Capitolo 17 Faccia a Faccia col Nemico

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Correre.
Questa parola, questa azione per adesso faceva parte della mia vita.
Da quando mi trovavo in questa scuola non avevo fatto altro che correre per tutto il tempo.
Ma adesso, non lo stavo facendo solamente per allenarmi o per passarmi il tempo.
Lo stavo facendo per paura.
Avevo ricevuto delle cattive notizie, sentite dalle voci da alcuni compagni per niente belle. Hades si era sentito male.
Avevano detto di averlo trovato stamattina alcuni studenti sul terrazzo della scuola, disteso per terra e privo di sensi.
Ora infatti stavo correndo più velocemente che potevo per andare a trovarlo nel suo dormitorio.
Il cuore mi batteva a mille per la troppa agitazione. Non sapevo quale fosse stato il motivo di questo suo improvviso malessere, ma volevo assolutamente sapere cosa gli fosse successo, volevo assicurarmi che non fosse nulla di così grave.
Quando arrivai dentro la loro casa, corsi velocemente salendo le scale per poi precipitarmi per il corridoio dove portava alla sua camera, solamente che mi scontrai per sbaglio con Thoth, sbattendoci contro e finendo per terra.

-Mi scusi professore Thoth, non l'avevo vista-.

-Cosa ci fai qui Yui? Zeus ha ordinato a tutti gli umani di restare nel proprio dormitorio- mi rispose con tono serio, mentre mi porgeva la mano per aiutarmi a sollevare da terra.

-Lo so, ma ho saputo che Hades si è sentito male. Cosa gli è successo?- borbottai preoccupata, sperando anche che la sua risposta non fosse stata negativa.

-Purtroppo è arrivato il momento-.

Spalancai gli occhi spaventata da quella sua affermazione -Quale momento?-.

Thoth mi aveva detto che Kronos era uscito dal Tartaro. Finalmente quel Titano si era liberato da quella prigione che per anni aveva marcito al suo interno, dietro delle sbarre sigillate e costruite dal presunto, Hades.
Thoth aggiunse anche qualcosa che mi fece restare sconvolta. Disse che Hades essendo che la barriera l'aveva creata lui, non appena Kronos l'avesse distrutta e sarebbe uscito dal suo interno, Hades si sarebbe indebolito, distruggendo le sue forze con cui aveva messo tutto se stesso per crearla, in più, gli spiriti che giacevano negli inferi disturbati, si erano infuriati con lui, causandogli dolore e sofferenza in tutto il proprio corpo.

-Lo devo assolutamente vedere!- mi risposi oltrepassando Thoth, ma costui mi fermò, facendomi ritornare dove ero prima.

-Non è il caso Yui. Hades ha bisogno di riposo per adesso-.

-Ma voglio solamente vedere come sta! Ti prego? Appena vedo come sta poi me ne ritorno in camera mia, lo prometto- dissi allibita, sperando anche di averlo convinto.

-Yui faresti meglio a tornare al tuo dormitorio. Zeus ha imposto un ordine di sicurezza per tutti voi umani e dovresti eseguirlo-.

Niente, non c'era proprio modo di convincerlo, quando Thoth diceva di no, insistere con lui non sarebbe servito proprio niente.
Desolata, mi girai dandogli le spalle per ritornarmene nel mio dormitorio infelice, quando tutto un tratto la voce di Apollon fece voltare sia me che Thoth. Quando arrivò vicino a noi, Apollon mi domandò sul perché io mi trovassi qui e quando io gli spiegai quali erano le mie intenzioni, Apollon si mise ad insistere come avevo fatto io, andando contro Thoth per cercare di convincerlo in tutti i modi.

-Andiamo Thoth! in fondo anche Yui fa parte in questo nostro piano. Lei non è una qualunque umana- gli disse sorridente Apollon a Thoth.

-Che significa? Lei è un'umana!-.

-Si è vero, però intanto lei è stata scelta da Zeus per indossare quello lì!- Apollon gli indicò con il dito la collana che portavo al collo.

Thoth osservò in silenzio verso la direzione che Apollon gli aveva indicato, poi sbuffando, si rassegnò convincendosi finalmente delle sue parole -Va bene, puoi andare-.

Kamigami no Asobi: Il Destino delle DivinitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora