Unimaginable

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Harry's POV

Lunedì, 15 luglio 2013 ore: 19:45

Resto immobile sull'uscio della porta mentre bacio una bellissima ragazza di cui non ricordo il nome. Bionda, abbronzata e con un corpo per cui potresti morire.

Non mi guardo attorno prima di chiudere la porta e spingere la ragazza contro il muro. La bacio, considerando che sono già ubriaco e non sono neanche le 20, ma ormai è la mia routine quotidiana. A volte voglio scappare dalla vita di tutti i giorni, quindi trovo qualcuno da portare a letto. Non succede tutte le sere, ma era quello che mi serviva oggi.

È iniziato tutto dalla festa che la nostra casa discografica ha dato in nostro onore oggi. Era una festa per il nostro anniversario insieme e tutti i grandi nomi della musica erano lì.

È stata una serata di drink e cazzate. Abbiamo parlato dell'imminente album, del nostro tour e di tutto quello che ci sta succedendo. Discussione noiosa dopo discussione noiosa. Volevo solo scappare ma poi avrei dovuto sorbirmi una bella ramanzina, quindi ho preferito bere e sopportare, qualcosa di usuale per me. Ero solo stanco di sentirmi dire sempre le stesse cose:

"Troppo vicino, Signor Styles"

"Attento a dove guardi, Signor Styles"

"Dobbiamo parlarne di nuovo, Signor Styles?"

Non si sono mai fermati quindi li ho ignorati. Anche se sono riusciti a dominarmi perché, con la testa che mi girava, sono riusciti a farmi fare tutto quello che volevano. Inclusa la ragazza che ora è tra le mie braccia.

***

Due ore, una scopata veloce e, dopo aver sbattuto la porta, sono finalmente solo.

Mi gira ancora la testa a causa di tutto l'alcool che ho ingerito. Cammino verso la cucina e trovo una bottiglia di whisky nel mobile. La conservo in casi come questo. Prendo una lattina di coca cola e la mischio con il liquore in un piccolo bicchiere. Appoggiando la schiena al bancone, sospiro mentre il liquido freddo mi attraversa la gola.

Un'altra notte da solo. Fantastico.

Odio sentirmi cupo, solo e depresso, ma sembra che siano le uniche emozioni che riesco a provare ultimamente. Sono una persona fredda ma stasera era diverso, ero arrabbiato.

Ferito e arrabbiato. Due emozione che non provo molto spesso. Il comportamento che ho tenuto non era dei migliori ma non riuscivo a stare bene.

Quel pomeriggio

"Ragazzi, è così bello vedervi!" Greg, uno dei nostri manager, ci era venuto a salutare con un sorriso finto che avevo prontamente ricambiato.

"È bello essere qui. Grazie per aver organizzato tutto questo per noi" aveva detto Liam sorridendo.

"Oh, non preoccuparti, ve lo meritate. Vi state godendo la piccola pausa prima di ricominciare con il tour?"

"Certo! A chi non piace passare un po' di giorni a casa?!" esclamò Niall. non ero riuscito a contenere una piccola risatina perché Niall non aveva mai un momento buio.

"Giusto, giusto" aveva sorriso l'uomo prima di spostare la sua attenzione su Louis.

"Ho saputo che è il compleanno della nostra Eleanor domani, vero?" Mi ero immediatamente irrigidito sentendo il suo nome ma avevo fatto di tutto per non mostrarlo, cogliendo l'occasione per rivolgergli un'occhiata veloce e vedere che sorrideva con amore. Amore per lei. Amore che odiavo. Amore che invidiavo.

"Si! Festeggeremo domani con lei e con la mia famiglia" aveva risposto con gli occhi illuminati.

"Oh beh, assicurati che tutti le facciano gli auguri"

Avevo alzato gli occhi al cielo per poi vedere Liam che mi fissava con compassione.

"Ovviamente. Sono felice di essere qui per il suo compleanno. Non potrei immaginare come sarebbe perdermelo e cosa mi farebbe se me lo perdessi!" Louis aveva iniziato a ridere con Greg e io mi ero allontanato. Non potevo sopportarlo. E non posso sopportare questa dannata relazione con Eleanor. Avevo bisogno di un drink per dimenticare.

***

Ingoio quello che resta nel bicchiere e lo stringo così forte nella mia mano che ho paura che si possa rompere.

Poi lo poso e metto entrambe le mani sul bancone, sospirando. Quando la mia vita è diventata così miserabile e insopportabile? Vorrei poterlo chiamare o mandargli un messaggio, o persino mandargli una lettera. Ma non posso. Non posso avere nessun tipo di rapporto con lui. Mi manca più di ogni altra cosa e mi manca la nostra amicizia. Che cosa farei per avere un'altra possibilità. Che cosa farei per tornare indietro e cambiare tutto, per lottare. Ma ora posso solo dimenticare il passato, il presente e il futuro, perché quest'ultimo è già progettato, e non l'ho progettato io.

Resto in silenzio, finchè non ce la faccio più. Spengo le luci della cucina e mi avvio nel salotto, spaparanzandomi sul divano. Non ho niente da fare per i prossimi giorni, prima di tornare in America, quindi accendo la tv. Faccio zapping tra i canali inutili finchè trovo finalmente qualcosa che m'interessa. Mi metto comodo e guardo lo schermo con un'espressione assente. I miei occhi iniziano a chiudersi e inizio ad addormentarmi, finchè sento la porta aprirsi. Mi giro verso l'entrata e vedo Liam entrare velocemente in casa mia.

"Liam, che diavolo succede, amico?" gli grido.

"Harry, prendi immediatamente il tuo PC!" ribatte mentre Zayn e Niall lo seguono.

"Che ci fate tutti qui?" domando confuso.

"Harry, prendi quel cazzo di PC!" grida Niall facendomi sussultare. Sbarrò gli occhi evidentemente sorpreso quando vedo più persone entrare in casa mia. Manager, persone della casa discografia e anche Simon.

"Che diamine sta succedendo?" dico ancora confuso mentre vedo Liam correre nella mia camera, prendere il PC e posarlo sul tavolino da caffè. Lo accende velocemente e naviga su internet per trovare quello che sta cercando.

Resto immobile a guardare tutti quelli che sono entrati per avere una risposta finchè do un'occhiata allo schermo vedendo Louis che piange. Allargo gli occhi guardando i suoi capelli disordinati, il suo viso bagnato dalle lacrime e le sue labbra tremolanti.

"Mi sono nascosto per così tanto tempo e ho mentito. Sono stato costretto a recitare il ruolo di qualcuno che non voglio essere e..." incespica e sento il cuore spezzarsi mentre vedo le lacrime sul suo viso. Che cosa sta facendo? Perché sta piangendo? Mi avvicino allo schermo e lo guardo intensamente.

"Sono stanco, ragazzi. Non voglio più essere stanco". Guarda la telecamera e riesco a concentrarmi solo sui suoi occhi. Quelli che prima erano intensi e luminosi, ora sono spenti e privi di vita.

"Lou..." sussurro anche se nessuno mi presta attenzione. È stanco di cosa? Chi l'ha fatto stare così?

"Avevate ragione... avete sempre avuto ragione e non posso più mentirvi. Quindi nei prossimi...". Si ferma per guardare qualcosa e sembra che mi stia guardando negli occhi. "Nei prossimi 27 minuti vi dirò tutta la verità. Vi racconterò ogni minimo dettaglio. Ma, ragazzi, 27 minuti è tutto ciò che mi resta".

Una lacrima lenta gli scorre sul viso e sento le ginocchia cedermi prima di prendere il computer e fissare il suo bellissimo viso. Anche se non sono sicuro di cosa dica, pensi o provi, non riesco a staccare gli occhi da lui neanche per un secondo. Resto seduto in ginocchio, temendo le parole che potrebbe dire. E quando finalmente le sento, il mio cuore va completamente in frantumi.

"Prima di dire addio"


27 Minutes || Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora