Capitolo 30

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Passò un'intera settimana e in casa Stabile, Vincenzo si preparò per uscire, ma quando aprì il cancello vide una grande scritta sull'asfalto, proprio sotto le finestre della camera di sua figlia, e richiuse la porta:

«cos'hai visto?» domandò la moglie;

«nostra figlia ha visto cosa c'è fuori?» domandò il medico;

«no, sta ancora dormendo... perché?»

«vai a vedere tu stessa!» affermò Vincenzo e la donna uscì fuori e lesse una scritta dipinta sull'asfalto che diceva: "NON C'E' NIENTE AL MONDO CHE VALGA UN SECONDO VISSUTO ACCANTO A TE CHE VALGA UN GESTO TUO O UN TUO MOVIMENTO ... mi manchi!" ed entrambi i genitori si guardarono negli occhi e rientrarono in casa.

«È evidente che anche impedendole di vederli, quei due troveranno sempre un modo per mettersi in contatto con nostra figlia!» disse il padre;

«Vincenzo ma non credi che stiamo sbagliando? forse dovremmo lasciarla libera di scegliere da sola, farle commettere i suoi errori, ma allo stesso tempo essere presenti per lei!»

«ma sei impazzita Laura?! hai detto bene: quei due sono un errore, che nostra figlia deve assolutamente evitare! è chiaro che tenerla controllata e non farla uscire non è più sufficiente, dobbiamo allontanarla per un periodo»

«cosa intendi dire?»

«per esempio potrebbe passare l'estate da tuo fratello, se lui fosse d'accordo»

«io non credo sia giusto scegliere per lei, ma se tu lo ritieni opportuno»

«chiamali e spiega loro la situazione, oggi a pranzo ne parleremo insieme» concluse Vincenzo, che uscì di casa seccato. Matteo, intanto, era rimasto nascosto dietro il muro di un condominio e vedendo Vincenzo allontanarsi, era tornato vicino alla propria scritta, in attesa di Viola.

Verso le nove del mattino, lo stereo si accese su "Are you in love" e Viola tirò su la tapparella, aprì la porta finestra e uscì sul terrazzino; respirò profondamente e, appoggiandosi alla ringhiera, vide Matteo ancora tutto sporco, accanto alla scritta sull'asfalto, all'altezza del terrazzino; i due si guardarono negli occhi per un tempo che sembrò non finire mai, senza dire una parola, senza fiatare... cullati da quella dolce melodia e riscaldati dal sole caldo di agosto che accarezzava la pelle di entrambi. Subito dopo, il ragazzo andò a casa per darsi una lavata e per cambiarsi;

«che hai combinato Matteo?» domandò Armando;

«niente papà» rispose lui;

«e tutti questi vestiti sporchi?»

«scusa papà, non offenderti, io sono felice che il nostro rapporto sia migliorato, però... io non sono abituato a riferire tutto ciò che faccio» il padre sorrise e il ragazzo continuò dicendo:

«piuttosto... sono anche passato per dirti che accetto la tua proposta, vado a trovare Ornella»

«ne sei sicuro?» domandò il padre;

«sì, è la cosa migliore per tutti, mi farà bene!»

«hai fatto la scelta giusta figliolo!» concluse felice Armando.

Per l'ora di pranzo, Vincenzo tornò a casa e si consultò con la moglie, poi entrambi i genitori chiamarono la figlia e, seduti in sala, le spiegarono della loro intenzione di mandarla in vacanza dagli zii di Roma, ma la ragazza non la prese bene:

«e voi questa la chiamate vacanza?! una vacanza è un posto dove si è scelto di andare e non dove si è costretti ad andare! io su quel treno non ci salirò mai!!» urlò Viola alzandosi di scatto in piedi;

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