il mio cuore piange lasciando che i miei occhi lacrimanti accompagnino i suoi. Stringe in due pugni forti la mia t-shirt, che devo presumere mi abbia messo lei perchè non l'avevo prima. Ci coccoliamo per un tempo che mi pare illimitatamente poco. Quando sta meglio le asciugo le guance umide e lei mi osserva con i suoi occhioni che ricordano un po' una cerbiatta, ma è inutile, i suoi sono più belli di quelli di una qualsiasi cerbiatta. Forse è la sua semplicità, la sua spensieratezza, la sua follia... non so dire cosa mi abbia portato ad innamorarmi di lei. Forse è proprio la sua infantilità, la sua permalosità o la sua fissazione di correggere gli altri. Ogni difetto è bello quanto ogni pregio. Cazzo. Mi fa impazzire pensare di perderla ancora una volta per una co...

-Mi stupravi... sussurra con un filo di voce che riporta le mie attenzioni a lei, tiene lo sguardo basso e la sento singhiozzare ancora. Gioca freneticamente con le mani che poco dopo stringono le mie. la tiro a me e sento come il cuore riprende a battere quando realizzo davvero cosa ha detto.

-Quando piccola? mormoro confuso dato che mancherebbe solo questo per avere il quadro della situazione a me sconosciuta.

-Nel sogno... mormora. Le accarezzo la guancia e lei appoggia i suoi dolci lineamenti sulla mia mano e lascia che il mio pollice percorra il suo zigomo lentamente. Non capisco perchè lo abbia sognato, ma al solo ricordo di come lei fosse stata male nel solo immaginarlo ogni parte di me si distrugge emotivamente. La coccolo sperando ogni momento che non respinga i miei gesti di affetto confondendo i miei intenti. Fortunatamente non si tira indietro, mi lascia godere del suo calore.

-Non mi permetterei mai piccola le prendo il viso tra le mani incastrando gli sguardi non lo permetterei a nessuno. Enfatizzo sull'ultima parola per farle capire quanto sono serio. Ogni cosa la riguardi mi rende improvvisamente serio e attento. Lascio che lei mi osservi, sposta il suo sguardo dalle mie labbra ai miei occhi leccando le proprie, intendo il suo volere e la bacio, premendo con tutta la dolcezza che lei mi provoca, le mie labbra contro le sue. Sento il suo respiro profondo di piacere quando porta le sue dita tra i miei capelli districandoli dallo scompiglio del mio lungo sonno mi provoca un piacevole fastidio al taglio sulla fronte. Mugula contro le mie labbra approfondendo il bacio che ormai dolce non è più. Manda in subbuglio i miei ormoni, ma prima di perdere il controllo mi fermo. Mugula ancora, ma in disapprovazione e prova a riprendere il bacio. Piccola... mormoro hai appena sogn- mi zittisce con un bacio pieno di passione. Con una spinta cado sul letto e lei, con un agile mossa, si posiziona a cavalcioni su di me riprendendo a baciarmi.

MACA'S POV

Fanculo. Lo so, lo dico spesso da quando l'ho rivisto. Ma non posso permettere a un sogno di bloccare tutta la mia minuscola vita sessuale. Muovo il bacino contro il suo e lo sento irrigidirsi e ansimare. Con una mano palpa espertamente una mia chiappa e con l'altra sulla mia schiena mi tira più a sé. Sfioro la sua pelle calda sotto la maglia che Fede gli ha messo creandomi così un ostacolo che rapidamente demolisco. Gli bacio il collo e con le mani gioco con l'elastico dei suoi boxer. Capovolge la situazione solo per spogliarmi con gesti dolci e attenti lasciando cadere i vestiti a terra con un gesto teatrale. Ogni parte di corpo che scopre, la bacia. Lo sento ansimare al mio orecchio quando gli accarezzo l'ormai erezione pulsante. Ribalto ancora la situazione fermamente convinta di voler stare sopra. Un improvviso brivido di terrore mi percorre la schiena e guardo la porta finestra constatando che è chiusa e torno al mio vero interesse assaporando le sue labbra che sanno un po' di patatine e un po' di Pepsi perché ieri sera abbiamo fatto gli "schifosi" portando a letto da mangiare tre tubi di Pringles e sei lattine di Pepsi, credo che la parte peggiore sia che abbiamo mangiato tutto. Sorrido nel bacio al ricordo e lo sento mormorare 'preservativo' così seguo la mano che punta al muro. Mi spiega che devo andare a prenderli da Fede così vado a prenderne un paio e torno da lui ricordando che tanto il nostro caro amico è uscito e posso girare con solo delle mutandine con disegnati dei ridicoli orsacchiotti multicolore. Torno da Ben che pare non aver badato a questo dettaglio e mi aspetta sorridendo. Mi riposiziono e gli porgo le bustine. Lui le appoggia sul comodino e mi lascia confusa a chiedermi che gli prende. Invece che andare dritto al sodo ha voluto semplicemente prepararmi. Dolcemente ha tolto quel tessuto bambinesco e mi ha toccata prima di insinuare in me le sue dita provocandomi un piacevole calore.

BENJI'S POV

Sento come ansima per i miei gesti lasciandomi avvolgere in quel suggestevole suono. Affondare in lei le dita fa crescere il mio desiderio e la mia voglia. Lascio che i suoi gemiti strozzati mi invadano e che il suo sorriso incantevole ci porti sulla nostra isola. Lascio che si abitui alla senzazione di qualcosa in lei e dopo indosso il preservativo liberandomi dallo stretto tessuto dei boxer. Fare l'amore con lei è come poter lasciare alle spalle tutto il sesso e concentrarsi sull'amore. Quando la protezione è a posto, lei si posiziona e mi lascia entrare provoncando in me un profondo piacere che lascia posto ad un gemito roco. Muove piano i fianchi contro i miei ansimando tenendo gli occhi chiusi puntati al soffitto. Le tengo i fianchi e la aiuto con i movimenti ansimando a mia volta. La aiuto a, in un certo senso, saltellare su di me lasciandomi in uno stato di trans davanti al suo aspetto da dominatrice, ma dopo poco capovolge la situazione. Affondo in lei, la sento poco per colpa dello strato plasticoso, ma quel poco mi basta. I suoi gemiti si fondono nei miei e i corpi si muovono l'uno contro l'altro. Assaporo la sua pelle sudata e delicata. Andiamo avanti gemendo, ansimando e ogni tanto le mormoro quanto mi piace.

-Oh maca... mormoro venendo nell' involucro di plastica. Do qualche spinta ancora e viene anche lei. Mi lascio cadere sfinito accanto a lei e mi libero dal preservativo. Si accoccola a me e mi bacia il petto poi sento il suo respiro regolare scaldarmi la pelle e capisco che dorme. La rivesto divertito dalle sue mutandine dolci, buffe e bambinesche e poi indosso dei boxer. Mi cerca con un braccio e mi sdraio accanto a lei, mi stringe forte e sorride. Mi addormento poco dopo sognandola tra qualche anno a prendersi cura di due marmocchi che mi chiamano 'papà'.

Dal nulla a te - Benji e FedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora