Capitolo 14 Un Destino Crudele

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"Stavo correndo, straziante, con tutta la forza che mi rimaneva. Avevo ferite in tutto il mio corpo, l'uniforme mal ridotta, il sangue che mi scolava sul mio viso, tingendolo di un rosso intenso. Ma non mi sarei arresa.
La spada che portavo al collo adesso era nelle mie mani. Avevo solo un compito molto importante da svolgere. Proteggere quell'arma affinchè non andasse nelle mani di quei Titani, altrimenti tutto sarebbe finito.
Scesi velocemente le scale all'interno della scuola, mentre sentivo le urla degli studenti che erano nel panico.
La scuola sembrava una guerra, pronta a lasciare feriti e morti.
I miei occhi assistevano a quelle scene che mi facevano raggelare il cuore, colmandolo di un'immensa tristezza.
Mentre correvo per i lunghi corridoi, assistevo anche a delle scene molto terrificanti. Dei ragazzini erano stesi per terra con delle ferite molto profonde, mentre alcuni studenti si apprestavano a fare di tutto per aiutarli.
Dionysus e Thor si occupavano di fare in modo che gli studenti si mettessero al sicuro contro quei mostri che Kronos aveva fatto comparire per tutta la scuola, dei titani mostri con degli artigli enormi e affilati.
Questi esseri erano la causa di tutte quelle persone ferite, mentre Cotto, Briareo e Gige combattevano invani contro i nostri giovani eroi per impedire che facessero del male a Kronos.
In questo momento, i ragazzi stavano sfoderando tutta la loro forza possibile, aspettando la sottoscritta che doveva consegnare la spada a uno di loro per uccidere Kronos.
Correvo, correvo più velocemente possibile per raggiungere gli altri, mentre sentivo nella mia testa delle voci che chiamavano il mio nome
"Yui".
Ripeteva quella voce il mio nome, anche se lasciai perdere, in questo momento avevo altro a cui pensare.
Poi una secondo volta.
"Yui".
In quel preciso istante, tutte le scene che avevo visto scomparvero, lasciandomi vedere il buio.
E quando una luce mi si presentò di davanti, io curiosa andai verso quella luce bianca, cominciando a vederci più chiaro, riportandomi alla realtà".


Aprì gli occhi, fissando il soffitto bianco di una stanza.
Per un momento credevo di essere finita in paradiso, quando il volto di Dionysus mi si presentò di davanti, capendo che non era affatto così.
Mi chinai leggermente la testa, trovandomi alcuni dei ragazzi presenti nella stanza -Cosa è successo? dove sono? che fine hanno fatto gli studenti feriti...e Kronos?- mormorai a bassa voce, ancora stordita, facendo un mucchio di domande una dopo l'altra.

-Quante domande!- disse Balder leggermente confuso.

-Kronos?- mi rispose Dionysus abbastanza preoccupato per quello che dissi -Yui come ti senti?-.

Apollon mi si avvicinò, e facendo molta attenzione mi aiutò a mettermi seduta in quel letto che a parere mio mi era del tutto sconosciuto.
Anche questa stanza era nuova per me, non sapevo proprio dove mi trovassi.

-Stellina, ma di quali feriti stavi parlando?- mi domandò preoccupato anche lui come suo fratello.

-Dei nostri compagni...lo avete ucciso vero?-.

I ragazzi mi guardarono basiti dal mio strano comportamento, ma soprattutto delle mie strane affermazioni che stavo dando il quel minuto.

-Veramente non abbiamo ucciso ancora nessuno- rispose una voce profonda il lontananza. La voce di Hades.

-Yui probabilmente hai fatto solo un brutto sogno- mi riferì Balder.

-Sicuramente- confermò Dionysus.

Mi accorsi che avevano ragione, evidentemente ancora Kronos era rinchiuso negli inferi visto che gli Artefatti non li avevano ancora tutti.
Per un momento cercai di rilassare la mente il più possibile, ma poi sgranai gli occhi terrorizzata, ricordandomi che io fino a un attimo fa avevo nelle mani due oggetti che dovevo consegnare a Hades e che quei tre me lì avevano strappati dalle mani per poi gettarmi nel fiume.

-Yui come mai ti trovavi nel fiume?- mi disse Dionysus con il volto triste mentre gli altri assunsero la sua stessa espressione -Stavi rischiando di morire lo sai vero?-.

Kamigami no Asobi: Il Destino delle DivinitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora