Capitolo 5

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Appena mi vede, con la sua voce ferma ed imponente, mi invita ad entrare e ad accomodarmi di fronte a lui. Mi ci vogliono diversi passi per raggiungere una delle due poltrone in pelle scura ed è in quel frangente che mi accorgo che non siamo soli. Un'altra figura maschile, in piedi, vicino ad una delle due librerie, mi sta scrutando attentamente. Ma come ho fatto a non notarlo prima? Mi volto di nuovo verso di lui. Riconosco subito quella sagoma alta. Il completo scuro ed elegante da ufficio non riesce a nascondere i muscoli ben delineati frutto sicuramente di tanto sport. I capelli biondi, perfettamente scompigliati in un taglio corto all'ultima moda, incorniciano i due occhi più verdi che esistono al mondo e che mi stanno osservando senza lasciarmi scampo. Dico io, nessuno gli ha mai insegnato che non si puntano così le persone...

"Buongiorno Signorina Morris!" mi accoglie Mr. Williams "Credo di poter saltare le presentazioni giusto? Mio figlio Logan mi stava giusto dicendo che vi conoscete già..." gli sento pronunciare mentre mi giro verso gli occhi

"Esatto! Io e Sarah abbiamo seguito lo stesso corso di editoria all'Università" ah, quindi gli occhi sanno anche parlare

"Ma papà, magari la signorina Morris non si ricorda di me, dopotutto abbiamo frequentato solo qualche anno insieme, prima che io mi trasferissi a Londra per il Master" sanno parlare e sanno anche il mio nome. Ma da quando Logan Williams sa il mio nome? Meglio prendere in mano la situazione

"Certo che mi ricordo. E' impossibile dimenticarsi di chi cattura così tanto l'attenzione dei giornali."

I tre interminabili secondi che seguirono, insieme allo sguardo perplesso dei miei due interlocutori, mi suggeriscono che, forse, questo non è stato il modo migliore di prendere in mano la situazione.

Ok, sono nervosa, e quando sono nervosa, non sono lucida. Forse potevo evitare di sbattergli in faccia le innumerevoli copertine delle riviste che lo ritraggono fotografato dalle Hawai ad Aspen con questa piuttosto che con quella modella, ma comunque è colpa loro, se mi avessero dato un minimo di preavviso, avrei fatto una lista di cose che sarebbe stato meglio evitare di dire.

E' Logan ad interrompere l'imbarazzante silenzio: "Papà dovremo deciderci a diversificare gli investimenti comprando anche le riviste di gossip, così almeno potrò evitare di finirci continuamente sopra. E' sempre difficile, poi, spiegare alle persone che non devono credere a tutto quello che leggono."

Touché: me lo sono meritato! Ora, però, già lo so, la mia lingua lunga non resisterà ad una sfida verbale. E' più forte di me, non so resistere alla tentazione e non sono disposta a lasciar perdere nemmeno se sei Logan Williams, lo scapolo d'oro dell'industria editoriale americana.

"Di certo l'investimento potrebbe risultare redditizio, ma se lo scopo è quello di non finirci sopra credo che si possano risparmiare molti soldi. Molto spesso è solo una questione di volontà." gli occhi verdi stranamente non si sono innervositi, anzi, oserei dire che sono piuttosto divertiti.

"Signorina Morris mi trova perfettamente d'accordo." ci interrompe Mr. Williams che mi sta osservando con un grosso sorriso di approvazione in volto. Vittoria!

"Comunque veniamo a noi. L'ho fatta convocare perché ho un incarico per lei."

Eccoci, finalmente il mistero verrà svelato.

"Probabilmente penserà che io voglia assegnarle il posto di capo team editoriale. So che il nostro Harry parla molto bene di lei, ma ogni cosa a suo tempo. Harry resterà con noi ancora sei mesi prima della meritata pensione, perciò ci penseremo più in là".

Ecco, ora sono definitivamente confusa. Se non è per la promozione cosa ci faccio nell'ufficio del capo supremo?

"Vede signorina Morris, ho pensato che lei potrebbe aiutarci a concludere una trattativa che si sta rivelando più difficile del previsto."

"Io?" Questa sì che è una sorpresa...

"Sì, proprio lei. Conosce la Donzelli editrice?"

"Certo. E' una delle più importanti case editrici italiane. In Italia è un punto di riferimento per tutta l'editoria nazionale."

"Esatto. Forse, però, non sa che il proprietario ha deciso di vendere. Lui e la moglie vogliono godersi il resto della vita ritirandosi a vivere in montagna e, non avendo figli, hanno messo in vendita le quote dell'azienda. Il mercato italiano ci manca e voglio che sia la prossima sfida della Williams' Publishing."

"Sinceramente Mr. Williams io, però, non capisco proprio come posso esservi d'aiuto..."

"Il signor Antonio Donzelli è davvero un osso duro." interviene Logan "Seguo io la trattativa. Credimi Sarah, gli abbiamo fatto un'offerta che nessun imprenditore sano di mente oserebbe rifiutare, ma, per qualche assurdo motivo, non riusciamo a chiudere l'accordo. Ha posto un'assurda clausola: prima di firmare vuole che nelle prossime settimane seguiamo da vicino la sua azienda."

"In che senso, seguire da vicino l'azienda?" domando incuriosita

"Vuole che conosciamo l'azienda, i dipendenti, vuole essere sicuro che non stravolgeremo il loro modo di fare editoria. Tra l'altro trovo la richiesta inutile e, personalmente, anche un po' offensiva. Gestiamo talmente tante case editrice sparse in tutto il mondo, vuoi che non sappiamo come gestire una piccola casa editrice italiana?"

Mi scappa un sorrisetto che ovviamente non sfugge a Mr. Williams...

"Perchè sorride Miss Morris?" Mannaggia a me.

"No, mi perdoni, non volevo,..."

"Si senta libera di parlare liberamente, mi interessa la sua opinione!" mi sprona convinto

"Stavo semplicemente pensando che, conoscendo gli italiani, questa richiesta non mi sorprende neanche un po'. Già il fatto che la chiamate "piccola" per loro è peggio di un insulto. Per un imprenditore italiano, piccolo o grande che sia, cedere a qualcun altro il proprio lavoro è come far adottare il proprio figlio."

"Ecco perché ci serve il suo aiuto." interviene il Presidente evidentemente compiaciuto "Voglio che affianchi mio figlio in questa trattativa."

"Presidente, mi perdoni se mi permetto, ma io mi occupo di libri. Non so neanche da dove si inizia una trattativa..."

"Di quello non si deve preoccupare. Degli aspetti economici e legali se ne occuperà mio figlio. Dopotutto l'ho fatto studiare nelle migliori Università del mondo per cosa se no?!? Mi dicono, tra l'altro che sia molto bravo, anche se non mi piace adularlo troppo, ci pensano già tutte le sue innumerevoli ammiratrici." Logan non sembra affatto divertito, ma suo padre continua incurante "Da lei, invece, mi aspetto che riesca ad entrare in confidenza con il signor Donzelli. Lo metta a suo agio, abbatta quella diffidenza e ostilità che ha mostrato fin'ora. Lei è italiana e chi meglio di lei conosce gli italiani? Sono certo che troverete un punto d'incontro."

"E con il mio lavoro in ufficio? Abbiamo tantissime scadenze a breve e una persona in meno..."

"Apprezzo il suo zelo Sarah. Mi hanno riferito, tra l'altro, che lei sia uno dei nostri cavalli di razza: saprà sicuramente conciliare entrambi gli incarichi. Avviserò Harry di lasciarla libera il più possibile, perché questa trattativa ha la precedenza assoluta."

Sono un po' stordita

"Bene, allora siamo d'accordo. E' stato un piacere rivederla Miss Morris."

Beh, veramente io avrei ancora qualcosa da ridire, ma, a quel punto, il mio capo è già in piedi, pronto a congedarmi.

"Anche per me Mr. Williams" gli stringo la mano rassegnata

"Logan, accompagna la nostra Sarah, così ne approfittate per iniziare subito ad accordarvi. Voglio quel contratto firmato sulla mia scrivania: avete quattro settimane."



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