Capitolo 15.

898 30 16
                                    

E la sera era giunta portandosi con sé le stelle e la luna, il cielo era sereno ed io ero seduta sul letto con indosso la mia sottoveste bianca e stavo leggendo uno dei tanti libri che avevo preso dalla libreria.
Quando una chioma bionda sbucò dalla porta....era Legolas.
<< Ciao Legolas, cosa ti porta qui ?>> chiesi.
<< Sono stato da Tauriel e volevo dirti che abbiamo chiarito e fatto pace !>> disse
<< Mi fa molto piacere, dov'è lei adesso ? >> chiesi.
<< È nella sua stanza......tra poco vado da lei per farle compagnia>> disse sorridendo.
<< Che aspetti va da lei ora !>> dissi incoraggiandolo.
Stava per uscire quando si voltò e disse :
<< Conigliato ?>>
<< Ehm......cosa te lo fa pensare !>> dissi diventando bordeaux.
<< La vostra faccia quando siete entrati nella sala da pranzo, tipica espressione facciale di chi ha appena conigliato !! >> disse ghignando.
<< Legolas pensa alle conigliate che fai con Tauriel, che alle mie ci penso io >> dissi.
Lui scoppiò in una risata che coinvolse anche me, poi mi salutò ed uscì dalla stanza, diretto dalla sua amata.
Il mattino seguente iniziò bene, Legolas mi insegnò a maneggiare i pugnali e me la cavai egregiamente secondo il suo punto di vista.
Poi mi affidò ad un'elfo di nome Taras (dicendomi che lui era un dei suoi soldati migliori) per la lotta libera e dopo la quinta volta finita in sconfitta per me riuscii a stenderlo al suolo.
<< Complimenti davvero molto brava ! È la tua prima volta ? >> domandò.
<< Grazie, sei molto gentile, comunque si è la prima volta che metto al tappeto un elfo più esperto di me >> lui rise di gusto.
Mentre rientravo Thranduil mi raggiunse :
<< Complimenti, Legolas mi ha riferito tutto, Taras è uno dei migliori soldati del mio esercito e tu sei riuscita a stenderlo ! >>
<< Si lo steso dopo che lui aveva steso me per ben cinque volte >> dissi sorridendo.
<< Dettagli.....>> disse prima di attirarmi in un abbraccio.
<< Questo pomeriggio ti insegnerò a maneggiare la spada, chiaramente inizieremo con quelle di legno.......che sono innocue >> disse.
Prima di allontanarsi per tornare a svolgere i suoi doveri, lo attirai verso di me e lo baciai. Nel pomeriggio Thranduil mi portò in quella che doveva essere la sala dei combattimenti situata all'interno del palazzo.
Era una sala molto grande vi erano varie armi appese in apposite scaffalature, vi erano bersagli per il tiro con l'arco e molti altri oggetti.
<< Sei pronta ? >> mi voltai e lo vidi arrivare con due bastoni di legno che avremmo usato come spade.
Thranduil cominciò a spiegarmi le basi, come muovermi, come spostare il peso da un piede all'altro e come muovere le braccia che dovevano reggere la spada.
Poi cominciò a muoversi e io parai, contrattacai anche io, ma lui era troppo veloce e mi disarmò un paio di volte.
<< Sei stanca ? >> chiese .
<< No >> dissi, legando i miei capelli in una crocchia alta.
Riprendemmo a duellare e fu lì che accadde.....lo colpii con troppa foga sul naso, Thranduil cadde in terra, poi a fatica si tirò su portandosi le mani al volto .
<< Oh Valar ! Mi dispiace, ti ho fatto male >> dissi prendendogli il volto .
Lui non rispose continuò a tenersi le mani sul volto poi scatto pieno d'ira nei miei confronti:
<< CHE COSA CREDEVI DI FARE, VOLEVI STACCARMI IL NASO >> mi aggredì inferocito, spingendomi via da lui .
<< Mi dispiace, ti giuro che non volevo farti del male >> dissi singhiozzando e comprendomi il volto con le mani temendo che mi colpisse.
Invece Thranduil mi lanciò un'occhiata di fuoco prima di uscire a passo svelto dalla stanza, io lo seguii.
Accortosi che lo stavo seguendo si voltò, mi afferrò per un braccio tirandomi a se con violenza......
<< Ahi ahi ahi ! Mi fai male ! >> dissi.
<< TOGLITI DALLA MIA VISTA, VAI NELLA TUA STANZA E RIMANICI ELEINE !! HAI GIÀ FATTO ABBASTANZA, ORA VATTENE !!! >> disse prima di spingermi lontano da lui.
Non volevo fargli male e di certo non mi aspettavo che la sua reazione fosse così violenta.
Andai nella mia stanza, ma non per rimanerci: avevo bisogno di riflettere su quanto accaduto; così entrai per prendere il mio arco e la mia faretra, poi mi diressi nelle scuderie e dopo aver controllato che non vi fosse nessuno in giro sella i Caleb e lo spronai al galoppo nel bosco.
Avevo bisogno di stare sola e per questo mi diressi verso la radura.
Durante il tragitto un piccolo gruppo formato da cinque orchetti ci colse di sorpresa tanto che Caleb spaventato mi disarcionò e caddi in terra, ma mi rialzai veloce e scoccai varie frecce per difendermi......ne uccisi quattro !
Il quinto sembrava essersi volatilizzato, ma dovevo restare all'erta: lo sentivo, udivo il suo respiro puzzolente e pesante dietro di me, velocemente presi una freccia e la incoccai, ma lui purtroppo fu più veloce e scoccò prima di me.....
La freccia mi colpì alla spalla destra, il colpo che ricevetti fu così forte che persi l'equilibrio e caddi all'indietro picchiando la testa contro un albero alle mie spalle, prima di svenire, vidi qualcosa di grosso e bianco caricare con forza l'orco uccidendolo.
Poi tutto divenne buio e svenni........

Into The WoodsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora