Capitolo 15

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Pov's Domenico

Mi sveglio col sorriso in volto. È stata una serata fantastica anche se non so da dove ho tirato fuori tutta quella furia ed energia.

Ti sei messo a cantare e a ballare come uno scemo! Sei uno SCEMO!

Non do retta alla mia coscienza e mi infilo in doccia. Il primo getto d'acqua è troppo calda per i miei gusti tant'è che non appena mi tocca mi sembra quasi di vedere il fumo salirmi dalle spalle e andare verso l'altro ed io faccio un urlo quasi di dolore. Abbasso subito la temperatura è quando l'acqua esce finalmente ghiacciata, rimango lì a gustarmi il dolce piacere dell'acqua che mi cade sulla testa e sulle spalle.
Una volta asciugato mi infilo un pantalone completamente nero con i bottoni che partono da una coscia e arrivano fino alla caviglia e una maglietta nera con un teschio sopra.
Vado nella sala grande per fare colazione. È tutto perfettamente in ordine, non sembra che ci sia stata una festa qui.
-Bella la chiacchierata di ieri sera! Vero?- dice Suami.
È vero! Sarà stato per tutto l'alcol che avevo in corpo ma non mi ricordavo della "videochiamata".
-Escludendo il fatto che mi ero appena appisolato dopo una lunga festa, che era notte fonda e che mi portavo addosso una sbronza terribile.... si.... bella chiacchierata- ironizzo
-Nbe.... dire sbronzo è dire poco.... grazie a dio hai dormito un pò prima della chiamata, altrimenti saresti arrivato a confondere Erica con Micol- scoppiamo tutti a ridere.
Mentre mangiamo arriva Týr che richiama l'attenzione di tutti i semidei.
-Allora scoltatemi bene! Voi sapete che per vincere questa guerra con il minor numero di vittime possibile da parte nostra è necessario....-

Ha detto "da parte nostra". Non gliene importa quante vittime ci saranno tra i greci, vuol dire che li massacreranno! Bastardi!

-... che dalla nostra parte si schierino anche le creature degli altri mondi. Per questo, oggi pomeriggio dalle ore 3:00 è stato preparato un torneo che sceglierà i più forti, coloro che andranno a parlamentare con queste creature- con questo gira i tacchi e se ne va.

Aspetta! Le creature degli altri mondi? Se vinco questo torneo avrò la possibilità di stare con mio nonno Laufey! Devo vincere.

Dopo pranzo torniamo in camera e ci facciamo tutti e tre una bella doccia ci mettiamo i vestiti più comodi che abbiamo, impugnamo le nostre armi e alle 3:00 in punto siamo nella sala grande.
Mio padre mi viene incontro. Mi sorride e mi mette una mano sulla spalla.
-Questo torneo... non è come tutti gli altri... fai molta attenzione... e... un consiglio... la tua arma si può trasformare- mi dice e se ne va lasciandomi così... solo con una domanda:

Aspetta... cosa? In che senso si può trasformare?

Mentre mi interrogo Thor richiama l'attenzione e inizia a spiegare le regole -è un torneo individuale! Ognuno combatte per sé stesso. Essendo 7 i mondi paralleli, sono stati creati 7 "blocchi" ognuno composto da 8 semidei. Il vincitore di ogni blocco, potrà scegliere due semidei che lo accompagneranno e potrà scegliere il mondo in cui andare a parlamentare. Ci sono domande?- Thor ha un tono solenne ma non come il padre, Odino e sembra anche più simpatico.
-Dobbiamo combattere?- domanda qualcuno tra i semidei.
-Ovvio che combatterete! Che ti aspettavi? Una gara di ballo?- scoppia un risata in tutta la sala.
-Quali sono le regole del combattimento?- domando io.
-Le regole sono... nessuna regola. Potete farvi veramente male, mutilarvi o anche uccidervi... non importa. Il combattimento termina solo quando l'avversario si arrende- con queste sue parole sulla sala cala il silenzio. Io sono senza parole.

COSA? Questi sono pazzi!

Ancora senza parole guardo il tabellone dove sono segnati i blocchi: io, Suami e Alain siamo nel blocco E insieme ad altri 5.
Dobbiamo aspettare un pò prima che tocchi al blocco E. Il mio primo avversario è un figlio di Baldr, il dio del sole che cerca di colpirmi mentre mi acceca con forti raggi luminosi. Ma non sempre la luce dissolve la nebbia e intendo nel vero senso della parola perché immobilizzarlo con la nebbia è facile così lo sconfiggo con un paio di incanti.
L'avversario di Suami è una figlia di Bragi, il dio della poesia e per lei sconfiggerla è a dir poco facile.
Per Alain invece è più difficile perché si trova contro una figlia di Frigg, dea della vita e regina delle valkirie ma ne esce vincitore con un grosso taglio sul braccio.
Passato il primo turno ci ritroviamo in 4: io contro Suami e Alain contro Marisha. Quella ragazza mi ha davvero incuriosito: fino ad adesso è quella che ha impiegato il minor tempo (un minuto e 37 secondi) ed è davvero forte. È la figlia di Hel, la dea della morte.
Il primo combattimento è il mio contro Suami.
Quando il gong suona l'inizio restiamo immobili e ci studiamo avvicenda. Di colpo lei mi si lancia addosso. Paro il colpo con lo scettro e la spingo via per poi intrappolarla con la nebbia.
-Ahahah per me sarebbe la fine se la gente si scordasse di questo trucchetto- ma come al solito parlo troppo presto, perché avverto un dolore lacerante alla mano sinistra: è la cicatrice. La nebbia si dissolve e Suami si libera. La sua arma si sdoppia così ora ha due spade.

Perfetto! Adesso ci divertiamo!

Suami mi è addosso. Riesco a parare i colpi delle spade ma lei mi sferra anche calci che non riesco a parare. Con mia grande sorpresa mi ritrovo a terra. Se solo riuscissi a capite cosa intendeva papà....
Attendo per terra aspettando il colpo finale ma non arriva nessun colpo. Suami è immobile e fissa il mio scettro. Quando lo guardo capisco cosa intendeva papà: la sfera viola non c'è più perché al suo posto si è formata una lunga lama che ha trasformato il mio scettro in un enorme falce. La lama è più lunga dello scettro. Mi alzo con un salto impugno la mia arma e approfitto del momento di confusione.

Non so come ho fatto ma ci penserò dopo! Ora devo vincere!

Con un colpo la disarmo, scagliando lontano le sue spade. Si ritrova con la mia falce puntata alla gola.
-Mi arrendo-

Alain è stato sconfitto con una facilità mostruosa da Marisha. Questo vuol dire che in finale mi batterò contro di lei e dovrò vincere per lui.
Quando il gong suona l'inizio lei poggia le mani a terra e attorno a lei si forma un cerchio e un onda di scheletri mi attaccano.
Non so cosa fare, sono dolorante, pieno di graffi e morsi, non riesco a scrollarmeli di dosso. Marisha ride e gioisce. Un onda di rabbia mi invade. Sbatto il bastone sul terreno e un'onda d'urto fortissima scaglia lontano tutti gli scheletri e getta Marisha a terra. Le punto la falce al collo e lei si arrende.

Ce l'ho fatta! Posso andare a trovare nonno.

Gli dei dell'Olimpo e Il figlio di LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora