Capitolo 9

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Pov's Domenico

Punto la mano in direzione del bersaglio. Mi concentro. Papà ha detto che per lanciare un colpo bisogna pensare.

I poteri di uno stregone sono risultato del pensiero. Il più grande potere di un mago è il pensiero stesso.

Le sue parole mi ronzano nella testa. Mi concentro ancora di più e fisso il bersaglio. Inquadro il cerchio rosso più piccolo e interno del bersaglio.
Niente. Sono stufo. Mi giro, faccio per andarmene; mi rigiro e con rabbia punto di nuovo il bersaglio.
Ci sono riuscito. C'è un enorme buco nel bersaglio, non ho colpito perfettamente il centro ma è già un inizio.

Ok basta con il lancio degl'incanti. Proviamo qualcos'altro.

Mi dedico al sollevamento degli oggetti. Ci riesco dopo pochi tentativi perciò cambio di nuovo e mi dedico alla preparazione di infusi. Al primo tentativo riesco a preparare un perfetto Veritaserum. Mi ritengo soddisfatto. Riprovo qualche altra volta il lancio d'incanti e stavolta ci riesco subito e con una buona precisione. Per finire mi esercito col trucco della nebbia: papà non la usa solo come diversivo, è capace di renderla solida. Ci provo e ci riesco subito.

Come ci sono riuscito al primo colpo? Fortuna? Impegno? E se fosse...? E se fosse la strana energia che mi ha dato lo scettro ieri? Noooo... vivi nei sogni...stupido.

Esco dalla stanza e mi dirigo verso la sala addestramento. Alain e Suami sono lì. Si stanno esercitando.
Impugno una spada e chiedo a qualche istruttore di insegnarmi a combattere.
La giornata passa tra addestramenti e combattimenti. Alla fine della giornata sono stanco morto ma mi sento pronto e allenato. Lato positivo addormentarmi non è difficile.

Sono davanti a tutti gli dei. Io Suami e Alain siamo davanti a una mezzaluna di occhi che ci fissano. Si fanno avanti i nostri genitori. Ci sono anche molti altri semidei e anche i loro genitori si alzano. Ognuno porta un'arma. Il mio porta lo scettro che avevo visto nella sala dei tesori.
-Siete stati addestrati per tre giorni- inizia con tono solenne Odino -gli istruttori sono più che soddisfatti e ora con queste armi siete ufficialmente tra gli dei di Ascard- ci vengono consegnate le armi. Suami ha una fantastica spada, grande quanto lei e Alain ha un bastone con due grosse lame su entrambi i margini.
-Bene passiamo alle cose serie- dice Thor spicciativo.

Wow... le riunioni con Odino e gli dei di Ascard durano sempre molto.

-Abbiamo un problema. Quando la battaglia inizierà non possiamo andare sull'Olimpo usando il Bifrost. È troppo prevedibile e per di più col Bifrost possiamo aprire un solo varco quindi saremo subito sopraffatti- spiega Týr.
-In pratica ci serve un'altro modo per accedere- è Heimdallr a parlare.
-Tutto questo tempo a sorvegliare il Bifrost ti ha fatto probabilmente dimenticare che ci sono molti altri modi oltre al Bifrost per accedere ad Ascard- gli risponde mio padre.
-Questo di sicuro non volge a nostro favore- lo contraddice Vioarr.
Mi scappa una risatina. Tutti mi fissano.
-Non l'avete capito? Quello che Loki vuole dire è che come c'è più di un modo per entrare ad Ascard ce ne sono altri e tanti per andare sull'Olimpo- spiego.
-E "signor tutto è ovvio" ha qualche idea?- la voce viene da uno degli altri semidei ma non capisco chi è.
-Una mezza idea si- dico con fierezza.
-Prego allora... illustracela- mi provoca Odino.
Mi metto al centro della sala.
-Dunque escludiamo il fatto di metterci a cercare modi ESTERNI per entrare. Ci vorrebbe troppo tempo e non possiamo essere sicuri. Possiamo però trovare delle vie interne- spiego.
-Che intendi con interne?- domanda un semidio.
-Sì dice che alcuni Troiani sopravvissero alla distruzione di Troia grazie a dei passaggi. Si dice che nella grotta di Polifemo ci fosse un'altra entrata. Vedete signori... chiunque si tiene una via di fuga estrema, che parte dall'interno e va all'esterno: una strada da imboccare in situazioni tragiche. Nbe queste vie possono essere prese al contrario. Quello che sto cercando di dire e che sicuramente all'interno dell'Olimpo c'è un passaggio segreto che porta all'esterno. Lo possiamo usare come via d'ingresso- propongo.
-E come facciamo a trovarlo?- domanda qualcuno.
-È inutile cercare all'esterno dell'Olimpo. Ecco la mia proposta: mandiamo un dio sull'Olimpo come ambasciatore di pace e con l'intenzione di trovare un accordo. Una squadra in realtà sarà nascosta addosso a lui così mentre lui "cercherà" un accordo con Zeus, la squadra avrà tutto il tempo di esplorare l'Olimpo-
-E come facciamo a nasconderci addosso a qualcuno?- domanda Thor.
-Papà sei capace di preparare quella pozione per la miniaturizzazione? L'ho letta a pagina 76, sezione 8, del libro degli incantesimi della biblioteca- domando a mio padre.
-Ovviamente- mi risponde
-Allora il problema è risolto. Ci servirà anche una pozione per far tornare alla statura normale, in modo da essere più veloci- guardo Odino per sapere che ne pensa.
-In quanto saranno pronte le pozioni?- domanda
-Se Domenico mi da una mano in un paio di giorni- risponde mio padre.
-Mm... geniale... lo devo ammettere... è una buona idea e visto che è stata tua, sarai tu a dirigere l'operazione- mi dice Odino -Thor andrai tu come ambasciatore- sento una risatina. È mio padre.
-Così non solo avremo informazioni sui nostri avversari ma anche se non trovassimo il passaggio non ci danneggerebbe e cosa più divertente... prenderemo per il culo i greci in una maniera spaventosa- dice mio padre -Thor... sarai il nostro cavallo di Troia-

Continuo a fissare il ponte del Bifrost che risplende di tanti colori e risalta nella città buia, illuminata solo dalla luce delle lune.
Sento la porta della mia stanza aprirsi. Qualcuno entra e mi raggiunge sul balcone. È mio padre.
-Sei preoccupato per domani?- mi domanda.
-Nbe... domani ci infiltreremo nell'Olimpo e se falliremo probabilmente Odino mi seppellirà sotto due metri di terra... quindi... si, sono preoccupato!- ci scappa a entrambi una risatina.
-Senti... ti volevo chiedere scusa... per tutto... per non averti detto prima chi ero, per non averti dato l'occasione di conoscere meglio tuo nonno... insomma... un pò per tutto-
-Sta tranquillo... ti capisco... lasciami solo qualche occasione per stare con Laufey e soprattutto spera che vada tutto bene domani- gli dico.
Mi mette una mano tra i capelli.

E dai... LO SAI QUANTO TEMPO CI VUOLE PER FARE QUESTO CIUFFO?

I due soli stanno appena sorgendo. Io, Suami, Alain e altri tre semidei stringiamo le nostre armi e buttiamo giù un sorso della pozione del rimpicciolimento. Ci arrampichiamo sull'armatura per poi nasconderci sotto il mantello di Thor, subito sotto gli allacci alle spalle. Lì passeremo inosservati. Heimdallr apre il Bifrost e Thor si butta dentro il portale.
Ed eccoci qui. Siamo sull'Olimpo. Il Bifrost ci ha lasciati credo in una grande piazza. Non li vedo perché sono coperto dal mantello ma mi sento gli occhi di tutti addosso. Thor cammina, nessuno gli dice niente e il silenzio mi rende nervoso. Entriamo in un edificio molto grande e Thor batte due colpi contro l'armatura sul ginocchio.

È il segnale! Vuol dire che nessuno ci vedrà scendere dal mantello.

Molliamo il mantello. Scendiamo a terra. Ho le mani che mi fanno male. Ci nascondiamo dietro una colonna.
La missione inizia.

Gli dei dell'Olimpo e Il figlio di LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora