Capitolo 13

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Pov's Domenico

Ed eccomi di nuovo qui. Di nuovo in prigione. Stavolta la cella non ha sbarre e soprattutto non ha serrature. Sembra che abbiano intuito il trucco della nebbia. Per fortuna mentre mi portavano via in un attimo di lucidità ho nascosto l'anello che mi ha dato Laufey nella tasca nascosta sotto il colletto della felpa.
Hanno portato via il mio scettro, non so dove l'abbiano messo ma dopo questa probabilmente Odino mi ucciderà.

Devi andartene da qui!

Ma come faccio?
Rimango seduto e giocherello con l'anello facendolo scivolare da un dito all'altro. Se mi fossi esercitato con i poteri del ghiaccio magari potrei fare qualcosa.

Hai qualche cosa da fare ora? Qualche impegno importante?

Zitta coscienza!

Nbe adesso perché non ti alleni un pò?

Date retta alla vostra coscienza, perché (almeno nel mio caso) ha sempre ragione.
Ci rifletto su: i giganti di ghiaccio sono completamente immuni agli effetti del freddo, possono controllare qualunque cosa sia fredda a partire dai venti fino alle lastre intere di ghiaccio inoltre possono generare ghiaccio e modellarlo a loro piacere.

Eh! E ti sembra facile?

Mi concentro... se funziona come per i poteri dello stregone... forse...
Mi concentro... niente.
Sbatto le mani contro il muro per la frustazione e avverto un dolore lacerante: è la cicatrice sulla mano sinistra, quella che Týr mi ha trafitto con un coltello. L'hanno cucita e bendata. Le bende sono tutte sporche di sangue e quando ho provato a toglierle ho sentito un male cane.
Guardo la mano ancora bendata, tra le bende ci sono dei frammenti di roccia che devono essersi staccati dalla parete. Guardo la parete: nei punti dove ho sbattuto le mani si è formato un sottile strato di ghiaccio.

Ci sono riuscito! Aspetta... CI SONO RIUSCITO!

Inizio a giocare come un bambino dando colpetti alla parete e ovunque tocco si forma un piccolo strato di ghiaccio.
Mi fermo perché mi sento la gola secca. Non riesco a parlare, mi sento come una roccia, mi sembra di non avere una sola goccia d'acqua in corpo. Ho capito:

non posso utilizzare i poteri del ghiaccio se non ho liquidi in corpo! Altrimenti come lo produco il ghiaccio?

Mi siedo e cerco di chiamare le guardie ma non riesco a parlare.
Devono passare parecchie ore prima che mi portino la cena: una caraffa d'acqua e una pagnottella di pane. Bevo l'acqua lentamente, quando si è disidratati mai bere l'acqua in un sol colpo. Mi sento meglio ora. Piano piano mi scolo tutto la caraffa.
Mi concentro, appoggio la mano sulla porta e la ghiaccio. Afferro una delle sbarre della piccola finestrella nella porta e la stacco dal resto con un solo piccolo strattone.
Lo impugno come un pugnale, mi concentro e la parte superiore della sbarra si allunga e il ghiaccio crea una bellissima ascia ghiacciata. La sbatto con tutta la mia forza contro la porta che si infrange in mille pezzi. Raccolgo un'altra sbarra e stavolta la rendo una spada.

Anche se mi toccherà combattere con le unghie e con i denti io mi ne andrò da qui.

Metto KO facilmente tutte le guardie che mi si oppongono. Vedo la luce delle lune risplendere in fondo al corridoio. Appena metto fuori la testa dal corridoio e avverto l'aria scompigliarmi i capelli sento una voce che viene dalla mia destra.
-Sei un ragazzo pieno di sorprese!- è mio padre. Dietro di lui c'è Thor. Mi preparo allo scontro.
-Odino ti ha dato il perdono... a condizione che da ora in poi tu ti dedichi alla nostra causa e soprattutto eventi come quelli dell'altra sera non si devono ripetere- dice Thor.
-Perfetto- dico conficcando le mie armi "improvvisate" nel terreno -oh spero che non vi dispiaccia per le guardie!- dico scherzando.

Mi guardo allo specchio. A volte mi vergogno di me stesso perché mi sento un vero narcisista, ma in questo caso sono davanti allo specchio per un motivo preciso: vogliono che mi dedichi alla loro causa? Bene allora iniziamo dell'abbigliamento.
Mi preparo un infuso contro il mio terribile problema di acne e me ne preparo un'altro per far allungare i capelli: mi arrivano ora fino al collo e li lascio cadere tranquilli (basta coi ciuffi impossibili!) e mi dipingo una ciocca di viola. Mi tolgo gli occhiali e mi metto le lenti a contatto che mi portavo da tanto tempo nella custodia degli occhiali e che non ho mai voluto mettere. Mi metto una maglia nera di pelle con tante cerniere senza senso, tanti cinturini sulle maniche e un colletto alto. Mi metto un paio di jeans strappati con una catena da un lato e le bretelle che partano da dietro, passano sotto le game e infine pendono dietro. Mi infilo gli anelli e per finire mi metto al collo uno di quei collari grossi e spessi che assomigliano a cinture. Mi guardo allo specchio: ora sembro davvero il figlio del dio della magia oscura! Ho creato il mio stile, a metà tra un dark e un punk, e mi piace!
Quando raggiungo gli altri nella sala mensa rimangono tutti stupiti. Mi siedo affianco a Suami e davanti a me c'è Alain. Mi guardano con aria perplessa. Ma continuano a mangiare tranquillamente.
Dopo pranzo inizio a conoscere gli altri semidei. Chiediamo inoltre a Odino di poter fare una festa questa sera, ma una festa vera, in stile terrestre; con mia grande sorpresa accetta e ci concede la sala grande.
Mandiamo un paio di semidei sulla terra a comprare pizze e bevande a volontà mentre noi altri sistemiamo tutto per la festa. Questa sera la musica risuona per tutta la città. La sfera stroposforica rifletteva la luce ovunque e un ragazzo fa da DJ. Mi sentivo forte e scatenato. Salgo sul piccolo palco, afferro un microfono e inizio a cantare e a ballare come un dannato. Mangio e bevo molto e ben presto non distinguo più la destra dalla sinistra. Verso mezzanotte e mezza - l'una Suami e Alain mi aiutano a tornare in camera e mi mettono a dormire.
Poco più tardi vengo svegliato da una luce. È il mio dado.

Gli dei dell'Olimpo e Il figlio di LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora