Capitolo 22

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L'indomani pomeriggio Matteo si recò alla rimessa delle barche, dove incontrò Piero, e finalmente poté chiedere spiegazioni sul pagamento della vela:

«è stato solo un aiuto» commentò l'uomo;

«ti ringrazio, ma non posso e soprattutto non voglio accettare nessun aiuto di questo tipo»

«ma perché no? in questi mesi ho molto apprezzato il tuo lavoro alla barca: ho visto quanta dedizione hai messo nel rimetterla a posto e ho voluto farti un regalo!»

«ti sono molto grato! ma io voglio farcela da solo... perciò qui ci sono i soldi della vela».

Piero cercò di restituire i soldi a tutti i costi ma non ci fu verso; Matteo glieli lasciò sulla scrivania e Piero dovette prenderli, ma dentro di sé pensò che non li avrebbe certamente tenuti. Sul tardi, Matteo ricevette la visita di Lorenzo, che tutto contento gli mostrò quattro biglietti omaggio per un noto parco divertimenti:

«un amico di mio padre gli ha dato questi biglietti... allora che ne pensi se domani ci prendiamo una giornata lontano da tutto e da tutti?» propose Lorenzo;

«dico che è una grande idea!» rispose entusiasta Matteo;

«vedrai, ci divertiremo come pazzi! l'ho già detto anche agli altri: vengono tutti!» Matteo e Lorenzo avvicinarono i pugni e l'amico lasciò la rimessa delle barche.

Intanto Viola si trovava a casa di Eleonora:

«come ci organizziamo per domani?» domandò Viola;

«Lore ha detto che partiamo per le sette» rispose Eleonora;

«ok allora prima ci fermiamo al forno a prendere da mangiare»

«va bene, avvisi tu Alessia e Veronica che ci vediamo in Villa Boselli alle sei e mezza?»

«sì sto mandando un sms proprio ora ad Alessia» e le amiche chiacchierarono ancora un po', poi Viola si recò a casa Ventura, suonò il campanello e dopo pochi minuti comparve sulla soglia di casa il signor Armando;

«mi scusi signor Ventura, cercavo Alessandro»

«ciao Viola, mi dispiace ma Alessandro è a Genova: doveva sbrigare alcune cose per l'università... non te l'aveva detto?»

«veramente no... dev'essergli passato di mente»

«se vuoi gli dico che l'hai cercato»

«no la ringrazio non è necessario, scusi il disturbo»

«nessun disturbo».

Viola tornò a casa molto confusa, non sapeva più cosa pensare; Alessandro era andato a Genova senza dirle neanche una parola: "ma perché si è comportato così? non mi merito neanche una spiegazione? perché non ha voluto chiarirsi?" pensò preoccupata.

La serata in casa Stabile trascorse tranquilla, i genitori e i nonni erano in sala a guardare la tv e Viola era in camera sua a preparare lo zaino per la giornata successiva; quando finalmente s'infilò nel letto, la ragazza si ripromise di non pensare ad Alessandro per tutto il giorno seguente, perché la sua intenzione era quella di divertirsi con gli amici. L'indomani mattina la sveglia suonò alle cinque e mezza, Viola si alzò quasi subito e si preparò, così alle sei e mezza scese di sotto, trovando la sua famiglia già in piedi:

«divertiti cucciola!» disse Giovanni;

«puoi contarci nonno!»

«Viola fammi uno squillo quando arrivate e state attenti in autostrada: non mi fido molto della guida di Lorenzo e Federico» disse Laura;

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