-Alcatraz, sei sicura di stare bene? E tutta la mattina che... non mi guardi in faccia, non sorridi. Anche Cara,ti parlava e tu eri pallidissima, in volto.- chiese Luke, quando tornammo a casa mia.
-Sì, ... è che ho fatto un sogno- dissi.
-I sogni diventano realtà.- rispose lui, con un sorriso.-Spero che questo che ho fatto, non prenda realtà mai!- risposi acida.
-Posso sapere che hai sognato?- mi chiese.
-Mi hai sognato nudo?- ghignó.-No! Per carità!- risposi, facendo un sorriso.
-Peccato, non sai che ti perdi.- rispose lui.-Oh, fidati so cosa mi perdo e ne vale la pena!- risposi, allontanadolo leggermente, perchè la sua mano stava viaggiando sulla mia schiena.
-Sei scema?- chiese lui a un tratto.
-Perché?- chiesi.-Rifiuti tutto questo!- rispose lui indicandosi.
-Non capisco... sei il mio migliore amico- risposi perplessa.
Lui si incupí.
-Ovvio scherzavo!- rispose con un tono un po triste.Lo guardai, per tutta la strada non fece parola, anzi quando arrivammo a casa mia tirò dritto senza salutarmi.
-LUKE HEMMINGS!- gridai.
Lui si giró, -A si. Ciao Astrid- rispose salutandomi con la mano.
-Luke!- ringhiai, quando si giró per la seconda volta.
-Che c'è?!- chiese stufo.Mi avvicinai.- Il bacio- risposi, dandogli un bacio sulla guancia.
-Ciao.- rispose.
-Ciao. A domani?- chiesi.-No, ho impegni. Ci vediamo lunedì.- rispose lui, e lo guardai in silenzio allontanarsi.
Aprí la porta di casa ed entrai.
-Astrid!- gridó mia madre, dalla cucina.
-Hey ma'- risposi, togliendomi la felpa.
-Eri con lui?- chiese indicandomi un ragazzo, con la felpa nera, e il cappuccio tirato su.-Sì. Luke- risposi, guardandolo allontanarsi.
-Che bel ragazzo che è!- rise mia madre.
-Vero- concordai. -Guarda mi ha regalato questo.- ripresi mostrandole la collana.-Oh mio Dio! È un bellissimo pensiero! Che bello... Ma... Perché non lo inviti a cena un giorno? - domandò mia madre.
-Si mi piacerebbe molto.- risposi con un sorriso.
-ASTRID!!! - sentì mio fratello gridare.
-Arrivo ma'-dissi e mi diressi con passo svelto verso le scale.-Dimmi Al- gridai a mia volta.
-Devo parlarti in privato. Sali? - mi chiese lui.Non me lo feci ripetere : salì di corsa le scale. E trovai Al appoggiato alla porta della mia stanza.
-Che succede??- chiedo turbata.
Lui apre la porta e mi spinge dentro.
-Siediti-mi ordina.-Ma é camera m.. - inizio, ma lui mi blocca. -Siediti! - ripete.
Sbuffai e mi sedetti sul mio letto.
Lui prese, la sedia dalla mia scrivania e si mise davanti a me.-Che succede?-,chiedo.
Lui abbassa il colletto della sua polo blu e mi mostra un segno violaceo.-Succhiotto? - chiedo con un sorriso beffardo in faccia.
-Si! E stata lei! - esclama tutto eccitato.
-Spero che non abbiate fatto niente di male-risposi, tornando seria.-Ma va! Solo due succhiotti. Lei a me è io a lei. - rispose lui.
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||Alcatraz|| Luke Hemmings
Romansa-Prometti che questo sarà il primo è l'ultimo nostro bacio. - dissi. Non lo guardai negli occhi, perché mi feriva dire che quel bacio non fosse bello, che non lo avrei desiderato, ma mi faceva stare male pensare che lui stesse con una ragazza e che...