Capitolo 2

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Pov's Letizia

Apro gli occhi a fatica e mi guardo attorno.

Questa non è la mia stanza!

Spaventata, mi alzo subito dal letto e inizio a girare su me stessa per guardare un po' in giro. Sono in una piccola stanza rosa e viola, alla mia sinistra c'è il letto e un comodino, invece, alla mia destra c'è un piccolo bagno e delle mensole con alcuni libri.
Davanti a me c'è una seconda porta, solo più grande.
Che pizza...qui è tutto così dannatamente ROSA!
Decido di guardare da una finestra che prima non avevo notato: sembra di stare sopra una nuvola...lì fuori è tutto bianco!

Ok Letizia, calmati. Ricapitolando.
Ero in camera mia a dormire...forse sto ancora sognando.

Inizio a darmi dei pizzicotti ma senza risultato così decido di entrare in bagno e farmi una doccia. Dopo essermi asciugata i capelli mi siedo su uno sgabello davanti allo specchio viola.
Ci sono tantissimi trucchi qui e non so che mettermi così decido di passarmi solo un po' di mascara e di lucidalabbra per poi legarmi i capelli in una coda alta.
Inoltre indosso un jeans blu, degli stivaletti neri e una maglia ROSA che ho trovato sul water.
Quando esco dalla stanza noto che fa un caldo bestiale e quindi inizio a camminare e a sventolarmi la faccia come una scema.
Noto che la mia "casetta" si trova dentro un bosco enorme ed è l'unica se non fosse per un'altra casa, più grande, situata proprio davanti alla mia.
Decido di lasciar perdere e imbocco una strada per poi arrivare in una grande "città" in stile romano. La prima cosa che vedo è un grande tempio beige affiancato ad altri 11 templi. Continuando a camminare arrivo al centro della città che noto essere piena di fontane, alberi e gente che passeggia al ritmo di una dolce musica di cui non si capisce la provenienza.
-Ma dove cavolo sono? E poi perché la gente ha gli zoccoli al posto dei piedi e cammina ballando e cantando? E perché sono quasi trasparenti?
Dico, con voce leggermente alta.Altrimenti come le faccio le figuracce?
-Beh...lo dovresti sapere che mi incazzo se non sai riconoscere che siamo sull'Olimpo e che queste "creature",come dici tu, si chiamano Ninfe e Satiri.
Dietro di me sento una voce e subito mi giro. La mia amica Erica mi corre incontro e mi abbraccia.
Dopo di lei intravedo i miei amici Emanuele e Micol.
-Dove sono Domenico, Alain e Suami?
Chiedo spaesata e, invece di una risposta, ricevo un'alzata di spalle da parte di tutti gli altri. Così decidiamo di sederci sotto un grande pino e Micol inzia a parlare.
-Allora ricapitolando...stamattina avremmo dovuto svegliarci a casa tua (perché ieri siamo stati da te) e invece io, Erica e Emanuele ci siamo ritrovati dentro una casa a noi sconosciuta. Da come ho capito tu ti sei svegliata da sola, e non capisco perché, nella casa accanto alla nostra. Ora ci siamo ritrovati qui.
-Si ma dove sono gli altri?
Chiede Emanuele.
-Non lo so...ma poi...che ci facciamo qua? E poi...che avete fatto in mia assenza?
Rispondo io e, stavolta, a parlare è Erica.
-Niente di speciale...ho parlato con una Ninfa e quello che ho capito è che siamo semidei. Ti rendi conto? NON VEDO L'ORA DI SCOPRIRE CHI È IL MIO GENITORE...LETY...TI RENDI CONTO CHE SIAMO SULL'OLIMPO?
Erica inizia a saltare qua e là e tutti scoppiamo a ridere.
-Beh...la cosa è molto emozionante ma credo che ci servano altre informazioni non credete? E se ci servono informazioni...a chi potremmo chiedere?
Quando Micol parla mi fa sorgere un dubbio...e se i nostri amici fossero in pericolo? Ci serve qualcuno che ci spieghi. Subito.
-Calma raga! Credo di avere la soluzione...ANDIAMO DIRETTAMENTE DAGLI DEI NO?
Urla Erica.
-Beh...questa sarebbe una buona idea.
Annuisce Emanuele.
-Beh...io sono un'appassionata di mitologia greca e il mio sogno più grande era quello di conoscere di persona gli dei. Ora so anche che uno di loro è il mio genitore quindi non vedo l'ora di incontrarli tutti! Spero solo che non ci uccidano prima che apriamo bocca...
L'ultima frase, detta da Erica, fa ammutolire tutti quanti così decide di rassicurarci ma facendomi spaventare ancora di più.
-Ma dai scherzavo! Che ne dite, invece, di andare a conoscere il nostro caro genitore?
Annuiamo e iniziamo a camminare chiedendo informazioni su come arrivare alla dimora degli dei.

Sono ancora sicura di stare sognando...perché è così vero?

Penso tra me e me.
Tutto svanisce quando Erica mi mette un braccio attorno alle spalle e mi sorride...un sorriso che mi mancava così tanto da far sorridere anche me.

Gli dei dell'Olimpo e Il figlio di LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora