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Capì tutto.  TUTTO.  Una cosa era sfuggita all'agente.

Il mio soprannome.  Il mio nuovo nome,  aveva un significato.  Luke me lo aveva attribuito.  Alcatraz.
ALCATRAZ.

L'isola,  è lì dove si nasconde Luke.  E li dove si è rifugiato. E io devo andare a cercarlo.  Se lui è andato lì,  lui solo a me voleva farlo sapere. Dandomi questo nome,  lui mi ha anche rivelato che se un giorno volesse stare solo,  lontano da tutti e li che andrebbe,  e li che lo posso trovare.

Corsi a casa,  dove trovai,  mia sorella. In lacrime,  mia madre sul lavandino.

Posai lo zaino vicino al divano e mi sedetti accanto a lei.  Le misi un braccio attorno alle spalle.

-Che succede? - bisbigliai.
-Mi dispiace... Non volevo...- brontolò e mi abbracciò forte.

-VATTENE!  TU NON SEI MIA FIGLIA!  SEI UNA TROIA! - gridava mia madre.  Sentì i piatti infrangersi per terra.

Corsi in Cucina.  Mia madre aveva tutti i palmi insanguinati,  e sotto di lei c'era Una pila di vetro infranto, piatti e bicchieri.

-Mamma... - bisbiglio prendendo i sui polsi.
Le misi le mani sotto l'acqua e feci sì che il sangue sparisse lasciando solo le ferite.
-Che succede? - chiesi guardandola.

-Fattelo spiegare da quella bagascia! - gridò lei.  Era disperata.

Sul ripiano della cucina c'era una lettera con dentro dei soldi.
La presi e lessi.

Cara Selena Morgan.
Questi sono i soldi di ieri.  So che ti abbimo promesso di non chiamarti in questi giorni a lavoro,  ma le ragazze sono diminuite, e tu sei la più desiderata da tutti.
Lo StreetClub,  sta prendendo una brutta piega,  cerca di venire qui al più presto, ti lascio qui i tuoi nuovi orari.  Spero che da domani ci sei.
Con affetto David.

Sotto c'erano scritti tutti gli orari dal primo all' ultimo.

Lavorava tutti i giorni dalle 3 del pomeriggio alle 3 di mattina.

Rimasi allibita dal fatto che mia sorella lavorasse in uno SteetClub,  e che non fosse modella,  e la cosa che più mi sorprende e ché quello StreetClub si trovava ha 40 minuti da casa nostra.  Come faceva mia sorella a partire dalla Germania è arrivare qui in tempo a lavoro? Una sola era la risposta giusta.  Mia sorella ha mentito su moltissime cose.

Lasciai la lettera sul davanzale e tornai in soggiorno.

-Astrid...- bisbigliò lei.

-Il mio nome è Alcatraz e non ASTRID. - risposi per poi correre di sopra.

Mia madre Aveva ragione sul fatto di essere arrabbiata con lei a morte.  Cosa abbiamo fatto per meritarci una figlia e sorella bella come lei, a lavorare in uno Streetclub.
Questo non lo capivo.

Presi lo zainetto dal mio armadio e ci misi dentro alcuni vestiti,  alcune bottigliette di acqua e dei grissini che avevo nel cassetto della scrivania,  e ovviamente la mia cioccolata preferita.

Me lo caricai in spalle ed uscì dalla finestra.
Non volevo vedere i miei.
  Ora la mia destinazione era casa di Cara.

******************

Corsi a più non posso,  fino a casa sua.
Arrivata lì, entrai in casa,  la porta era aperta.  La trovai in braccio a Ash.  Nel vedermi lui la lasciò giù e mi sorrise.
-Non stavamo facendo niente!- esclamò Cara alzandosi,  e guardando Ash con aria  omicida.
-Luke non è arrivato- disse lui, allontanadosi da Cara,  prima che la ragazza potesse prenderlo per l'orecchio è gridargli che era in punizione.

-È non arriverà- risposi secca.

I due mi guardarono con aria attontita. Come se non capissero la mia lingua.
-Perché? - chiese Cara.

-Se ne andato. - risposi semplicemente.
Ashton guardò Cara con aria da cucciolo bastonato.

-Impossibile. - disse infine Cara.

-Haha! Lo dici tu! - ringhiai amara.  Cara sobbalzò indietro,  e io capí che mi ero comportata male con la mia unica nuova amica.

-Scusa, ma ciò che voglio dire è che Luke se ne andato.  E fidatevi di me,  sono stata poco fa a casa sua è l'agente Beek se non mi sbaglio mi ha fatto delle domande.  Poi grazie alla mia fottutissima intelligenza ci sono arrivata.  Luke è in Alcatraz.- risposi.
Loro mi guardarono con la bocca aperta.  Anzi Cara,  perché Ash continuava a grattarsi la testa e a non capire.

-Scusa... Ma ciò che vuoi dire e che Luke è entrato dentro di te? - chiese lui tirandosi una ciocca di capelli.

-Cretino!  Ciò che vuole dire e che Luke ha lasciato il nostro paese!- rispose Cara spingendolo leggermente.

-Hey non si spingono le persone belle! - sbuffò lui,  spingendo fuori gli addominali.
-Ash ti prego!  Sembri un bimbo piccolo!- ringhiò lei spingendolo ancora.

-Ahhah e chi ti dice che non sono un bambino che ha bisogno della mamma che gli cambi il pannolino o gli faccia le coccole? - rise lui.

Li guardai con aria delusa.  Li facevo più intelligenti di così, meglio facevo Cara più intelligente, da Ash ci si può aspettare anche di peggio. Lui era il bello è stupido del gruppo perciò.

-Smettetela! - ringhiai.

Loro si zittirono e mi guardarono.

Ashton mi fece un sorriso folle,  come se avesse visto la sua coppia preferita di Harry Potter baciarsi,  ma allo stesso tempo picchiarsi.

Cara si appoggiò al muro e fece un ghigno.
-Ah si?  Luke Hemmings, il biondino con il piercing al labbro è sparito?  Ed è andato ad Alcatraz?- chiese beffarda.

-Si! -esclamai sbattendo il piede a terra.
-A me non pare di essermene andato...  O meglio essere scomparso.  Sono sempre stato al Central Park. - rispose una voce alle mie spalle.

Mi girai.  Luke era in piedi davanti a me con il cappuccio su,  il labbro tra i denti e un aria stanca.

Rimasi a bocca aperta.  Per un minuto avevo pensato di andare a cercarlo in Alcatraz...

-Sei qui...? - chiesi,  con un tono un po' troppo amaro.

-Si... - rispose lui.  Ora non mi guardava in faccia,  anzi fissava una ciocca dei miei capelli accanto al mio orecchio.

Mi passò accanto,  e feci in tempo a sussurrargli Ti devo parlare.

Che lui mi superò rispondendo con un

"Vattene"

N. A.
Ecco un altro capitolo spero vi piaccia!  ❤ GrazyO1jackihungergamesYouwillneverbealone9.
le persone a cui dedico questa storia.  grazie mille di leggerla e di amarla!
PS.  Ho intenzione di scrivere anche una storia con Ashton Irwin, diversa da questa... Che ne dite? 

||Alcatraz|| Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora