Capitolo 17

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 "Non puoi andartene, Lou. Non adesso. Siamo nel bel mezzo del tour!" Harry stava cercando di convincerlo, invano.
"Tornerò entro domani. Ve lo prometto" ribatté, ficcando roba casuale dentro il suo zaino.
"Lou, per favore".
"Harry, non posso restare qui. Mi ha detto che pensa di avere qualcosa di rotto. Oh mio dio" disse Louis, cercando di non farsi prendere dal panico.
"Dovrai portarla in ospedale. E.. e poi... potresti non riuscire a tornare!".
"Ce la farò, Haz. Fidati di me".
"Louis, io vengo con te" disse Niall, sbucando dalla porta aperta con uno zaino in spalla.
Louis si voltò di colpo verso il biondo. "Ah, no. Tu resti qua, Niall".
"Non ci penso proprio".
Louis indurì lo sguardo. "Niall, ho detto che tu resti qui con gli altri".
Niall a quel punto si alterò. "E io ho detto di no! Louis, è la mia ragazza, dannazione! Verrò con te che tu lo voglia o meno".
Harry scosse la testa esasperato, mentre Louis continuava: "Lauren non vorrebbe che ti portassi lì".
Niall sbuffò: "Non mi importa. È ferita, Lou! Avrai bisogno d'aiuto. E io posso aiutarti. Devo venire con te".
Louis sospirò e ci rifletté un attimo. "Dovrai tornare qui con me. Anche in casi estremi. È solo una missione di salvataggio, chiaro? Qui abbiamo del lavoro da fare".
Niall annuì deciso. "Torneremo indietro per il concerto, te lo prometto".

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Niall guardò la casa accanto a quella dei Tomlinson e iniziò a sentire l'aria che mancava. Lauren doveva essere lì dentro.
"Dannazione" disse Louis, guardandosi intorno e sollevandosi il cappuccio sulla testa. "Sei pronto?" chiese poi, rivolgendosi al biondo, che annuì soltanto. "Bene. Non c'è alcuna auto nel vialetto, il che significa che l'uomo non è in casa. Possiamo entrare, ma dobbiamo sbrigarci".
Louis seguì Niall all'ingresso dell'abitazione desolata.
"Come apriamo la porta?" chiese Niall, ma Louis mise soltanto la mano sul pomello e lo girò: la porta era aperta.
"Dici che è in casa?" sussurrò Niall con gli occhi spalancati.
Louis scosse la testa. "Lascia sempre la porta aperta. O tutt'al più getta la chiave dietro al vaso" disse, indicando un grande vaso ricolmo di terra ma senza alcuna pianta o fiore, all'angolo del portico.
"Andiamo" continuò Louis, entrando velocemente e salendo le scale. Non voleva guardarsi intorno. Aveva solo una meta: la vecchia camera di Lauren. La porta scura era socchiusa e nessun rumore veniva dall'interno.
Louis spinse la porta cercando di fare il meno rumore possibile. Non voleva eventualmente spaventare la ragazza. Niall stava appena dietro di lui, senza fiatare.
E non appena la porta fu aperta, un singhiozzo attutito arrivò alle orecchie del ragazzo.
"Lauren" sussurrò Louis.
"Ti prego, no" stava dicendo la ragazza tra le lacrime.
In pochi attimi entrambi i ragazzi si ritrovarono davanti al letto, guardando con occhi spalancati la figura che cercava di farsi ancora più piccola di quanto fosse già, formando una palla con il suo corpo.
"Len, sono io: Louisboo" gli disse il maggiore, sporgendosi per accarezzarle i capelli.
"Boo" sussurrò Lauren, girando il volto verso i due ragazzi.
Louis non riuscì a trattenere una smorfia addolorata. Lauren aveva gli occhi gonfi per il pianto, lo zigomo spaccato dalla quale scendeva un rivolo di sangue secco e un sopracciglio e il labbro superiore entrambi gonfi.
"Oh dio" sussurrò Niall con le lacrime agli occhi.
"Sono qua, piccola" disse Louis. "Ora andiamo via, va bene?".
Lauren annuì spaventata e Louis fece per prenderla in braccio, ma Niall lo fermò: "Lou, la prendo io. Lascia".
Louis annuì e si spostò, lasciando che il biondo mettesse le braccia sotto la schiena e le gambe della ragazza e la sollevasse, stringendola al petto.
Lauren pianse per il dolore. "Mi dispiace, piccola" disse Niall.
"Male" borbottò lei.
"Cosa fa male, Len?" chiese Louis, pensando che fosse una domanda stupida, ma aveva bisogno di sentire la risposta.
"Tutto. Il mio polso" rispose tra le lacrime.
Louis puntò lo sguardo sul braccio che la ragazza teneva stretto al petto e sospirò. "Andiamo via. Starai bene, Len. Te lo prometto".
Uscirono dalla stanza e facendo attenzione sulle scale arrivarono all'esterno. "Abbiamo bisogno di mia mamma. Seguimi".
Niall fece come gli era stato detto, mentre Louis affrettava il passo, andando verso casa sua. Lauren intanto aveva seppellito il viso nel collo del biondo. "Niall" disse cercando di non piangere.
"Sono qui, amore".
"Mi dispiace tanto, Ni" continuò Lauren stringendo la sua maglia con la mano buona.
"Ssh, non fa niente. Andrà tutto bene".
"Dio, Louis! Cosa ci fai qui?" chiese Johannah dopo aver aperto la porta ed essersi ritrovata davanti il figlio che sarebbe dovuto essere in tour.
"Abbiamo un problema, mamma". E poi si spostò, mettendo in mostra Niall che sorreggeva la ragazza. E la donna non ebbe bisogno di sentire altro.

The Truth Behind Us (Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora