Misread Expectations

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Harry's POV

Sono passati sei mesi da quando Louis se ne è andato. Sei mesi di solitudine, amarezza, tristezza e silenzio. Ogni giorno che passa mi sto chiedendo come sta e quanto sta meglio. Tutte le lettere, le chiamate e ora anche le video chiamate che gli altri ragazzi o le nostre famiglie ricevono non rispondono a queste domande. Loro non rispondono perchè non l'ho chiesto direttamente a Louis.

Dopo tutti quei giorni e quei mesi senza una sua parola, continuo a mandargli lettere ogni giorno. Qualche volta sono corte e qualche altra volta sono lunghe e piene di dolore e tristezza, perché recentemente sembra essere tutto quello che sento. Il vuoto, che pensavo si fosse finalmente riempito quel giorno con Louis all'ospedale, è stato riaperto. Ed è, ora, una ferita più grande e più profonda che solo lui potrebbe guarire.

Tutti, intorno a me, hanno provato duramente a confortarmi ma alla fine li ho tagliati tutti fuori. Non volevo sentire la loro compassione o parole di incoraggiamento, erano tutte stronzate. Non potevano sapere come mi stessi sentendo perchè l'unica persona che loro avevano amato di più al mondo non aveva voltato loro le spalle completamente. No, avevano ancora il loro amato da vedere tutti i giorni, ma io no.

Il dolore nel mio cuore, che era iniziato dopo le prime due settimane senza una notizia da Louis, alla fine si era irradiato in tutto il corpo. Ora, non importava se stessi seduto, in piedi, sdraiato o camminassi in giro, ero sempre sofferente. Le persone dicono che il dolore emotivo non si può trasformare in dolore fisico, ma io sono la prova che può, ed è l'inferno in terra. Ogni cosa fa male, ogni respiro e decidere di alzarsi ogni mattina fa male perchè non voglio farlo più.

Sento di iniziare a essere più consapevole e comprensivo con le ragioni sul perchè Louis voleva porre fine alla sua vita. Quei sentimenti oscuri che iniziano da qualche parte nel profondo, nel centro, e velocemente arrivano ovunque nella tua mente e nella tua anima. Sensazioni che indugiano in ogni pensiero e puoi quasi assaporarle sulle labbra. Diventa schiacciante e può essere anche così tranquillizzante.

Ecco dove mi trovo ora, andando avanti a malapena. Voglio solo Louis indietro.

Voglio il mio Louis indietro.

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Otto giorni dopo il settimo mese di Louis in clinica, ognuno di noi ricevette una chiamata da Jay, Louis sta tornando a casa.

Ero disteso sul letto, fissando il soffitto, quando ho ricevuto la chiamata, appena conclusa, mi sono guardato intorno con lucidità per la prima volta.

Stavo provando a ragionare sul fatto che Louis sarebbe stato a casa in due giorni e stavo provando anche a immaginare come prepararmi. Non avevo nessuno con cui saltare dalla gioia o organizzare una festa di bentornato. Era da tempo che avevo allontanato tutti e alla fine loro avevano smesso di provare oppure li ignoravano se lo facevano.

Non mi sentivo da solo per il fatto che ero stato io ad allontanare tutti. Per quanto triste possa suonare, non mi è dispiaciuto, ma il silenzio di Louis l'ha fatto. Ogni secondo che passa è come una coltellata in faccia. Va più in profondità ogni volta e non smette mai di fare male.

Il lieve rumore di una porta che si apre si fa' strada su per le scale mentre rimango disteso sul letto senza sapere cosa fare ora. Un debole bussare alla porta e il suo aprirsi mi fa voltare e vedo i tre ragazzi ancora qui, entrare con i sorrisi sui loro volti. Mi meraviglia che pur avendogli detto di lasciarmi da solo e semplicemente dimenticarsi di me, loro comunque non l'hanno fatto. Sono passati sopra a tutto e hanno provato a tenermi con i piedi per terra nonostante tutto quello che avevo fatto per allontanarli.

27 Minutes || Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora