Capitolo 18

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Ad Arma di Taggia era arrivata l'estate... le spiagge erano aperte e tutte attrezzate per accogliere i turisti, che durante la stagione estiva affollavano numerosi la cittadina; anche sotto la fortezza si lavorava per rendere lo stabilimento balneare il più accogliente possibile e Matteo cercava di fare del suo meglio, durante il suo primo giorno di lavoro; finché si trattava di aiutare i bagnini con lettini e ombrelloni non se la cavava male, il vero dramma era servire ai tavoli e, non avendolo mai fatto, le prime volte fu un vero disastro, gli caddero alcuni vassoi e ruppe piatti e bicchieri:

«certo che sei un vero danno, non so come abbiano potuto assumerti!» disse Lara, l'altra cameriera;

«vuoi farmi una cortesia?» chiese Matteo;

«non sono tenuta a farti cortesie»

«ecco appunto, allora almeno sei pregata di lasciami in pace!»

«li assumono sempre più gentili... prima di rompere l'intero bar, vai a pulire quei tavoli laggiù» concluse lei.

Matteo ripulì tutti i tavoli del bar, si levò il grembiule e salutò gli altri ragazzi con cui aveva fatto conoscenza e che lavoravano in spiaggia; si avviò verso la rimessa delle barche e una volta lì raggiunse il magazzino, prese la levigatrice e la maschera per ripararsi gli occhi, andò alla sua imbarcazione e si mise al lavoro. Più tardi fu raggiunto da Piero:

«come va ragazzo?»

«direi bene grazie: ho quasi finito di levigarla, ora dovrò pitturarla e pensare alla vela, all'albero e ai montanti»

«a questo proposito potrei darti una mano io a cercare vela e montanti, ne riparleremo più in là»

«grazie!».

Intanto Viola, Alessandro, Eleonora e Lorenzo erano in spiaggia... le ragazze stavano sdraiate a prendere il sole e i ragazzi giocavano a calcio sulla riva, ma poi corsero incontro alle ragazze e le presero in braccio con l'intento di buttarle in acqua:

«Ale non ci provare lo sai che non mi piacciono questi scherzi!» lo avvisò Viola;

Eleonora invece non fece nemmeno in tempo a parlare, perché Lorenzo l'aveva già buttata in acqua... così i due cominciarono a schizzarsi, rincorrersi, giocare e baciarsi.

Intanto Alessandro fece notare alla sua ragazza:

«ma dai amore è solo acqua»

«Ale mettimi giù»

«allora ci buttiamo insieme».

Alessandro s'immerse in acqua con Viola in braccio e quando emersero, il ragazzo la guardò ammirato e dichiarò:

«sei bellissima» e si avvicinò, baciandola sulle labbra;

«vado a prendere il pallone così giochiamo a pallavolo» concluse dopo il bacio;

«ok».

Le due coppie si divertirono un sacco a giocare, ridere e scherzare insieme e dopo circa due ore di svago si prepararono per andare via:

«Lore, Ele... grazie della compagnia, io vado a lavorare, amore ci sentiamo dopo» disse Alessandro, che diede un bacio a Viola e si allontanò dalla spiaggia;

«anche io vado ragazze, ho promesso a Matteo di dargli una mano con la barca» affermò Lorenzo;

«ok amò ci sentiamo dopo, io e Viola restiamo ancora un po' qui» rispose Eleonora.

Anche Lorenzo ed Eleonora si scambiarono un bacio e il ragazzo uscì dalla spiaggia, percorse tutta la via del lungomare e raggiunse il porto; tirò fuori il cellulare e chiamò Matteo per chiedergli dove dovevano incontrarsi, quindi l'amico gli diede le indicazioni e gli andò incontro:

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