Capitolo13

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"Ciao" mi saluta Logan con un sorriso che illumina quei suoi unici occhi verdi

"Ciao. Perdonami il ritardo, ma non riuscivo a trovare un taxi con questo tempo..." il mio tono è davvero mortificato

"Non ti preoccupare, sono arrivato anch'io adesso." mi rassicura premuroso

"Non è vero" la quantità di neve sul suo cappotto lo tradisce, smascherando la tenera bugia "ma apprezzo che tu l'abbia detto!" gli sorrido complice

"Non ti si può nascondere nulla eh Sarah Morris!" mi risponde avvicinandosi tremendamente al mio viso e fissandomi intensamente negli occhi. Anche al buio i suoi occhi rimangono incredibilmente luminosi. Faccio un passo indietro e riguadagno un po' di spazio tra noi mentre gli tolgo un po' della neve traditrice dal cappotto

"Ecco, allora, visto che mi hai scoperto, entriamo prima che si completi la mia trasformazione in pupazzo di neve"

Basta un solo cenno della mano ai due buttafuori all'ingresso e saltiamo tutta la fila. Gli occhi delle persone che, con una temperatura polare e con la neve che ormai scende copiosa da un po', aspettano il proprio turno per entrare, si voltano immediatamente verso di noi. Mentre a passo veloce e con gli occhi bassi, mimetizzando l'imbarazzo, seguo Logan verso la porta d'ingresso sento due ragazze che sembrano modelle, e probabilmente lo sono, bisbigliare: "Chi è quella? La conosci?" domanda una delle due "Guarda, entra con Logan Williams" "No, non mi sembra di averla mai vista. Sarà la sua nuova fidanzata della settimana..."

Perfetto! Mi manca solo di essere scambiata per la sua fidanzata... e non sono nemmeno entrata. Ma perché mi sono lasciata convincere?

Una volta all'interno, la mia temperatura corporea inizia finalmente a raggiungere un livello accettabile.

Logan si dirige al guardaroba e io lo seguo un po' a distanza distratta dalla curiosità di vedere com'è questo tanto chiacchierato Paradise.

Il locale è veramente elegante: arredamento bianco, grandi lampadari, luci soffuse, tavoli impeccabili con fiori e candele... almeno su questo Paul aveva ragione!

La signorina al guardaroba accoglie Logan con grandi sorrisi e ammiccamenti vari che lui sembra totalmente ignorare. Si volta verso di me e, con fare galante, mi aiuta a togliere il cappotto scoprendo il mio fin troppo sexy abito rosso fuoco.

Logan si sofferma, probabilmente, un attimo di troppo sul mio vestito esageratamente corto e sento le mie guance infiammarsi per l'imbarazzo.

Mi devo ricordare di uccidere quei due quando torno a casa.

Alla signorina del guardaroba, ovviamente, non è sfuggito lo sguardo di approvazione che Logan ha riservato al mio vestito e mentre prende il mio cappotto dalle mani del mio capo mi lancia fulmini e saette con gli occhi. Per fortuna non sono un conduttore di elettricità altrimenti temo avrei preso fuoco da un momento all'altro.

Logan fa strada accompagnandomi oltre il grande salone, dove c'è già una discreta folla che prende l'aperitivo al bancone, in attesa di accomodarsi per la cena.

Lo ringrazio mentalmente per aver scelto una saletta più piccola e poco frequentata, evidentemente riservata.


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