Rizzai il capo nella direzione della finestra.
Non notai molto ma una mano mi stava salutando, e mi incitava ad aprire la finestra. Mi stavo alzando con un sorriso, ma appena arrivai alla finestra, mi ricordai cosa aveva fatto oggi Luke, e non la aprì, anzi tirai giù la tendina con un sospiro. Sentì le lacrime voler scendere sulle mie guancie, e lo lasciai fare, tanto nessuno poteva vedermi.
Avrei dato oro in un suo tocco... posai la mia mano delicatamente sulla tenda, e spinsi leggermente, in modo da toccare la finestra senza fare rumore...
POV'S LUKE
Aveva tirato la tenda... aveva ragione, avevo esagerato oggi a non salutarla. So di averle fatto una promessa e so che non l'ho mantenuta e mi dispiace, ero venuto apposta a scusarmi...ma lei non mi voleva vedere...poggiai la mia mano sulla finestra, e ci premetti anche con la fronte.
-Alcatraz...apri...ti prego...- bisbigliai, ma niente. Era tornata a dormire.
Mi alzai in piedi, e guardai il cielo. Era come quelle sere in cui stavamo insieme,a guardare le stelle... e come quando ci siamo baciati...
trassi un respiro profondo e scesi sotto.
Me ne tornai a casa, con le mani in tasca. Feci molta attenzione a non svegliare mia madre,mio padre o mia sorella.
Salì in camera mia, e trovai la luce accesa.
-Amore dove sei stato?- mi chiese la voce di Arzaylea. Feci spallucce togliendomi la felpa e le scarpe.
-Al bagno- risposi, con un po' di amarezza, sedendomi sul letto. Lei mi si avvicinò e mi abbracciò. -So che non è il momento adatto a dirtelo, ma credo che dovrei...- bisbigliò.
Cercai dolcemente di scostarla, ma era una cozza.
-Sono incinta...- disse con un sorriso.
Sgranai gli occhi. -Auguri, e di chi? il ragazzo, quello che faceva da tecnico?- domandai allontanando le sue braccia, dal mio collo.
-No!- strillò lei, facendo un acuto. -Di te!- rispose, cercando di riportarmi le braccia al collo.
-Oh certo... Vattene va Arza!- sbuffai alzandomi dal mio letto, e appoggiandomi alla scrivania.
-Non... mi stai cacciando?- chiese lei alzandosi dal letto, e facendo in modo che la sua vestaglia color crema, le lasciasse scoperta metà chiappa.
-1 non mi attiri, e 2 si e quello che ti stò chiedendo di fare.- risposi, guardandola nei suoi occhi color cioccolato fondente.
Lei mi guardò stupita, ma poi rise, e si sedette sul mio davanzale. -Haha, Lukey, lo sai che non mi puoi mandare via? Ti ricordi il patto vero?-
Arricciai le soppracciaglia. -Patto!?- chiesi stupito.
Lei annui. -Si quello che mi hai promesso oggi in aereo. Che se io fossi rimasta incinta, tu non mi avresti mai e poi mai lasciata- rispose con aria divertita.
-Ah ma davvero? Lo avrò pure fatto, ma ti ricordo che ieri 18 marzo è il giorno delle non promesse, perciò... posso non mantenerla- risposi, mordendomi leggermente il piercing.
Lei mi guardò con aria interrogativa. -Non esiste questo giorno!- obbiettò.
-Esiste eccome! L'ho creato io e ..- non potevo continuare. Alcatraz, lei ormai mi aveva escluso dalla sua vita...lei non mi amava più.
-Tu è quella schifosa 12'enne!- rise lei, facendo che una ciocca dei sui capelli le se appiccicasse al labbro.
-Senti Arza, non voglio litigare. Ma tu non ti devi permettere di insultare la mia migliore amica! Lei non è una schifosa! e non ha 12 anni! ne ha 14!- ringhiai, cercando di mantenere la calma.
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||Alcatraz|| Luke Hemmings
Romance-Prometti che questo sarà il primo è l'ultimo nostro bacio. - dissi. Non lo guardai negli occhi, perché mi feriva dire che quel bacio non fosse bello, che non lo avrei desiderato, ma mi faceva stare male pensare che lui stesse con una ragazza e che...