Rientrati in casa ci sediamo sul divano.
Stiamo vedendo XFactor UK, io sono seduta a sinistra del divano mentre Niall è a fianco a me.
<<Signori e signori, ecco a voi il primo giudice di XFactor UK: Simon Cowel!>>Dice il presentatore, urlando nel suo microfono.
<<Un giorno lavorerò con Simon Cowel!>>Urla eccitato Niall, alzandosi di scatto dal divano, facendomi spaventare, per poi risedersi.
<<Certo, nemmeno nei sogni.>>Controbatte il suo amico dagli occhi azzurri, se non sbaglio si chiama Liam, che esce dalla cucina con le mani incrociate e un sorriso sulle labbra.
<<Finiscila di distruggere i miei sogni, okay? Sei solo geloso che io un giorno possa lavorare con lui e tu no.>>Controbatte Niall facendogli una linguaccia, proprio come i bambini.
<<E chi lo dice che non lavoreremo insieme?>>Controbatte ancora Liam per poi sedersi sul divano affianco a Niall.
<<E' mai possibile che...>>Si ferma Niall quando in televisione c'è un primo piano della Lovato.
<<Tu sarai mia. Okay? Okay.>>Urla Niall saltando per la millesima volta dal divano. Questo ragazzo è pazzo!
<<Chi? Demi?>>Scoppia a ridere Liam.
<<Come sei cattivo! Ashley secondo te cos'è che non va in me che non mi possa far avere un rapporto con Demi?>>Mi chiede Niall. Partiamo già dal presupposto che la chiama come se fosse sua sorella o una sua amica.
<<Uhm... Non lo so, magari niente.>>Dico la prima cosa che mi passa per la testa.
<<Vedi? Prendi esempio da Ashley.>>Gli urla a Liam.
<<L'ha detto solo per essere carina e per non essere scortese. Comunque, amico, vai troppo veloce. Non ti conosce nemmeno, non sa della tua esistenza e tu già pensi di diventare il suo ragazzo?>>Ricomincia a ridere Liam.
<<Io penso che i colpi di fulmine esistono per tutti. Che ne pensi Ash?>>Mi chiede Niall. Ash mi chiamava solo mia madre...
<<Uhm... Penso che abbia ragione Liam.>>
<<Liam? Cosa c'entra Liam?>>Chiede Liam per poi esserci il silenzio. Se lui non è Liam chi è?
<<Ash lui è Louis, non è Liam>>Mi dice Niall.
<<Ops, scusami.>>Dico rivolgendomi a Louis.
<<Tranquilla, non sei la prima che fa confusione tra me e Liam, anche se io non capisco dov'è questa tanta somiglianza tra me e quel mollusco.>>Dice rivolgendosi poi a Niall.
<<Già, siete praticamente diversi.>>Continua Niall.All'improvviso mi prende un forte mal di testa. Mi scuso con Niall e vado in camera e mi addormento.
<<Ash, Ash.>>Mi sveglia qualcuno. Apro gli occhi e vedo Niall.
<<Si?>>Dico con la voce rauca dal sonno.
<<Vorresti venire a mangiare?>>
<<No, grazie.>>Il mal di testa, per fortuna, è di meno.
<<Come ti senti con la testa?>>Mi chiede
<<Molto meglio, grazie.>>Quando Niall se ne va, mi addormento un altro po'. Quando mi sveglio mi siedo sul letto. Non ho più sonno e inizio a pensare. Penso a tutto quello che ho perso, ormai non ho più niente. Mi sento così vuota e terribilmente triste e arrabbiata con me stessa e con il mondo. Arrabbiata per delle parole non dette a mia madre e come parole intendo un grazie o quanto gli volessi bene, per esempio. Mi manca. Mi mancano le sue mani, mi manca la sua voce così rassicurante, le sue parole che risolvevano tutto, mi manca la sua figura da madre.
A distogliermi dai miei pensieri è la porta che si apre e immagino che sia Niall e, infatti, non sbaglio.
<<Ashley, non hai mangiato tutto il giorno e hai solo dormito, vuoi venire a mangiare? Almeno un panino.>>Dice. Non gli rispondo. <<Allora vieni?>>Insiste.
<<Non lo so, non ho voglia.>>Dico.
<<Dai, mangiamo insieme, almeno mangi in compagnia.>>Dice facendomi un sorriso.Non ho fame e non so come far andare Niall senza accettare il cibo.
<<Allora è un sì? Sai, avrei fame...>>Insiste.
<<Non hai mangiato?>>
<<No, ti ho aspettata, pensavo che scendessi per mangiare quando ti ho chiamato.>>Spiega. Ora come faccio a dirgli di no?
<<E va bene.>>Accetto.
<<Perfetto, ti aspetto in cucina.>>Dice per poi andarsene e chiudere la porta ma non faccio nemmeno in tempo a scendere dal letto che subito rientra in camera. <<Uhm... Fai presto, per favore.>>Aggiunge per poi andarsene definitivamente.Vado in bagno e mi lavo la faccia per poi prepararmi psicologicamente a incontrare gli altri.
Pov's Niall
Sto morendo di fame e non vedo l'ora che Ashley scenda.
Lei è una ragazza molto timida e dolce, si capisce già dal suo sguardo.
Accogliere Ashley a casa è stata una sorta d'impulso, qualcosa mi diceva che dovevo aiutarla. C'è stata anche un po' di pietà, una ragazza tutta sola e indifesa non può dormire su una panchina di un parco di notte in una grande città. E poi la conoscevo già. Non ci ho mai parlato, la conosco solo di vista, ma è già qualcosa.
Ash è molto chiusa, persino con se stessa, e mi dispiace il mio voler per forza parlarle, ma non sopporto vedere la gente triste.
<<Horan, perché non mangi?>>Mi chiede Harry distogliendomi dai miei pensieri.
<Sto aspettando Ashley per farle compagnia.>>
<<Finalmente si è decisa a mangiare>>
<<Già, speriamo solo che mangi, non ha mangiato tutta la giornata.>>Dico. Sono le nove di sera, la volevo svegliare oggi pomeriggio, ma non c'è stato verso e allora l'ho lasciata dormire.<<Che ti importa se mangia o meno?>>
<<Beh, hai visto come sta? E' distrutta, poverina e non mangiando non risolve la situazione.>>
<<Secondo me hai sbagliato a portarla qui.>>Dice appoggiandosi allo spigolo della porta incrociando le sue enormi braccia da ragazzo palestrato al petto.
<<Perché?>>Chiedo non capendo.
<<Tra i maschi non penso che migliorerà.>>
<<Che intendi dire?>>
<<Intendo dire che questo non è il suo posto e che deve tornarsene a casa.>>Dice tutto d'un fiato.
<<Cosa? Che fastidio vi da? E poi se avrebbe una casa non starebbe di certo qui, no?>>Dico alzandomi dalla sedia e avvicinandomi a lui. Perché trattarla così?Io e i ragazzi siamo stati sempre molti diversi, soprattutto io ed Harry: a lui piace divertirsi, andare dietro alle ragazze e, magari, portarsele a letto, andare alle feste e bere. Io, invece, sono quello più tranquillo, non mi piace bere, non vado dietro alle ragazze, mi piacciono le feste e il divertimento ma senza alcool per non dover assistere a gente che vomita a terra o che delira tutto il tempo.
<<Niall calmati e poi non lo sapevo.>>Dice alzando le mani in sua difesa.
<<Okay, ma che fastidio vi da? Sta chiusa nella stanza ventiquattro ore su ventiquattro, provate a capirla anche se non possiamo e provate a fare anche voi amicizia senza farla sentire fuori posto.>>Dico arrabbiato.
<<Come vuoi.>>Dice guardandomi per poi andarsene.Mi siedo un'altra volta continuando ad aspettarla, fin quando non piomba davanti a me. Spero che non abbia sentito nulla.
<<Finalmente.>>Dico ridendo, come se non fosse successo niente.
<<Scusa per averti fatto aspettare tanto.>>Dice stropicciandosi gli occhi con quelle braccia sottili in una felpa un po' troppo grande per lei.
<<Tranquilla, ora iniziamo a mangiare. Buon appetito.>>Dico iniziando a mangiare il panino con il prosciutto davanti a me.
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You are my Angel
Fanfiction|Si sedette e lo guardò. Era bello come sempre, le sue mani nervose che l'avevano fatta sentire al sicuro così tante volte, il suo modo di guardarsi intorno, il suo essere così perfetto senza nemmeno sforzarsi.| "Avrei pensato a lei per il resto del...