Capitolo 11 La storia degli Artefatti

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Apollon e Hades stavano camminando con passo deciso verso la sala di Zeus che risedeva dentro la scuola.
La stanza del trono, come veniva chiamata da molti studenti per via di un trono posto al centro in un'ampia stanza. Quello era l'ufficio del preside, ma agli occhi di tutti quanti non lo sembrava proprio.
Quando le due divinità entrarono nella sala, camminarono al centro della stanza, fermandosi proprio di fronte a Zeus il quale stava seduto sul suo trono con aria seria e seccata.
Zeus si rivolse minaccioso verso Hades, mentre lui l'osservava di sottecchi.

-Quei tre...sono scappati dal tartaro e tu non dici nulla Hades?- Zeus si rivolse a lui con tale disdegno, ma Hades sembravò rimanere calmo da ciò.

-Non pensavo fossero così minacciosi-.

-Non sono così minacciosi?- ripeté scettico -Se non avete ancora compreso la gravità della situazione, quei tre si stanno alleando con loro fratello rinchiuso ancora nel tartaro. Vogliono farlo scappare!-.

-Non può scappare Zeus, ho costruito una barriera incapace di farlo evadere da lì- Hades si bloccò per qualche istante, sentendosi nervoso per quello che stava per dire -Kronos non potrà mai uscire- aveva mormorato quel nome con timore, il nome di suo padre, il capo dei Titani.

-Può farlo invece...-.

Zeus si portò le mani alla fronte stremato, era preoccupato se pure non lo dava a vedere. Pensava a tutto quello che poteva succedere se quell'essere malvagio di suo padre poteva uscire dagli inferi più profondi, nella quale lo avevano rinchiuso tempo fa.
Zeus tempo fa aveva mandato suo padre negli inferi e aveva poi messo di guardia i fratelli di lui, ovvero: Cotto, Briareo e Gige, dei mostri capaci di trasformarsi in giganti e facendosi spuntare tantissime braccia dal proprio corpo.
Grazie all'aiuto di Hades, lui aveva fatto in modo che questi qui rimanessero bloccati negli inferi più profondi. Aveva creato una barriera rinforzate dentro una cella, così che Kronos non potesse mai uscire di lì.
Solo che senza capire il motivo, i tre fratelli erano riusciti ad evadere, ma Kronos no visto per il forte potere della barriera.
Seppure i tre fratelli non andassero d'accordo con Kronos, il loro fratellp maggiore era riuscito a convincerli ad aiutarlo ad uscire da quella cella, sicuramente in cambio di una grossa promessa.
Kronos voleva uccidere Zeus per diventare il padrone del cielo, della terra e capo di tutte le Divinità. Se i suoi fratelli lo avrebbero fatto evadere da quella prigione, Kronos in cambio gli avrebbe dato la possibilità di vivere una vita beata senza schiavitù, cosa che i tre Titani non avevano mai ricevuto nella loro vita.

-Padre, ma come può uscire da quella prigione?- gli disse Apollon preoccupato per quello che poteva succedere.

-Tempo fa feci creare da una strega degli oggetti, degli artefatti che indossai personalmente io. Con questi fui capace di sconfiggerlo con il loro potere, ma non di ucciderlo. Quando lui fu abbastanza debole, dissi a Hades di rinchiuderlo negli inferi-.

-Ma ora dove si trovano questi artefatti?- Apollon non si spiegava di come tutta questa storia lui non né avesse mai sentito parlare.
Zeus e Hades non glielo avevano mai raccontato...

-Sono questi-.

Hades gli mostrò la sua collana con il teschio e la gemma di granato che indossava.
Zeus spiegò a suo figlio che tutti gli oggetti che indossavano loro sul proprio corpo, erano degli Artefatti, oggetti capaci di fare aprire quella barriera dove era imprigionato Kronos.
Con quelli addosso, Kronos avrebbe avuto il dominio, il potere e la forza per uscire di lì.
Questi oggetti che custodivano le divinità erano impossibili da togliere, erano sigillati; a meno che un atto d'amore non fosse presente nelle circostanze delle giovani Divinità che questi si sarebbero aperti. Infatti quando Loki aveva provato il suo gesto d'affetto verso Balder, la collana sigillata che portava al collo si era aperta.
Quando quello sconosciuto che si era presentato alla fiera, e che probabilmente era uno dei fratelli di Kronos, Loki era corso verso di lui per attaccarlo così che quel movimento brusco che aveva fatto gli aveva causato la perdita del suo Artefatto, che adesso purtroppo era nelle loro mani.
Apollon osservò il suo anello peridoto che portava al dito. Non si capacitava ancora di come questo oggetto magico era stato capace di rendere debole Kronos, ma era anche capace di farlo uscire dal tartaro.

Kamigami no Asobi: Il Destino delle DivinitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora