Capitolo 15 Menzogne

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Era passato poco più di una settimana da quando io e i ragazzi avevamo provato in tutti i modi di fare aprire l'Artefatto di Balder, ma senza successo.
I tre fratelli stavano perdendo la pazienza. Avevano tentato più volte di attaccare il povero Balder, solamente che questi attacchi dei fratelli erano così pericolosi che i ragazzi ogni volta cercavano di difenderlo e di aiutarlo.
Addirittura una volta era venuto persino Zeus perchè aveva ricevuto diverse lamentele dagli studenti che avevano timore e paura di loro. I tre fratelli, non che suoi zii, lo avevano minacciato prima del dovuto se non gli consegnavano subito quel oggetto che al momento era in possesso di Balder.
Con ciò, quando quei tre si dileguarono, Zeus che aveva saputo da Hades e Apollon che ormai tutti gli altri, compresa io, sapevamo del suo piano, aveva ordinato di fare al più presto qualcosa per avere subito quell'Artefatto.
La mattina seguente faticavo parecchio a concentrarmi nello studio, stavo tentando di farmi venire qualsiasi idea possibile. Ero così agitata che continuavo a sbattere il mio piede ripetutamente per terra.
Apollon mi osservava sconsolato, odiava vedermi così, anche se lui e gli altri avevano il mio stesso problema. Thoth anche se vedeva questa mia continua distrazione verso lo studio, non mi diceva niente, sapeva come stavano le cose, per cui non proferiva nessuna minaccia verso di me e i ragazzi.
L'unica cosa che rimpiangevamo tutto quanti, era il fatto che tutti gli studenti umani tranne Hikari, non erano a conoscenza che fra qualche mese o addirittura giorni qui a scuola sarebbe capitato una battaglia tra Dei e Titani. Era una cosa crudele pensare che alcuni di loro potevano farsi anche del male.
In tutto questo si ci metteva il tipo dai capelli bianchi, Briareo, che ci osservava tra i banchi della nostra classe con sguardo freddo. Mi metteva ancora più in agitazione di quanto già lo ero. Volevo scappare dalla classe perchè non sopportavo più un'altra sua occhiataccia.
Mentre cercavo di distrarmi da quello sguardo, Loki tutto un tratto fece alzare il suo compagno che aveva di fronte a se per proporgli di fare uno scambio di banco con il suo. Anche se era sembrato più una minaccia che una proposta, il ragazzo si alzò, facendo sedere Loki proprio dietro di me.
Loki mi continuava a bisbigliare, dicendo di ascoltarlo per un momento perchè doveva dirmi una cosa molto importante. Io volevo farlo ma sapevo che avremmo disturbato l'intera classe che in questo momento stava ascoltando la lezione di Thoth.
Dopo continuii implori da parte sua, mi sbilanciai con la sedia verso il banco di Loki, avvicinandomi più possibile così che ascoltassi le sue parole nel mio orecchio. Apollon e gli altri, ma soprattutto Balder, ogni tanto buttavano un occhio verso di noi per cercare di capire cosa Loki volesse dirmi di così importante. Me lo ero immaginata che le sue parole non erano state per niente belle. Loki mi aveva proposto una sua idea per fare in modo che l'orecchino di Balder si sarebbe aperto.
L'idea non era neanche male e poteva benissimo funzionare, solamente che non mi piaceva per niente, Balder ci sarebbe rimasto sicuramente male.
In pratica, Loki voleva che io proponevo un appuntamento finto con Balder e che mettendoci d'accordo con Cotto e i suoi fratelli, loro dovevano attaccarmi, cosi da scatenare la rabbia e la gelosia di Balder verso me. Avrebbe provato sicuramente un emozione così forte da fare aprire il suo Artefatto.
Se prima ero agitata, ora lo ero ancora di più; Loki mi aveva messo di fronte ad una scelta difficile che poteva comportare la delusione di Balder verso i miei confronti ma anche dei suoi amici, solamente che se questo suo piano riusciva avremmo dato questo dannato oggetto a quei tre così che avrebbero liberato Kronos, e poi sarebbe toccato a noi finire il loro compito che dovevano svolgere, cioè distruggendolo definitivamente.
Loki continuava a chiamarmi, aspettando una mia risposta. Apollon con gesti tentava di farci prestare la sua attenzione, voleva sapere cosa avevamo entrambi, mentre Balder buttava un'occhiatina ogni tanto verso me, ma quando io me ne accorgevo, lui mi sorrideva soltanto.
Quel suo sorriso mi metteva ancora di più a disagio. Balder era anche uno dei miei migliori amici e mentirgli mi si spezzava il cuore.
Lo guardai sconsolata, non sapevo proprio come comportarmi e Loki mi stava facendo impazzire sempre di più.
Presa da un attacco di pazzia, mi alzai di scatto dalla sedia, uscendo dalla classe alla velocità della luce, sotto lo sguardo interrogativo di tutti.
Corsi con furia in bagno, andando di fronte agli specchi per osservare malconcio il mio riflesso: sudavo freddo, paura e agitazione.
Perchè mi avevano messo in questa situazione critica? Io sono una persona troppo buona, non riesco a fare del male a qualcuno, soprattutto se quel qualcuno è uno dei miei amici. Mi rinfrescai, buttandomi getti d'acqua fredda sulla faccia per calmare un po' i nervi, ma proprio quando asciugai con un panno il mio viso, non potei fare a meno di sgranare gli occhi di terrore, osservando dallo specchio colui che non mi sarei mai aspettata ti trovarmi proprio qui dentro il bagno.
Cotto stava di fronte alla porta mentre mi osservava minaccioso.

Kamigami no Asobi: Il Destino delle DivinitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora