Capitolo 6

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Vigilia di Natale, casa Stabile: alle dieci in punto lo stereo si accese intonando "Jingle bell rock" di Billy Gilman, ma Viola riuscì ad alzarsi dal letto solo alle dieci e un quarto.

«Ci sei riuscita a svegliarti!» esclamò Eleonora a Viola, che quando sentì la voce della sua amica nella stanza si mise una mano sul cuore per lo spavento:

«Ele ma sei matta!»

«dai muoviti! dobbiamo fare gli ultimi regali, oggi è la vigilia» e Viola sbadigliando le rispose «dammi cinque minuti e mi ve-sto».

Le due amiche scesero di sotto alle dieci e trenta accolte da Angela:

«sei riuscita a svegliarla questa dormigliona?» chiese la donna;

«sì, missione compiuta» rispose Eleonora;

«volete fare colazione?»

«no grazie nonna, usciamo subito, ci vediamo per pranzo»

«arrivederci Angela»

«ciao Eleonora».

Le due ragazze uscirono e s'incamminarono per la Traversa Castelletti, passando per via Beglini e raggiungendo a piedi il centro commerciale; arrivarono alle scale mobili, salirono ed en-trarono all'interno del centro, pieno di addobbi natalizi e lucine azzurre, in cui ovunque si diffondevano le note delle canzoni di Natale; al centro del complesso, vicino all'entrata di alcuni ne-gozi, era stato allestito un palco, dove un piccolo coro di bambi-ni si preparava a cantare:

«non saremo a casa nemmeno per le tre»

«ma che pizza che sei Ele! io adoro questo posto... specie sotto le feste... quest'atmosfera, la gente, i colori... siamo immerse nella magia del Natale!»

«Viola quando la smetterai di sognare?»

«e tu quando la smetterai di essere disfattista?»

«io non sono disfattista, sono realista, è per questo che siamo amiche, ci compensiamo... io ti riporto alla realtà e tu mi aiuti a sognare»

«un equilibrio perfetto direi» concluse Viola.

Le due amiche si presero a braccetto ed entrarono nel primo negozio, dove Viola prese due pensierini per le cugine ed Eleo-nora per la cugina più grande; poi entrarono nel supermercato e, nella sezione dedicata ai libri, Viola si fermò per cinque minuti:

«ho capito, vuoi regalare un libro al dottorino vero?» intuì Eleonora;

«indovinato... ma sono parecchio indecisa... e se non gli piaces-se? e se si sentisse obbligato a contraccambiare?»

«beh... punto primo: un bel regalo è sempre bene accetto... pun-to secondo: è impossibile che non ti abbia fatto il regalo, perciò scegli questo benedetto libro»

«sì, ma quale?»

«ora ti lascio sola... prova a pensare a lui, a com'è fatto e a cosa gli può piacere, vedrai: alla fine troverai qualcosa di suo gusto»

«grazie Ele».

Eleonora sorrise e aggiunse che avrebbe aspettato nella corsia dei cd... poco più tardi, dopo aver scelto il libro, Viola raggiunse l'amica e una volta ultimate le spese le due ragazze si diressero verso le casse; dopo aver pagato e aver concluso un'interminabile coda le amiche entrarono in un negozio di bor-se, in cui Eleonora scelse un portafoglio per la madre, mentre Viola un portachiavi per Laura:

«ascolta, mentre ci fanno i pacchetti regalo, io vado in parafar-macia: ti lascio i soldi, paga tu per me» disse Eleonora all'amica;

«va bene» confermò Viola.

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