Capitolo 4

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   Alle sei e quarantacinque del mattino, in camera di Viola si accese lo stereo e le note di "Save tonight" di Eagle-Eye Cherry si diffusero per tutta la stanza; al piano di sotto, nel frattempo, erano tutti intenti a fare colazione, così scese anche Viola:

«come mai hai deciso di onorarci della tua presenza?» chiese Laura.

Viola non rispose, di solito la mattina appena sveglia era piuttosto silenziosa e restia a parlare, poi arrivò anche Vincenzo:

«non ti fermi a fare colazione?» gli domandò la moglie ;

«no Laura, prendo solo un caffè e scappo»

«come mai non ti fermi con noi scusa?»

«con il pasticcio che ha combinato il mio stagista devo fare i doppi turni»

«vabbè Vincenzo, sono ragazzi... ci sarà stata qualche polemica immagino» suppose Angela;

«vedi Angela, io credo che a ventitre anni bisognerebbe essere più responsabili e non comportarsi come dei ragazzini con gli ormoni a mille»

«che vuoi dire?»

«voglio dire che quel ragazzo si è fatto beccare in ambulatorio con un'infermiera, in atteggiamenti molto affettuosi... e come se non bastasse, li ha sorpresi la sua ragazza e le due hanno cominciato a tirarsi i capelli... guarda non ti dico!»

«santo cielo, questi ragazzi non crescono mai... e tu che provvedimenti hai preso?»

«l'ho sospeso per una settimana: è un valido elemento, però con le donne è un disastro, ora scappo».

In quello stesso istante Viola smise di mangiare e si alzò:

«che c'è Viola? perché non mangi più?» chiese Angela;

«mi è venuto mal di stomaco nonna e poi faccio tardi a scuola».

La ragazza salì di sopra, seguita dallo sguardo vigile del nonno, e in camera sua non poté fare a meno di pensare a che persona disgustosa fosse Alessandro e a quanto fosse spregevole ferire una persona a cui si vuol bene... ma chi era veramente Alessandro?

«Viola è arrivata Eleonora!» annunciarono dal piano inferiore; la giovane scese di nuovo di sotto e incrociò lo sguardo dell'amica, che le sussurrò all'orecchio «è tutto a posto?» ma le uniche parole che Viola riuscì a pronunciare furono «ancora non lo so».

Le due amiche, dirette a scuola, fecero la strada in religioso silenzio; Viola pensò che non aveva nessuna voglia di vedere Alessandro, ma invece in via Colombo, accanto a una panetteria, le due studentesse incrociarono proprio lui:

«ciao ragazze»

«ciao Ale» rispose Eleonora... Viola intanto continuò a camminare, così ad Alessandro gelò il sangue nelle vene... ma perché non gli parlava più? Eleonora si scusò con Alessandro e raggiunse l'amica;

«vuoi dirmi che succede?!»

«ora no Ele».

Le due arrivarono sotto il portico della scuola dove trovarono tutti gli amici:

«ciao ragazzi» esordì Eleonora ricambiata dal gruppo, ma Viola rispose solo con un cenno della mano;

«sei di ottimo umore stamattina» e Viola guardò Matteo di traverso;

«che c'è ti è caduto l'orsetto dal letto?» continuò lui;

Viola sbuffò e con un «io inizio a salire in classe» si allontanò dagli amici;

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