Capitolo 12

214 41 8
                                    


Viola ed Eleonora si trovavano in casa Del Vecchio e discutevano sul loro futuro e sulla scelta dell'università:

«in quale città e università ti vedi studiare?» domandò Viola;

«non ne ho la minima idea e tu?»

«nemmeno io... la maggior parte dei ragazzi di questa zona va a Genova, oppure a Imperia... tu riesci a immaginarti in una di queste due università?»

«non lo so... Imperia vorrebbe dire continuare a vivere qui, mentre Genova vorrebbe dire immergersi totalmente in una nuova realtà» disse Eleonora;

«una cosa è certa... ovunque andrò, vorrei farlo insieme a te: non riesco a immaginarmi in una nuova città senza nessun punto di riferimento» concluse Viola.

Eleonora le sorrise:

«non credo che i nostri genitori approverebbero una scelta simile... comunque anch'io mi sentirei più sicura se continuassimo a studiare insieme»

«non sappiamo cosa fare del nostro futuro, né dove andare, però almeno una cosa siamo riuscite a deciderla: ovunque andremo, lo faremo insieme» affermò Viola;

«vieni diamo un'occhiata alle facoltà» concluse Eleonora.

Viola raggiunse Eleonora al computer e insieme iniziarono a consultare il web alla ricerca delle facoltà disponibili in zona, quindi videro che, nel polo universitario di Imperia, erano presenti Economia e Commercio, Giurisprudenza e Medicina. Eleonora chiese a Viola se fosse interessata alla facoltà di Medicina e l'amica le rispose che non ci pensava neanche: seguire le orme del padre non le interessava minimamente; così le due ragazze diedero un'occhiata alle facoltà disponibili a Genova, cominciando a farsi un'idea più precisa.

Più tardi Viola salutò l'amica:

«vai al maneggio?»

«no veramente... mi vedo con Matteo»

«con chi?!» chiese Eleonora perplessa;

«lo so che può sembrarti assurdo, ma ho accettato di aiutarlo con lo studio»

«ecco appunto 'assurdo' mi sembra la parola adatta, cosa mi sono persa?»

«stasera ti racconto... adesso lasciami andare, sennò faccio tardi».

Le due amiche si salutarono e, visto che non avevano compiti, Eleonora decise di uscire, percorse la Traversa Castelletti e raggiunse il semaforo; attraversò e arrivò in Villa Boselli, poi raggiunse l'ex passaggio a livello e guadagnò via Queirolo, dove entrò in libreria e fece un giro tra gli scaffali sfogliando alcuni libri: leggere le piaceva, le permetteva di entrare in un mondo nuovo e di dimenticarsi per alcune ore di tutti i problemi quotidiani; fra i tanti libri che c'erano, la studentessa fu attratta da un titolo in particolare, così posò il libro che aveva in mano e afferrò quello sullo scaffale, ma qualcosa lo bloccava:

«che ci fai qui?» domandò Eleonora al ragazzo che teneva fermo il libro;

«la stessa cosa che ci fai tu credo» le rispose Lorenzo.

I due ragazzi si guardarono per alcuni istanti senza dire una parola:

«scusate? se nessuno di voi due lo vuole, lo prendo io» disse un cliente;

«oh sì scusi lo prenda pure! senti Ele ti va di fare un giro insieme?»

«va bene».

Eleonora e Lorenzo uscirono dalla libreria e s'incamminarono sulla passeggiata verso il porto; chiacchierarono sul test fatto a scuola e su quale fosse stato il risultato... ma poi, improvvisamente, Lorenzo domandò:

Nient'Altro che NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora