Al pomeriggio come promesso uscì con Janis, ed andammo al centro per fare compere.
-Ascolta vado un secondo al bagno. Mi aspetti?- chiese Janis, posando le buste sulla panchina.
-Certo- risposi a mia volta. Mi sedetti sulla panchina.
-Alice!- disse una voce familiare.
Mi girai per vedere chi chiamava chi.
Era il ragazzo biondo, quello contro il quale sono andata a sbattere oggi.
-Ciao... non mi chiamo Alice...- risposi facendo un sorriso.
-Annabella? - chiese lui grattandosi la nuca.
-No- risposi.
-Giulia?-ritentó.
-No- risi.
-Astrid!- mi chiamò la voce della mia amica.
-ASTRID!- trilló lui.
-Esatto!- risposi ridendo.
-O mio dio! Tu sei Luke...? Luke quello della 3C!?- gridó lei.
-Sì? -rispose lui perplesso grattandosi la nuca.
-Non ti ricordi manco in che classe vai?!- chiesi sbalordita.
-Ma va! E che come lo ha detto lei, mi ha messo in dubbio. E si sono proprio io....-boffoncchio un "credo".
-O mio dio! Io sono Janis- rispose lei stringendogli la mano.
-Okay... Danis. ..- disse lui levando la sua mano.
-Alcatraz.... Astrid scusa.- aggiunse subito dopo una mia smorfia -Mi chiedevo se ti va di incontrarci...- rispose.
-Luke mi piacerebbe ma è no.- fu la mia risposta, dopo di che presi le borse e mi trascinai la mia amica ancora scombussolata dalla mia risposta.
-Che CAVOLO HAI DETTO!?- ringhió
-O detto di no.- risposi.
-Alcatraz! Come ti sei permessa!? Quello è Luke Hemmings il più figo di tutta la scuola!- esclamò lei indignata.
-Siii il fidanzato della Carelli! Senti io non voglio avere a che fare con quella scorbutica!- risposi.
-#seicretina- boffonchió.
-#se non ti muovi te lo dó in testa!- ringhiai,per poi uscire dal centro.
Tornai a casa e filai subito in camera mia, dovevo preparare lo zaino per le ore di domani.
-Tesoro!!- mi chiamò mio padre da sotto.
Misi gli ultimi libri nello zaino e scesi a vedere che succedeva.
-Eh?- chiesi buttandomi sul divano al suo fianco.
-Oggi andiamo a prendere Aspen. Ti ricordi vero?- mi chiese mio padre.
Scattai in piedi. -Ovvio!....Mamma!- mi diressi di corsa in cucina, mi ero dimenticata di dirgli di Joshua.
Stava lavando alcuni piatti.
-Mamma, oggi a scuola ho incontrato Joshua- dissi mettendomi al suo fianco.
-Joshua chi?- chiese lei rivolgendomi un sorriso.
-Mio cugino Josh... mi ha chi- ma prima che potessi continuare mia madre lasció cadere il bicchiere che stava lavando e si infrase sui piatti.
-Cosa?- chiese con voce tremante.
-Ci ha invitato a cena da lui. Da zia Bettha.-risposi con un sorriso.
-NO!- gridó mia madre.
-Mamma... che hai?- chiesi indietreggiando.
-Noi non andiamo da loro... e guai a te se nomini ancora zia Bettha... quella deve andare all'inferno per ciò che mi ha fatto!- ringhió lei, facendosi scendere una lacrima.
Non avevo mai capito questa rabbia che ha mia madre con zia Bettha.
Zietta era vedova da anni, per l'esattezza da quando Alby aveva 4 anni.
-Non voglio che tu abbia contatti con zia!- ringhió seria.
-Ma perché! ? Lei mi vuole bene!- ringhiai a mia volta.
-NO! LEI NON TI VUOLE BENE!- gridó.
Mio padre, evidentemente sentí le urla che corse da noi.
-Anna... che succede?- chiese.
-Andrew, digli a questa furfantella che non deve avere contatti con mia sorella.- disse mettendosi una mano sulla fronte. (Quella che aveva asciugato poco fa).
-Cosa!? No! Assolutamente no! Scordati quella!- ringhió mio padre.
Li guardai tutte e due con aria distrutta.
-Ma che avete!? È mia zia!- ringhiai, per poi uscire sbattendo la porta.
Sentii mia madre ringhiare a mio fratello di andare in camera sua.
L'aria notturna era assai frescolina, perciò mi strinsi di più nella mia felpa rossa.
Camminai per un po.
-Alcatraz!- rise una voce dietro di me.
Mi girai per vedermi correre incontro Luke.
Anche lui indossava una felpa, ma era nera, ed aveva il cappuccio tirato su.
-Per l'ennesima volta, io non sono Alcatraz! Sono Astrid! A*S*T*R*I*D!- dissi facendogli lo spelling.
-Bel nome, ma Alcatraz è più figo!- rise lui.
Feci una piccola smorfia, e lui mi vide e sorrise.
-Allora... sei arrabbiata?- mi chiese guardandomi con la coda dell'occhio.
-Niente- risposi.
-Niente...? Una che va in giro di sera e ha un aria distrutta, non mi sembra che ha niente- rispose lui.
-E uno che è fidanzato con la Carelli, e va in giro con altre non mi sembra un comportamento da bravo fidanzato- risposi a mia volta.
Ci dirigemmo al parco.
-Cosa!?- chiese lui ridendo.
-Hai sentito! - risposi sedendomi sull'altalena.
-Io e Carelli siamo stati insieme per 1 annetto? Si probabile. Poi l'ho lasciata, ma lei evidentemente va a dire in giro che stiamo ancora insieme. Fidati, io non ho più niente a che fare con quella- rispose lui sedendosi al mio fianco.
-Ah.- dissi, imbarazzata.
-Allora, cos'hai?- mi richiese.
-Mia madre detesta a morte mia zia, e non so per quale motivo.- risposi.
-Ah... ma tu di cognome come fai?- mi chiese giochicchiando con il piercing sul suo labbro.
-Castellani. ASTRID- risposi sottolineando il mio nome.
-Ahhh perciò Castellani quello della mia classe e tuo fratello?- mi chiese.
-Ahahah, no- risposi ridendo.
-Lui é Catellani, però è mio cugino- risi.
-Ouh...- rispose lui grattandosi la nuca.
-Come hai fatto ad arrivare in 3 superiore?... sei così stupido, ma simpatico- dissi, distraendomi dalla litigata con i miei.
-Beh... fascino e un anno di bocciatura- rispose vantandosi.
Risi. Era veramente simpatico quel ragazzo.
-Luke.- dissi a un certo punto.
-Sì Alcatraz- disse lui con un ghigno.
-Cosa cerchi da me?- chiesi.
Perché ogni volta che mi vedeva mi veniva a salutare, e poi voleva sapere tutto su di me.
-Ah.. perchè cerco una da scopare- rispose.
Io aprí la bocca stupita, ma prima che potessi gridargali contro che era un deficiente, lui mi mise la mano sulla bocca.
-Scherzo, cerco un amica. E tu mi sei sembrata una ragazza brava, non come la Carelli.- rispose lui facendomi un sorriso debole.
Era sincero glielo leggevo negli occhi.
-Luke?- chiese una voce, venendo verso di noi.
Guardammo la ragazza venirci incontro. (Lui aveva ancora la sua mano sulla mia bocca).
-Carelli- ringhió lui.
-Amore... che ci fai con questa...- mi guardò con aria disgustata. -Matricola- concluse.
Lui levò la sua mano dalla mia bocca.
-Io matricola?Hahah ma ti sei guardata allo specchio? Anche tu fai prima!- risi.
Luke mi lanció un occhiattaccia, e io capì che quello non dovevo dirlo.
-Attenta Castellani, sai conosco bene la tua famiglia.- ringhió lei.
Stalker???.
-Buon per te- dissi.
Lei ritornó a guardare Luke. -Come mai non mi rispondi più ai messaggi?- chiese.
-Non stiamo più insieme- rispose lui sottolineando la parola insieme.
La ragazza rise. -Sai che non mi puoi lasciare... io devo essere d'accordo e non lo sono- rise.
-Ma va a farti fottere!- ringhió lui.
Mi afferró per il polso e mi trascinò via.
-Luke! Non è finita!- ringhió lei appena ci allontanammo.
-Non ti darà tregua,perciò consigli che ti do, stammi sempre accanto- disse lui.
-Sì. ..- balbettai.
Ero ancora scombussolata dal fatto che mi teneva per la mano, e che si era proposto di tenermi d'occhio.
jackihungergames dedicato a lei.
Grazie per il supporto.
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||Alcatraz|| Luke Hemmings
Romance-Prometti che questo sarà il primo è l'ultimo nostro bacio. - dissi. Non lo guardai negli occhi, perché mi feriva dire che quel bacio non fosse bello, che non lo avrei desiderato, ma mi faceva stare male pensare che lui stesse con una ragazza e che...