Capitolo 9

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La giornata era appena cominciata: mancavano ancora molte ore alla mezzanotte in attesa di festeggiare l'anno nuovo, eppure in giro, per tutte le città, già fervevano i preparativi; a Sanremo infatti, in Piazza Colombo, si stava allestendo il palco che avrebbe ospitato il concerto degli "Zero Assoluto", mentre al porto ci si preparava per lo spettacolo dei fuochi artificiali, che sarebbe stato celebrato tra un brindisi e l'altro.

Ad Arma erano le nove del mattino, quando Viola, stiracchiandosi, scese dal letto e legandosi i capelli andò al piano di sotto:

«buongiorno a tutti» esordì la giovane;

«come mai già sveglia?» domandò Vincenzo;

«mamma, papà: vorrei parlarvi»

«ci dobbiamo preoccupare?» chiese il padre.

Intanto entrambi i genitori sedettero sul divano:

«io so già di cosa vuole parlarci» disse Laura;

«scusa Laura ma perché tu sei quella che sa sempre tutto e io quello che non sa mai niente?»

«perché sono una mamma e poi, non mi ha detto un bel niente, ma suppongo sia per il concerto che danno a Sanremo e per il coprifuoco, giusto?» domandò la madre;

«esatto... mamma, papà: io ho sempre rispettato gli orari che mi avete dato, ma visto che si tratta di un concerto che comincerà alle dieci e mezza, e che si festeggia Capodanno, non potrei fermarmi un po' di più?» chiese timorosa Viola.

«Ah sì... passando con la macchina dalla rotonda di Valle Armea ho visto il cartellone degli Zero Spaccato»

«Assoluto» intervenne Giovanni e tutta la famiglia lo guardò incredula:

«beh? che ho detto? ho fatto solo una precisazione: il gruppo si chiama Zero Assoluto,Viola ne parla sempre»

«e con chi ci andreste al concerto degli Zero...» chiese Vincenzo;

«Assoluto papà... con i soliti amici» rispose la figlia;

«e a che ora vorresti tornare?».

Viola si voltò a guardare i nonni e Giovanni con la mano fece segno per le tre, mentre Angela per le due, quindi la ragazza ci pensò un po' prima di rispondere, poi disse:

«beh... le tre?» Laura e Vincenzo si guardarono reciprocamente negli occhi;

«le due» disse Vincenzo;

«e mezza» aggiunse in un secondo momento Laura;

«alle due e mezza devi essere a casa, hai ancora diciassette anni» affermò il padre;

«va bene grazie, sarò puntualissima!» rispose la giovane felicissima;

«frena l'entusiasmo, ancora una cosa: chi guiderà fino a lì?» domandò la madre;

«nessuno, perché ci sono due navette: una che parte da Taggia e una da Andora e arrivano fino all'autostazione» spiegò la diciassettenne;

«va bene, però fatevi sentire perché ci sarà molta confusione in Piazza Colombo»

«ok state tranquilli» concluse la ragazza.

Viola salì di sopra, s'infilò la tuta e afferrò cellulare e chiavi, poi uscì e andò a citofonare a casa di Eleonora:

«ciao Viola» disse la madre di Eleonora;

«ciao Dora, Ele c'è?»

«sì, sarà in camera sua attaccata al computer, vai pure» così la ragazza salì al piano superiore ed entrò in camera dell'amica;

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