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Una settimana prima

Lo vedo seduto sulla solita panchina, il cellulare in mano, tutto intento a leggere i messaggi e a sorridere, forse pregustando qualche incontro interessante. Appena si accorge di me, il suo sorriso cambia, e da gioioso, diventa indisponente, di sfida. Inclina la testa di lato e mi osserva.

«Ecco la mia principessa. Che faccino serio che hai, qualcuno ti ha dato fastidio forse?», inizia in tono canzonatorio. Mi fermo a pochi passi da lui imitando la sua espressione, sapendo perfettamente quanto gli dia fastidio. Lui vuole sempre comandare, lo so benissimo.

«Dobbiamo parlare.»

«Certo,non facciamo altro che questo. Forza, principessa, cosa dovresti dirmi questa volta? Non hai ancora esaurito i tuoi argomenti?», sbotta irritato incrociando le braccia davanti al petto.

«Di te e di me ad esempio. Del tuo modo di trattarmi come se fossi un ripiego. Del tuo considerarmi solo quando ti fa comodo o non hai alternative.» Lo vedo alzare gli occhi al cielo e la mia arrabbiatura schizza immediatamente alle stelle. «O di tutte quelle che ti scopi anche se stai con me» concludo incrociando le braccia a mia volta. Fa un sorriso sghembo, come se tutto quello che gli ho appena detto non avesse importanza. Si avvicina per farmi una carezza, ma io faccio un passo indietro. Al diavolo. Ora basta!

«Così, ora vorresti fare l'offesa? Lo sai che le altre per me non contano nulla. Sono solo...» gesticola cercando le parole.

«Offesa?No, no, io ti lascio, fine della storia! Tu non meriti nemmeno un secondo in più del mio tempo. Per te non conto nulla, quindi, da questo momento, ognuno per la sua strada.»

«Stai forse cercando di mollarmi? Chi diavolo ti credi di essere, principessina dei miei stivali» ribatte furioso alzando la voce. Ah no bello mio, questa volta hai proprio sbagliato.

Mi avvicino a quella faccia che un tempo adoravo, stavolta sono davvero incazzata e me la pagherà cara. «No, tu chi credi di essere! Sono stanca delle tue paranoie, delle tue insistenze, dei tuoi tradimenti! Mi hai trattato come un vecchio straccio in questi mesi, facendomi mille paranoie. Mi volevi solo per uno scopo preciso, me ne rendo conto finalmente, e a causa di questo chissà con quante mi hai tradito! Io con te ho chiuso mio caro, fine dei giochi. Ti sto mollando!», concludo alzando la voce a mia volta. Qualcuno si gira a guardarci, ma non m'importa, devo mettere la parola fine a questa storia.

Sgrana gli occhi, spiazzato dalla mia uscita. Cerca di restare tranquillo, anche se dal suo viso capisco che è parecchio incazzato, proprio come me. «Sei sempre la solita, sai quante altre me ne trovo meglio di te? Mi basta fare un paio di telefonate» dice facendomi oscillare il cellulare davanti alla faccia.

«Prego, accomodati. Non me ne frega un cazzo di quello che fai. Per me puoi anche buttarti nel fiume» sentenzio prima di voltargli le spalle.Non sprecherò più il mio tempo con lui, ho smesso.

«Non ho ancora finito di parlare con te principessa! Ora non sono nemmeno degno della tua attenzione?», sbraita facendo girare le ultime persone rimaste nel parco. Per tutta risposta sollevo il braccio destro e gli faccio il dito medio. Fanculo, essere viscido e odioso che non è altro. Io voglio di meglio, merito di più.

«Terry, torna subito qui!», grida, ma io sono già fuori dal parco, con un sorriso stampato in faccia. L'ho fatto davvero, stento a crederci, in questo istante sono fiera di me! Cammino a passo veloce verso la fermata dell'autobus. Con un colpo di tosse attiro la sua attenzione. Solleva il viso di scatto puntando i suoi occhioni nei miei, e appena mi vede sorridere, corre da me spalancando le braccia.

«Terry»esclama poco prima di stringermi in uno di quegli abbracci colmi d'affetto.

«Sofy, è tutto finito» sospiro. Mi sento come se mi fossi tolta un peso dallo stomaco, e ne sono felice. La sua presa aumenta prima che si scosti da me quel tanto che basta per scrutarmi attentamente.

Sorelle nell'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora