Ad Arma di Taggia era arrivata l'estate... le spiagge erano aperte e tutte attrezzate per accogliere i turisti, che durante la stagione estiva affollavano numerosi la cittadina; anche sotto la fortezza si lavorava per rendere lo stabilimento balneare il più accogliente possibile e Matteo cercava di fare del suo meglio, durante il suo primo giorno di lavoro; finché si trattava di aiutare i bagnini con lettini e ombrelloni non se la cavava male, il vero dramma era servire ai tavoli e, non avendolo mai fatto, le prime volte fu un vero disastro, gli caddero alcuni vassoi e ruppe piatti e bicchieri:
«certo che sei un vero danno, non so come abbiano potuto assumerti!» disse Lara, l'altra cameriera;
«vuoi farmi una cortesia?» chiese Matteo;
«non sono tenuta a farti cortesie»
«ecco appunto, allora almeno sei pregata di lasciami in pace!»
«li assumono sempre più gentili... prima di rompere l'intero bar, vai a pulire quei tavoli laggiù» concluse lei.
Matteo ripulì tutti i tavoli del bar, si levò il grembiule e salutò gli altri ragazzi con cui aveva fatto conoscenza e che lavoravano in spiaggia; si avviò verso la rimessa delle barche e una volta lì raggiunse il magazzino, prese la levigatrice e la maschera per ripararsi gli occhi, andò alla sua imbarcazione e si mise al lavoro. Più tardi fu raggiunto da Piero:
«come va ragazzo?»
«direi bene grazie: ho quasi finito di levigarla, ora dovrò pitturarla e pensare alla vela, all'albero e ai montanti»
«a questo proposito potrei darti una mano io a cercare vela e montanti, ne riparleremo più in là»
«grazie!».
Intanto Viola, Alessandro, Eleonora e Lorenzo erano in spiaggia... le ragazze stavano sdraiate a prendere il sole e i ragazzi giocavano a calcio sulla riva, ma poi corsero incontro alle ragazze e le presero in braccio con l'intento di buttarle in acqua:
«Ale non ci provare lo sai che non mi piacciono questi scherzi!» lo avvisò Viola;
Eleonora invece non fece nemmeno in tempo a parlare, perché Lorenzo l'aveva già buttata in acqua... così i due cominciarono a schizzarsi, rincorrersi, giocare e baciarsi.
Intanto Alessandro fece notare alla sua ragazza:
«ma dai amore è solo acqua»
«Ale mettimi giù»
«allora ci buttiamo insieme».
Alessandro s'immerse in acqua con Viola in braccio e quando emersero, il ragazzo la guardò ammirato e dichiarò:
«sei bellissima» e si avvicinò, baciandola sulle labbra;
«vado a prendere il pallone così giochiamo a pallavolo» concluse dopo il bacio;
«ok».
Le due coppie si divertirono un sacco a giocare, ridere e scherzare insieme e dopo circa due ore di svago si prepararono per andare via:
«Lore, Ele... grazie della compagnia, io vado a lavorare, amore ci sentiamo dopo» disse Alessandro, che diede un bacio a Viola e si allontanò dalla spiaggia;
«anche io vado ragazze, ho promesso a Matteo di dargli una mano con la barca» affermò Lorenzo;
«ok amò ci sentiamo dopo, io e Viola restiamo ancora un po' qui» rispose Eleonora.
Anche Lorenzo ed Eleonora si scambiarono un bacio e il ragazzo uscì dalla spiaggia, percorse tutta la via del lungomare e raggiunse il porto; tirò fuori il cellulare e chiamò Matteo per chiedergli dove dovevano incontrarsi, quindi l'amico gli diede le indicazioni e gli andò incontro:

STAI LEGGENDO
Nient'Altro che Noi
RomansaIn una tranquilla e soleggiata cittadina della riviera ligure, un gruppo di amici e di amiche, un'unica grande compagnia, vive grandi emozioni: spensieratezza, divertimento, ma anche conflitti e difficoltà, sullo sfondo di tante vicende che si intre...