Capitolo 16

246 38 44
                                    


Per Matteo le giornate precedenti erano state ricche di belle emozioni: era riuscito ad ottenere tutto ciò che desiderava, ma purtroppo alcune giornate non finiscono come iniziano. Il ragazzo sentì una dolce melodia in lontananza e una voce che lo chiamava:

«Matteo... svegliati! respira a fondo e lentamente!» ma il giovane non riusciva ad aprire gli occhi;

«coraggio svegliati! respira figlio mio, andrà tutto bene!».

Nell'udire quelle parole, anche se timoroso per cosa avrebbe visto, il ragazzo aprì lentamente gli occhi:

«mamma!» disse con suo grande stupore;

«sì!».

Quanto avrebbero voluto abbracciarsi madre e figlio, ma entrambi rimasero a lungo in silenzio; lei era avvolta da una calda e abbagliante luce bianca e sorridendo si avvicinò a Matteo, che invece aveva il viso rigato dalle lacrime:

«spero che queste siano lacrime di gioia, perché figlio mio voglio che tu sappia quanto sono fiera di te! i tuoi progetti e i tuoi sogni sono meravigliosi e io desidero che tu li coltivi e che abbia un'esistenza piena d'amore, per questo ti ho dato la vita!»

«mamma ho fallito e mi dispiace così tanto! speravo di riscattarmi ma... gli errori commessi in precedenza mi hanno presentato il conto!»

«Matteo, tutti commettiamo degli errori nel corso della nostra vita, l'importante è capire dove abbiamo sbagliato e tu, figlio mio, hai tutta la vita davanti! puoi realizzare tutti i tuoi progetti, devi solo crederci!»

«lo farò... mi manchi mamma e tanto... ti voglio bene!»

«lo so amore, anche io te ne voglio... ma adesso devi tornare!»

«mamma no!»

«sì! devi tornare per realizzare i tuoi sogni! respira tesoro mio e andrà tutto bene».

Matteo si ridestò e aprì gli occhi, tossì molto forte e si tenne lo stomaco, cercò di tirarsi su, quindi a fatica si rimise in piedi e guardò l'orologio per vedere quante ore fosse rimasto lì svenuto; erano già passate due ore, così prese lo smartphone e mandò un messaggio su whatsapp al fratello con scritto: "ciao Ale, ho finito ora di lavorare sulla barca e siccome Lore mi ha dato una mano: mi fermo da lui, non preoccuparti ci vediamo domani!" per precauzione Matteo mandò un messaggio anche a Lorenzo e lo avvisò che, se lo avessero cercato, doveva confermare che era da lui. Il giovane percorse via Colombo come meglio poté, reggendosi alle mura dei palazzi, arrivò quindi in via Boselli e salì fino al semaforo; quando scattò il verde raggiunse la Traversa Castelletti e si fermò sotto casa di Viola. Poi, vedendola in linea su whatsapp, le scrisse pregandola di scendere, ma la ragazza rispose: "sono già in pigiama e comodamente sdraiata sul mio letto, non ci penso proprio a scendere!" e Matteo replicò "vai a letto come le galline?", allora lei ribatté "conosci il significato della parola relax? evidentemente no, visto che hai un cervello sottosviluppato!", quindi il ragazzo continuò scrivendo "senti non ho tempo per questi giochetti scendi oppure me ne vado!"; allora la giovane scrisse a sua volta "ok scendo ma quanto rompi!" e infine lui concluse con un "almeno cerca di non farti vedere da nessuno!".

Viola s'infilò le ciabatte e la giacca, scese silenziosamente la prima rampa di scale e aprì la porta sul retro, fece scattare il cancello e raggiunse Matteo; quindi, rimanendo letteralmente senza parole, istintivamente portò una mano alla bocca ed esclamò esterrefatta:

«oh Dio Matte! ma che ti hanno fatto?!»;

«ho avuto delle divergenze con la preside, a causa dei voti, e ho avuto la peggio!» rispose ironicamente lui;

Nient'Altro che NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora