Il resto del viaggio vola via in attimo e ci ritroviamo davanti al nastro trasportatore di Milano Malpensa in attesa delle nostre valigie. Non so come fa, ma, nonostante le dodici ore passate praticamente sveglio a lavorare alle sue carte, Logan è fresco come una rosa, perfetto e senza nemmeno un accenno di occhiaie, mentre io... beh, io sembro appena uscita dalla lavatrice.
"La smetti di fissarmi?" le sue parole mi sorprendono. Non mi ero accorta che davanti a noi ci fosse uno specchio.
Oddio i miei capelli! Sembra che mi sia scoppiata una bomba in testa."Scusami, non ti stavo fissando, stavo solo pensando tra me e me" mento mentre cerco di pettinarmi i capelli con le mani. Mi sto pentendo amaramente di non aver ascoltato Paul quando mi aveva praticamente ordinato di passare dal parrucchiere prima di partire.
"Ma quando arrivano le nostre valigie?" L'attesa delle valigie è la parte che più detesto di un viaggio in aereo: solo al pensiero che le mie cose potrebbero essere andate perse o scaricate in qualche località dall'altra parte del mondo mi fa venire la tachicardia.
"Tranquilla, la tua sta arrivando in questo momento! Della mia, invece, neanche l'ombra... Magari dovrò chiederti in prestito un paio di mutandine di pizzo!" scherza Logan, mentre premurosamente mi aiuta a recuperare il mio trolley.
Signori e soprattutto Signore ho un annuncio importante: la cavalleria non è morta!"Pericolo scampato: ecco che arriva anche il tuo Louis Vuitton!" gli indico la sua costosa valigia "E poi cosa ne sai se io sono una da pizzi e merletti?"
"Certo che lo sei!" mi guarda convinto
"Da dove ti arriva tanta sicurezza?" mi pento subito della domanda. Sarah sveglia! E' abituato solo a quello: le modelle che frequenta non usano mica anonimo intimo da palestra.
"Perché mi sto forse sbagliando?" Logan mi sorride furbetto
"Diciamo che, in generale, sono felice di spendere soldi solo per due cose: i libri e i completini di pizzo!" ammetto
"Ah ah lo sapevo!" esulta senza ritegno "E sono altrettanto certo che sei anche molto sexy con indosso il nero."
"Shhhhhhh abbassa la voce!" lo colpisco piano "Cosa ti viene in mente?" Mi guardo intorno per vedere se qualcuno sta ascoltando la nostra conversazione.
"Non è ancora il momento che tu sappia cosa ho in mente signorina Morris!" e mentre mi conduce fuori mi mette un braccio sulle spalle. Così vicini posso sentire il suo profumo, un misto di cannella, limone e lino.
Passiamo i controlli abbastanza velocemente e, una volta usciti dall'aeroporto, troviamo una Ferrari rosso fuoco ad aspettarci.
"Mi raccomando Logan, la sobrietà prima di tutto!" lo prendo in giro appena capisco che quella macchina di lusso attende proprio noi
"Già! Si vede che mi piacciono le belle macchine?"
"Soprattutto quelle che passano inosservate noto" un gruppetto di ragazzi lì accanto scatta foto a raffica con i loro cellulari
"In effetti, avevo pensato a qualcosa di meno appariscente, ma, per una volta che sono in Italia, ammetto di non aver resistito alla tentazione di poter guidare una Ferrari F12 berlinetta. Questa non è solo una macchina, è la macchina." E' eccitato come un bambino la mattina di Natale.
"Sarà, ma a me sembra che abbia quattro ruote e un volante come tutte le altre." Lo ammetto, non capisco niente di auto, ma francamente non ho mai compreso perché gli uomini sognino di possedere un'auto che costa come il prodotto interno lordo della Lituania. Io sarei terrorizzata solo a portarla fuori dal garage.
"No no Sarah, tu non capisci!" in effetti su questo non mi sento di dargli torto "Questa non è un'auto come tutte le altre, questa monta il nuovo eccezionale motore V12 ad iniezione diretta a 200 bar. Ti rendi conto che questa meraviglia raggiunge prestazione mai ottenute prima da un 12 cilindri aspirato in termini di potenza e numero di giri?!?"
"Quindi mi stai dicendo che dovrei rimanere strabiliata?" mi dispiace per Logan ma, nonostante i suoi sforzi, non riesco proprio ad entusiasmarmi come lui.
"Sali che è meglio, altrimenti ti lascio qui!" mi ordina perentorio ed io obbedisco all'istante. Sarebbe capace di lasciarmi davvero sul marciapiede dell'aeroporto solo per non aver apprezzato le qualità di questa macchinina rossa.
Continuiamo a ridere e scherzare per tutto il tragitto. Io lo prendo in giro per le sue manie di grandezza, mentre lui mi dileggia per la mia assoluta incompetenza in fatto di auto e senza quasi accorgermene parcheggia davanti al nostro albergo. Con mia gradita sorpresa scopro che non ha prenotato in centro a Milano, ma l'elegante albergo che ci ospiterà si trova parecchio fuori città.
"Sinceramente, dopo aver visto l'auto che hai noleggiato, mi sarei aspettata di alloggiare al Ritz" mi tende una mano aiutandomi a scendere. Bella sarà anche bella, ma in queste auto sportive sembra di essere seduti per terra.
"Ma la vuoi smettere di prendermi in giro?!" finge di spingermi "La casa editrice di Mr. Donzelli è proprio qui dietro: ho pensato che alloggiare qui sarebbe stato più comodo."
Ammetto che sono davvero felice di questa scelta. Sono abituata alla confusione di una metropoli, ma Milano non è mai stata una delle mie città preferite. E poi qui potremmo concentrarci sul lavoro evitando ogni genere di distrazione.
"Pensi che ci sarà ancora qualcosa per cena?" è parecchio tardi, ma io sto morendo di fame.
"Spero di sì, il cibo sull'aereo era veramente pessimo."
Entriamo nel raffinato atrio e veniamo accolti da una donna sulla cinquantina che, dopo aver ritirato i nostri documenti, ci consegna le chiavi delle nostre camere.
"Mi rendo conto che è molto tardi, ma sarebbe possibile mangiare qualcosa prima di andare a dormire?" le chiede gentilmente Logan in un italiano praticamente perfetto. Io mi giro di scatto a guardarlo, sorpresa di sentirlo parlare nella mia lingua. Non mi aveva mai detto di saper parlare in italiano.
"Ma certamente." gli risponde la signora "Purtroppo non posso offrirvi una grande varietà di scelta perché non è rimasto molto in dispensa, ma, se vi accontentate, posso cucinarvi qualcosa io stessa." Mi sembra un déjà-vu: questo è un hotel a conduzione familiare, posso scommetterci. Non mi stupirei se il cuoco ufficiale fosse il marito. "Cosa vi andrebbe di mangiare?"
"Una cosa semplice andrà benissimo. Sarah?" mi interroga Logan "Pasta?" continua leggendomi nel pensiero
"Risposta esatta!" non mangio una vera pasta italiana da una vita e ho già l'acquolina in bocca.
La donna ci fa strada precedendoci mentre accende le luci in quella che dovrebbe essere la sala da pranzo.
"Quindi, adesso parli anche italiano?" non resisto
"Sì, tra le altre lingue, parlo anche l'italiano" mi risponde come se fosse la cosa più normale del mondo. Un altro al posto suo si vanterebbe di tutte le conoscenze e di tutte le esperienze che ha accumulato nella sua giovane vita. Ma non Logan, lui non è quel tipo di persona. "E' una lingua meravigliosa, l'ho imparata solo per passione."
"Bene, allora da adesso possiamo parlare in italiano" E' veramente un ragazzo intelligente e mi piacerebbe sapesse quanto lo stimo.
"Magari tra noi possiamo continuare con il newyorkese se non ti dispiace..." ride Logan.
Due piatti di pasta fumanti arrivano in tavola distraendoci definitivamente dalle nostre dissertazioni linguistiche. Entrambi mangiamo alla velocità della luce e poco dopo mi trovo sdraiata su un comodissimo letto in una meravigliosa suite. Devo riposarmi il più possibile perché da domani si fa sul serio.
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Ricordati di farmi innamorare
Chick-LitSarah è nata e cresciuta in un piccolo paesino di montagna dell'Italia del Nord, ma ha sempre saputo di non volerci restare a lungo. Subito dopo il diploma, infatti, grazie ad una borsa di studio, è partita per l'America contro il parere di tutti. ...