Capitolo 22

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FEDE'S POV

Mi sveglio affannando e mi metto a sedere. Uno strano sogno mi perseguita e non capisco perché, sinceramente. Scendo le scale passandomi sul viso una mano e raggiungo la cucina. Quando entro nella piccola stanza vedo una ragazza con addosso una t-shirt, che sembra nera, lunga fino a metà coscia, appoggiata al lavandino e beve dell'acqua guardando fuori dalla piccola finestra. I capelli le ricadono sulla schiena e osservandone il fisico la riconosco.

-Non riesci a dormire? domando e lei sobbalza. Apro il frigo e prendo del succo bevendo a canna. Mi guarda poi torna ad indirizzare lo sguardo fuori annuendo. Fa un sospiro poi posa il bicchiere nel lavandino. Ti serve qualcosa? le chiedo e mi avvicino lasciando il cartone vuoto sul ripiano. 

-No grazie mi piace molto la calma della sua voce, risulta quasi un sussurro. 

-Il letto è scomodo o... inizio a ipotizzare. 

-Tranquillo, nulla di grave mi sorride e mi si piazza davanti. Non ci siamo presentati come si deve mi fa notare.

-Concordo, eravamo troppo di fretta per riuscirci le porgo la mano Federico e lei la stringe.

-Margherita leva la mano. 

-Raccontami di te, so solo il tuo nome mi siedo in sala da pranzo e lei fa lo stesso sistemandosi di fronte a me.

-Cosa vuoi sapere? appoggia il viso ad una mano.

-Che scuola fai... quanti anni hai... qualche hobby?

-Ho finito il secondo anno di alberghiero e ho scelto sala per il triennio, ho 16 anni e non ho molti hobby particolari, mi piace leggere e ascoltare musica, disegnare e uscire con i miei amici

-Sembri timida, ma allo stesso tempo riesci a coprirlo con una forte simpatia sorrido prendendole la mano libera e osservando il suo viso illuminato appena dalla luce della luna che entra dalla finestra.

-Tu invece?

-Io cosa? chiedo confuso.

-Che studi hai fatto, età, hobby? ridacchio per la mia stupidità.

-Ho studiato nelle vecchie magistrali, mi è sempre interessata la psicologia e le materie umanistiche in generale spiego ho 21 anni e oltre alla musica mi piace, per esempio, giocare a calcio sorrido guardandola.

-Non seguo molto lo sport ammette imbarazzata tanto meno il calcio mormora ridacchio.

-Tranquilla, a me piace giocarlo, non vivo dipendente dal vedere le partite e cose simili

-Uh sembra sollevata bene sorride.

-Che te ne pare se facessimo un giro? Non tornerò in camera a dormire in ogni caso mi alzo cercando di fare il minimo rumore possibile.

-Si si alza anche lei mi piacerebbe molto mi affianca ma in questo momento non ci vedo granché rido e le prendo la mano.

-Io mi devo vestire, non ci giro in pantaloncini di solito la avverto ridendo e sento che suscito la stessa reazione in lei salendo le scale.

-Anche io, se permetti, non giro con solo una t-shirt mi sorpassa e sparisce sul terrazzo e così faccio anche io, solo un piano più su. Indosso una canottiera a righe multi color e poi scendo aspettandola. Appare con un paio di pantaloncini bianchi e una canottiera nera. Le porgo la mano e usciamo ritrovandoci in pochi minuti a ridere di gusto per una battuta pessima che vi vieto di ripetere. 

-Grazie se ne esce con questa parola quando le risate si sono dissolte in un respiro affannoso. 

-Per cosa?

-Beh, non hai insistito prima e ora mi hai tirata su di morale un lieve rossore si fa spazio sul suo viso. 

-E' stato un piacere sorrido e le porgo ancora la mano per invitarla ad alzarsi dalla panchina sulla quale ci siamo seduti andiamo a bere qualcosa? Conosco un bar qui vicino

-Non ho mai bevuto altro che vino la guardo mostrandole di aver inteso ma mi coglie di sorpresa ma esiste sempre una prima volta

-Ottimo! iniziamo a camminare e continuiamo a fare battute da black humor eccoci la faccio entrare hai idea più o meno di cosa bere?

-So che mio fratello, la prima volta, aveva bevuto un mojito e forse potrei fare come lui 

-Dipende da cosa conosci, cosa ti senti e quanto credi di reggere

-Credo di reggere bene, mi è capitato di bere 5 o più bicchieri di vino senza andare fuori

-Il vino non è vodka o rum la avviso e dopo tanti giri di parole finisco per ordinarle un margarita mentre per me vado su una birra rossa. 

-Allora! mi sorride seduta nello sgabello accanto al mio e mi guarda dritto negli occhi. 

-Cosa? rido perché le si legge in volto che un po' di effetto, l'alcol, glielo ha già fatto. 

-Come mai sei single? non capisco la domanda e bevo un altro sorso dalla bottiglia.

-Cioè? 

-Sei bello! Non ci credo che nessuna ti vuole! rido per il suo lieve biascicare.

-Questo è il problema, in troppe mi vogliono e io non, beh si, non credo di avere la necessità assoluta di una storia d'amore, senza sto molto bene sorrido osservando come il suo sguardo si sia posato da almeno 15 minuti sulle mie labbra.

-Nooooooo ride e quasi cade, mi alzo velocemente e la rimetto dritta prima che cada. 

-No, non reggi affatto! rido.

-Voglio qualcosa di più buono, il margarita fa schifo mormora e rido più forte sedendomi.

-Sai che non hai bevuto solo un margarita, vero? il tempo è passato in fretta e ormai ha bevuto 4 drink.

-Uh la vedo crucciarsi ma ho ancora voglia di bere

-L'ultimo? annuisce Allora andiamo sul caipiroska alla fragola?

-SIIII ride e ordino constatando che sono alla terza birra e la mia lucidità è eccessiva così ne ordino due Fede mi chiama e la guardo.

-Dimmi 

-Mi piacciono le tue labbra, sembrano morbidissime! rido.

-Lo avevo immaginato sai? Ma non credo sia il caso che tu ci pensi ancora

-E perché? 

-Perché finiremmo entrambi a supplicarci l'un l'altro di non smettere, hai delle labbra incantevoli sospiro osservandole.

-Non trovo il problema...

-Io si... sospiro e fingo che la conversazione sia conclusa. Quando arrivano i drink brindiamo e beviamo metà in due sorsi. Lei mi supplica di fare degli shottini dopo e glielo concedo. Finiamo i bicchieri lasciandoci alle spalle l'argomento labbra che, in condizioni come questa, ci sfuggirebbe di mano come il mio senno in questo momento dato che non riesco a pensare ad altro che quel contatto. Ordiniamo due shottini di tequila con arancia e cannella. Li buttiamo giù e ridiamo, ridiamo, ridiamo, ma poi smettiamo ritrovandoci i visi a pochi millimetri e i respiri affannosi si confondono uscendo dalle nostre labbra che si sfiorano.



Dal nulla a te - Benji e FedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora